Stefano Incerti e il musicista Teho Teardo incontrano il pubblico

foto_teho_teardo.jpgLunedì 25 ottobre il regista Stefano Incerti e il musicista Teho Teardo incontrano il pubblico del Visionario a Udine e di Cinemazero a Pordenone

Il cinema nudo di Incerti esprime il dramma intimo di un uomo comune

Saranno in Friuli per presentare Gorbaciof, l’applaudito film con Toni Servillo all’ultima Mostra di Venezia, il regista Stefano Incerti e l’autore della colonna sonora Teho Teardo. Incontreranno il pubblico friulano lunedì 25 ottobre alle 20.00 al Visionario di Udine e alle 22.30 a Cinemazero di Pordenone al termine della proiezione.

Se il cinema viene spogliato di orpelli narrativi ingarbugliati, di parole fin troppo esplicative e di ritmi sistematicamente sempre più accelerati resta l'essenziale, l'indispensabile e destrutturata anima della storia narrata. E' quanto avviene in Gorbaciof di Stefano Incerti, dove la sottrazione dei veli ornamentali si combina con l'impeccabile recitazione di Toni Servillo per creare un personaggio attraverso il gesto e non la parola. Gorbaciof è l'ultimo lavoro di Incerti, è un film dal gusto minimal presentato Fuori Concorso al 67° Festival di Venezia. Toni Servillo interpreta Marino Pacileo detto Gorbaciof per via della grande voglia sulla fronte. Gorbaciof è il contabile del carcere di Poggioreale a Napoli, è l'incarnazione dell'uomo qualunque, la sua vita si divide tra il ripetitivo lavoro, il grigiore della sua solitudine e l'illegale e unica passione per il gioco d'azzardo. A rompere una routine ampiamente mostrata è l'amore genuino per Lila (Mi Yang), la figlia del proprietario del ristorante cinese dove si organizzano le bische clandestine. E lo stesso sentimento per cui Gorbaciof rinasce a nuova vita lo trascina, ben presto, in una spirale decadente da cui ogni tentativo di fuga verso la salvezza è vano.
Il personaggio di Gorbaciof è sgradevole, tanto piccolo da risultare insignificante, totalmente piegato a una vita vacua e fatta di quotidiane scorrettezze. E' volutamente svuotato di ogni carisma e positività, è un perno scomodo a cui affidare il sostegno dell'intera storia il cui rischio di indurre all'indifferenza è annullato dalla presenza del magistrale Servillo. In effetti, la riuscita di un film così delicato e coraggioso ha esito favorevole perché l'(anti)eroe dal taglio comune è scrupolosamente calibrato sulla figura di Toni Servillo. Senza il lavoro di sceneggiatura portato avanti a quattro mani da Incerti e Diego De Silva, il processo di (de)costruzione delle ambientazioni sarebbe risultato dissonante con lo spirito intimistico del film, totalmente incentrato sulle sorti di un uomo. Il contesto scenico non sprigiona nessuna forte incidenza sul film né lo carica di un significato altro. Infatti, benché un luogo simbolico come la Stazione centrale di Napoli funga da sfondo alla storia, la multiculturalità e gli intrecci con l'illegalità che lo caratterizzano appaiono solo come sfumati contorni del dramma personale vissuto da Gorbaciof. L'intenzione di raccontare con immagini e tecniche evanescenti la graduale decomposizione di un uomo è un obiettivo chiaro e coerentemente seguito nel corso di tutto il film. Gorbaciof è un film d'autore per quanti sanno apprezzare un cinema concepito in sottrazione, diretto da una regia oculata e fine, capace di offrire un'ottima possibilità interpretativa a un attore teatrale e cinematografico imponente come Servillo, la cui abilità nel donare veridicità e classe alle sue creature - anche le più spigolose - è indiscussa e imperante.

