1000 dollari sul nero

cover_1000_dollari_sul_nero.jpgMichele Lacerenza
1000 dollari sul nero (1966)
GDM Music 4115
23 brani (22 di commento + 1 canzone) - durata: 36' 44"

 
 
Non odiare il tuo fratello nel tuo cuore, e non levarti contro al tuo sangue” (Levitico, XIX). Con questa citazione biblica si conclude un western insolito, girato da Alberto Cardone nel periodo d’oro del genere, che deve la sua originalità all’indagine psicologica condotta sui due personaggi principali, i fratelli Linston (Johnny e Sartana), divisi dall’odio e dalla gelosia. La relativa colonna sonora, scritta dal trombettista e compositore pugliese Michele Lacerenza, contribuisce efficacemente ad evocare la drammaticità tesa e disperata dei personaggi e, in particolare, la lacerazione interiore di Johnny, combattuto tra il desiderio di vendetta nei confronti del fratello e il rispetto istintivo del legame di sangue. “Johnny’s Theme”, il brano d’apertura ripreso più volte nel corso dell’opera con velocità ed arrangiamenti differenti, è infatti un lungo e solenne assolo di tromba suonato su una base eseguita dall’organo e dalla chitarra acustica; la CAM lo aveva già pubblicato all’epoca in un vinile a 45 giri (CAM AMP 12) sul lato B del quale era incisa la canzone cantata da Peter Boom “Necklace of Pearls” (A. Gangarossa/M. Lacerenza), collocata qui nella traccia numero 23. La collana cui si fa riferimento nel testo è quella da 1.000 dollari donata da Sartana alla madre e da lei indossata su un abito nero (come indicato nel titolo del film).
A distanza di più di quarant’anni e non senza una certa nostalgia, possiamo dunque per la prima volta apprezzare per intero il lavoro del maestro Lacerenza. “Inseguimento”, “Fuga”, “Caccia”, “1000 dollari sul nero” e “Contro i nemici” sono brani dal ritmo sostenuto che fungono da sfondo alle scene d’azione; la loro particolarità risiede nel fatto che molti di essi riecheggiano nelle parti di raccordo le note del tema principale. “Attesa” e “Tensione” descrivono i momenti più drammatici del film; in piena rispondenza alle caratteristiche generali del lavoro, anche in questi si opta per le melodie gradevoli tralasciando le cacofonie. Non mancano brani dal sapore country con l’armonica a bocca in evidenza (“Storie del West” e “Leggende del West”), brani più romantici e dolci nei quali assistiamo ad un tripudio di archi e cori (“Nostalgia di lei” e “Accampamento all’alba”), pezzi dalla progressione marziale scandita dalla chitarra elettrica (“Marcia di Johnny”). Infine “In chiesa”, suonata dall’organo, è una traccia complementare ad alcune sequenze ambientate in un contesto religioso.
La tromba del maestro, prevedibilmente dominante in tutto il disco, spazia nell’ambito di un’amplissima tavolozza di suoni e dinamiche: è in grado di commuovere quando descrive i momenti più struggenti, ma anche di esaltare quando accompagna le gesta epiche dei protagonisti, toccando vette di puro lirismo. Ampie dimostrazioni del talento e della particolare predisposizione dell’autore per il genere sono rintracciabili non solo nei più famosi western morriconiani, cui egli partecipò come solista, ma anche in altri da lui stesso musicati, forse poco conosciuti ma non per questo meno memorabili: L’ira di Dio (1968), Il lungo giorno del massacro (1968), 20.000 dollari sporchi di sangue (1969). Mentre il primo e il terzo sono stati recentemente pubblicati dalla stessa GDM Music in un’edizione limitata, il secondo, perduto nei più riposti anfratti di qualche archivio, attende ancora di essere riscoperto e portato a nuova vita dalla tecnologia digitale. Nell’attesa è bene affrettarsi per non lasciarsi sfuggire una delle 500 copie di 1000 dollari sul nero.


 

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