08 Dic2010
28° Sulmonacinema Film Festival: i premiati
28° SULMONACINEMA FILM FESTIVAL
2 – 7 dicembre 2010
SULMONA, Nuovo Cinema Pacifico, Via Roma 27
I PREMI
MIGLIOR FILM dell’edizione 2010: Le quattro volte di Michelangelo Frammartino
Miglior regia: Stefano Odoardi per Tunnel Vision
Miglior interpretazione femminile: Luisa Cavalieri in Ad ogni costo
Miglior interpretazione maschile: Ascanio Celestini nel suo La pecora nera
Si è conclusa la sera del 7 dicembre con grande successo di pubblico la XXVIII edizione del Sulmonacinema Film Festival diretto da Roberto Silvestri e la sua équipe. Organizzato dall’Associazione Sulmonacinema che dal 18 dicembre 2009 ha preso in gestione la stessa sala del Nuovo Cinema Pacifico per non farla cadere vittima della chiusura forzata imposta ormai a tante sale nei centri storici delle città italiane, ha posto al centro dei temi discussi durante il festival un incontro internazionale sulla Metamorfosi delle sale cinematografiche. Dove si è detto che per sopravvivere una sala deve diversificarsi il più possibile dal circuito commerciale tradizionale, proponendo altre attività culturali alternative, multidisciplinari e ludiche (dai concerti di musica, spettacoli teatrali, performance agli spazi bar e di internet come è già stato fatto nel corso di questo primo anno di gestione), oltreché inserirsi negli avanzati circuiti di innovazioni tecnologiche (dove il problema più grosso è riuscire a stare dentro nei cambiamenti veloci e stare al passo della ricerca audio-visiva sul piano tecnico e artistico).
Inoltre è stato assegnato il Premio Soundtrack - Miglior colonna sonora. La giuria composta da Pippo Delbono, Sergio G. Lacavalla e Gabrielle Lucantonio, curatrice della sezione Soundtrack, l’ha assegnato ad Enrico Melozzi per L’uomo fiammifero. “Perché è stata realizzata con tecniche e generi musicali vari, testimoni di una ricerca musicale necessaria per accompagnare le emozioni del film”.
Una menzione speciale va a Alex Alessandroni jr per la colonna sonora di The Wrong Hands di Amedeo D’Adamo, “per l’uso efficiente della musica country in un contesto di rivolta urbana”.