foto_stefano_incerti.jpgStefano Incerti
Dopo essersi diplomato in studi classici, avverte fin da adolescente la passione per il mondo del teatro e del cinema (il primo molto più fiorente del secondo nella sua Napoli). Tra il 1978 e il 1984 realizza diversi cortometraggi in Super8: Secolo decimo primo (1982), Persecuzione (1982), Il rubino (1983) e Rapidi movimenti d'occhi (1984). Nel contempo, si laurea in Giurisprudenza, trasferendosi a Roma dove ha intenzione di lavorare nel campo della Settima Arte. Dopo aver lavorato come aiuto regista di grandi autori cinematografici, allora emergenti e conosciuti con il nome "la nuova generazione napoletana" (De Lillo, Corsicato, Martone), che hanno raccolto (e vinto) la sfida di trasporre lo spirito aristocratico del teatro partenopeo al cinema. Oggi, Stefano Incerti è uno di loro. Perfetto e accurato nella ricostruzione dei fatti e nella direzione di attori nei labirinti dell'accento e della fisicità, è un inconfondibile regista che, nonostante l'apparente trama leggera dei suoi film, ha meritatamente trionfato coronando la sua visione artistica e trasformando i personaggi più goffi, popolari e buffi in veri portatori di rara nobiltà. Tutto ottimo, nessuna sbavatura. Tutto in sintonia con la dignità, la coerenza e il senso del dovere che è presente quotidianamente nella nostra vita e che lui racconta.
Anticonformista, amante di quel cinema che trasmette la voglia di lottare per la propria libertà anche quando va contro affetti e radici, firma L'uomo di vetro (2007). Nel 2009 torna sotto i riflettori con l'ennesima storia scottante, Complici del silenzio, ambientata nell'Argentina di fine anni '70 sotto la dittatura militare di Jorge Videla, dove un giornalista di un quotidiano sportivo (interpretato da Alessio Boni) viene inviato in Argentina per seguire i Campionati mondiali di calcio e si troverà sospettato di propaganda rivoluzionaria. Sei anni di lavoro è costato il suo ultimo lungometraggio Gorbaciof, presentato al 66 Festival del cinema di Venezia nella sezione Fuori Concorso, con uno straordinario Toni Servillo, un contabile del carcere che gioca d'azzardo ed è segretamente innamorato di una cinese Lila (Yang Mi).


Filmografia
Il verificatore di Stefano Incerti. Con Antonino Iuorio, Renato Carpentieri, Roberto De Francesco, Elodie Treccani. Italia 1995.
I vesuviani di Mario Martone, Pappi Corsicato, Antonio Capuano, Stefano Incerti, Antonietta De Lillo. Italia 1997.
Prima del tramonto di Stefano Incerti. Con Saïd Taghmaoui, Vincenzo Peluso, Ninni Bruschetta, Simona Cavallari, Franco Diogene. Italia 1999.
La vita come viene di Stefano Incerti. Con Stefania Sandrelli, Tony Musante, Lorenza Indovina, Stefania Rocca, Claudio Santamaria. Italia 2003.
L'uomo di vetro di Stefano Incerti. Con David Coco, Anna Bonaiuto, Tony Sperandeo, Ninni Bruschetta, Francesco Scianna. Italia 2007.
Complici del silenzio di Stefano Incerti. Con Alessio Boni, Giuseppe Battiston, Florencia Raggi, Jorge Marrale, Víctor Hugo Carrizo. Italia 2008.
Gorbaciof di Stefano Incerti. Con Toni Servillo, Yang Mi, Geppy Geijeses, Gaetano Bruno, Hal Yamanouchi. Italia 2010.


Teho Teardo
Compositore e musicista di origine pordenonese, trasferitosi a Roma si dedica all'attività concertistica e discografica pubblicando dischi che indagano il rapporto tra musica elettronica e strumenti tradizionali. Ha realizzato colonne sonore per importanti registi come Gabriele Salvatores, Paolo Sorrentino, Andrea Molaioli e Guido Chiesa. Ha vinto il prestigioso Ciak d'Oro per la migliore colonna sonora ed ha ottenuto una nomination al Nastro d'Argento e due nomination ai David di Donatello. Nel 2009 vince il premio Ennio Morricone all'Italia Film Fest ed il David di Donatello 2009 Premio Miglior colonna sonora per il film Il divo
di Paolo Sorrentino.

Programma a Cinemazero dal 22 al 28 ottobre 2010

Venerdì 22 e Sabato 23 ottobre 2010
SalaTotò - 17.00-19.00-21.00 GORBACIOF di Stefano Incerti

Domenica  24 ottobre 2010
SalaTotò - 15.00-17.00-19.00-21.00 GORBACIOF di Stefano Incerti

Lunedì 25 ottobre 2010
SalaGrande – 19.15-21.15 GORBACIOF di Stefano Incerti (incontro col regista e il musicista)

Martedì 26 / Mercoledì  27 e Giovedì 28 ottobre  2010
SalaTotò - 17.00-19.00-21.00 GORBACIOF di Stefano Incerti 

 
Cinemazero/Ufficio Stampa
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