Addio Luis Enrique Bacalov

Addio Luis Enrique Bacalov

Nel 2005 presso gli uffici de laVerdi di Milano ebbi la grande occasione e l’immenso onore di incontrare e intervistare il Maestro Luis Bacalov per il numero di Novembre/Dicembre del medesimo anno della storica versione cartacea di Colonne Sonore (potete leggere l’intervista scaricando il pdf gratuito a questo link: http://www.colonnesonore.net/images/stories/pdf/cs15web.pdf).

Fu un’intervista lunga tre ore, in cui parlammo della sua importante carriera nella musica per film, con vari aneddoti e molteplici ricordi davvero emozionanti delle sue illustri collaborazioni artistiche. La cosa che mi colpì maggiormente fu la sua professionale austerità mista ad una simpatica ed accalorata vena umoristica tipica dei suo natali argentini: Luis Enrique Bacalov è nato a San Martin in provincia di Buenos Aires il 30 Agosto del 1933. Mi spiazzò con diverse battute e mi fece impazzire quando sbobinai la sua intervista perché, durante tutta la nostra lunga chiacchierata, lui continuò imperterrito a girare un cucchiaino nella tazza da caffè che si era preso mentre discutevamo. Quel tintinnio incessante fece da colonna sonora a tutta la registrazione dell’intervista – il mio registratore era rimasto vicino alla tazzina da caffè e me ne accorsi tardi, perché ero preso dai suoi racconti affascinanti – e fu terrificante dover mettere su carta tutta la chiacchierata dato che nelle cuffie si ascoltava più quel rumore che la voce tenue e a tratti rauca del Maestro.
Mi piaceva iniziare questo articolo sulla scomparsa di Bacalov, avvenuta in seguito ad un’ischemia il 15 Novembre a Roma all’età di 84 anni, comunque malato da tempo, con questo insolito aneddoto, perché non desideravo soltanto fare un lungo elenco della sua carriera nella Film Music ma ricordarlo proprio nella suddetta circostanza che è stata un altro tassello notevole nella mia esperienza di critico di musica per immagini, soprattutto nel periodo in cui la mia rivista cartacea era ancora in essere e mi donava numerose soddisfazioni, prima di tutto la possibilità di conoscere un Premio Oscar di tale caratura e importantissimo per l’Ottava Arte. Difatti nel 1995 Luis Enrique Bacalov, conosciuto anche con lo pseudonimo fino al 1963 di Luis Enriquez, ottenne svariati premi, tra cui il succitato Oscar e il Nastro D’Argento per la score dell’ultimo film come attore di Massimo Troisi, il poetico Il postino (1994, Michael Radford), la colonna sonora che lo ha reso maggiormente famoso in tutto il mondo e che viene eseguita spesso nei concerti di musica per film e non solo, anche dal compianto Bacalov stesso nei suoi di concerti. Come meravigliosamente scritto da Ermanno Comuzio nel suo Dizionario “Musicisti per lo schermo”: “Si tratta in effetti di una partitura suggestiva, in cui operano echi del lontano Cile, legati al personaggio di Pablo Neruda, ritmi di tango e sonorità indefinite e struggenti”. Sulla colonna sonora de Il postino ci sono state, successivamente alla sua vittoria, parecchie polemiche causate dall’accusa di plagio nei confronti del tema di Sergio Endrigo, “Nelle mie notti”; accusa che cadde con Bacalov prosciolto pienamente dal Tribunale di Roma nel Febbraio del 2001 e un accordo di qualche anno fa con gli eredi di Endrigo, per il quale il Maestro argentino aveva arrangiato e musicato diverse canzoni agli inizi di carriera presso la RCA (tra le tante, “Era d’estate”, “Lontano dagli occhi”, “Io che amo solo te”).
Come arrangiatore e compositore ha realizzato canzoni, tra gli altri, per New Trolls (il sublime “Concerto grosso”), Milva, Nico Fidenco, Claudio Villa, Rita Pavone, Claudio Baglioni, Gianni Morandi, Mia Martini e Ricchi e Poveri.
Per il Cinema e la Tv ha scritto più di 160 colonne sonore ed è doveroso ricordare quelle che più hanno lasciato il segno nell’Ottava Arte, ovvero il tanto osannato da Quentin Tarantino Django (1966, Sergio Corbucci), A ciascuno il suo (1967, Elio Petri), Milano calibro 9 (1972, Fernando Di Leo col quale ebbe un bellissimo sodalizio), La città delle donne (1980, Federico Fellini), Il consiglio d’Egitto (2002, Emidio Greco, regista col quale tenne un ottimo sodalizio e per questa score vinse il Globo d’Oro). Nel 1996 fu attribuito a Bacalov il prestigioso Premio Nino Rota con tale motivazione: “Uno dei migliori musicisti cinematografici per preparazione e sensibilità drammaturgica”. Inoltre ha portato avanti diversi corsi didattici sulla musica per film, in particolar modo presso l’Accademia Musicale Chigiana di Siena e l’Accademia di cinema ACT MULTIMEDIA di Cinecittà a Roma.
E’ anche giusto ricordare tra le sue innumerevoli e pregevoli collaborazioni e musiche quelle con e per Ettore Scola (La congiuntura, 1964), Pier Paolo Pasolini (Il vangelo secondo Matteo, 1964, Nomination all’Oscar), Damiano Damiani (Quién Sabe?, 1966), Carlo Lizzani (Caro Gorbaciov, 1988) e Francesco Rosi (La tregua, 1997).    

       

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