Speciale Ghent Film Festival - Concerto tributo a John Williams

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TRIBUTO A JOHN WILLIAMS

  La Brussels Philharmonic Orchestra esegue il tributo a John Williams . Foto di Luk Monsaert L'evento inaugurale degli appuntamenti cinemusicali del Festival di Ghent è stato dedicato quest'anno all'arte di uno dei massimi compositori di musica per cinema di ogni epoca e tempo. Le note delle partiture più famose di John Williams sono risuonate potenti lo scorso 12 ottobre, nello spazio del grande velodromo 't Kuipke (una bella struttura sportiva immersa nel verde rilassante del parco cittadino) e hanno aperto in grande stile “hollywoodiano” le celebrazioni e gli eventi che la rassegna fiamminga dedica ormai da svariati anni all'Ottava Arte.

In occasione della 35ma edizione, il festival ha voluto dunque omaggiare il grande compositore americano con un concerto che ha raccolto tutto il meglio delle sue colonne sonore più celebri, da E.T. a Schindler's List, passando per Lo squalo, Incontri ravvicinati, Memorie di una Geisha, Salvate il soldato Ryan e le immancabili saghe di Star Wars, Indiana Jones ed Harry Potter, senza dimenticare qualche sguardo a partiture leggermente meno note come Cuori ribelli, Amistad e Il patriota.  La selezione dei brani è stata compilata con il placet dello stesso Williams, che ha ringraziato gli organizzatori e il pubblico con una nota personale sul programma di sala, rammaricandosi di non poter essere presente a questa serata in suo onore (e dunque lasciando intendere che probabilmente il Festival era arrivato vicino alla titanica impresa di ospitarlo qui in Europa, dove il Maestro non viene a suonare in concerto dal 1998).  Il bravo direttore d'orchestra Dirk Brossé è salito sul palco alla testa della Brussels Philharmonic Orchestra (altrimenti nota come l'Orchestra della RaL'orchestra esegue la suite da Incontri ravvicinati del terzo tipo)dio Fiamminga) ed ha subito acceso l'entusiasmo del vasto pubblico in sala con una elettrizzante esecuzione della suite “Flight To Neverland” dalla colonna sonora di Hook – Capitan Uncino (1991, Steven Spielberg). Il florilegio e la ricchezza strumentale di questa pagina hanno subito fatto risaltare la bravura dell'orchestra, comandata con piglio sicuro da Brossé. Alle spalle dell'orchestra, vengono proiettate su un grande schermo le immagini del film da cui il brano è tratto, montate a regola d'arte sui ritmi e i tempi musicali e la stessa cosa accadrà per tutti i brani seguenti. Subito dopo Hook, è stato il turno di un'altra selezione di grandissimo impatto sinfonico: la suite tratta da Far and Away - Cuori ribelli (1992, Ron Howard), a cui è seguita il delizioso “Viktor's Tale”, ovvero il tema principale della colonna sonora di The Terminal (2005, Steven Spielberg), dove spicca un brillante e virtuosistico assolo di clarinetto qui suonato con bravura da Eddy Vanoothuyse. Un bellissimo arrangiamento da concerto di “Sayuri's Theme” (purtroppo ancora inedito su disco) dalla partitura vincitrice del Golden Globe Memorie di una Geisha (2005, Rob Marshall) ha proseguito la serata in una sognante atmosfera, a cui è seguita la sempre incredibile, ultraterrena suite da Incontri ravvicinati del terzo tipo (1977, Steven Spielberg), eseguita con particolare bravura da Brossé e dall'orchestra fiamminga.  E sempre con grande energia e gusto è stata affrontata la beffarda e smargiassa “Marcia” di 1941 – Allarme a Hollywood (1979, Steven Spielberg). Con un cambio di tono e atmosfera forse un po' troppo repentino, il sempre commovente tema principale di Schindler's List (1993, Steven Spielberg) viene interpretato con il dovuto rigore dal primo violino dell'orchestra, il guatemalteco Henry Raudales. Il minaccioso e ormai leggendario intervallo di seconda diminuita che caratterizza e accompagna Lo squalo (1975, Steven Spielberg) riporta tra il pubblico un clima di grande spettacolo ed emozioni “bigger than life”, accentuate ancora di più dal trascinante, irresistibile “Flying Theme” di E.T. l'extraterrestre (1982, Steven Spielberg), che ha l'onore di chiudL'orchestra esegue il Main Title di Star Warsere la prima parte del concerto in mezzo a scroscianti applausi di un pubblico molto partecipe.  La ripresa della serata è toccata alla celeberrima “Raiders March” de I predatori dell'Arca perduta (1981, Steven Spielberg), un brano che non ha certo bisogno di presentazioni, a cui ha fatto seguito una bella e altisonante suite tratta da una delle colonne sonore recenti forse meno note di Williams: Il Patriota (2000, Roland Emmerich), film sulla Guerra d'Indipendenza Americana interpretato da Mel Gibson. Anche in questo caso, la Brussels Philharmonic ha mostrato grandissima bravura nella compattezza e nella brillantezza del suono degli ottoni. La serata è proseguita con la presenza di una grande compagine corale formata da ben tre ensemble (il coro della Radio Fiamminga, il coro Musa Horti e il coro di voci bianche dell'Opera Fiamminga), che ha così dato vita ad alcuni dei momenti più emozionanti del concerto: “Hymn to the Fallen” da Salvate il Soldato Ryan (1998, Steven Spielberg) è una pagina dimessa, quasi un requiem, che però cresce di emozione ed intensità nel corso del suo sviluppo e l'ottima interpretazione di Brossé e di tutti i musicisti le ha reso un grandissimo merito. Successivamente è toccato alle magiche tessiture della serie di Harry Potter, da cui sono state presentate tre brani: “Harry's Wondrous World”, l'indiavolata pagina jazzata “The Knight Bus” e infine “Double Trouble” per coro e orchestra. Un improvviso tepore natalizio è calato in sala al momento dell'esecuzione di “Somewhere In My Memory”, la famosa carol che fa da tema principale della commedia Mamma, ho perso l'aereo (1990, Chris Columbus). Uno dei momenti più alti della serata è però stata la performance di “Dry Your Tears, Afrika”, il trascinante brano corale tratto dalla colonna sonora di Amistad (1997, Steven Spielberg).Infine, le note immortali di Star Wars hanno chiuso il programma: dopo l'immancabile “Main Title” che apre tutti i capitoli della saga di George Lucas, il coro è rientrato in scena per due elettrizzanti letture di “Battle of the Heroes” da Episodio III – La Vendetta dei Sith (2005) e il maestoso “Duel of the Fates” da Episodio I – La Minaccia Fantasma (1999), dopo i quali il pubblico è esploso in un fragoroso lungo applauso. Brossé ha poi regalato un 'fuori programma' obbligato, ossia la “Imperial March” da L'impero colpisce ancora (1980), un'altra delle pagine indimenticabili di tutta la carriera del compositore. E in chiusura della serata, la “Raiders March” è ritornata a suonare con vigore, mentre sullo schermo scorrevano i titoli della filmografia oramai cinquantennale di John Williams: il giusto suggello finale di questo doveroso tributo ad uno dei compositori più amati e celebrati della storia del cinema hollywoodiano.   

ColonneSonore.net ringrazia Thomas Dierckens e l'organizzazione del Ghent Film Festival per l'aiuto e la collaborazione.

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