Morricone Story

MORRICONE STORY

Reportage del concerto di musica per film di Ennio Morricone tenutosi all’Auditorium Parco della Musica di Roma il 2 Luglio 2009

Ennio MorriconeLa “Storia” di Ennio Morricone comprende una miriade di riconoscimenti importanti, tra cui un meritatissimo Oscar alla carriera assegnatogli nel 2007, oltre 400 colonne sonore (film, serie televisive, documentari, teatro, spot e sigle TV) e rilevanti sodalizi con grandi registi italiani e stranieri. Da molti anni a questa parte il Maestro romano ha deciso finalmente di portare in concerto le sue celebri musiche per film in diverse regioni del mondo con un notevole successo di pubblico. Le sue note per i Western di Sergio Leone, per il suo capolavoro assoluto da tutti osannato, Mission, e quelle per pellicole di enorme valore nella storia della Settima Arte hanno risuonato gloriosamente nei teatri, arene, piazze e stadi di tutta l’Europa, gli Stati Uniti e l’Asia.

Il concerto dal titolo “Morricone Story” che il compositore stesso ha diretto il 2 luglio 2009 nell’Auditorium Parco della Musica di Roma, eseguito ottimamente dall’Orchestra e il Coro dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia,  ha visto la presenza di un programma in buona parte nuovo, con una sala piena e un pubblico composto e attento, ciò nondimeno disposto a esultare e applaudire vigorosamente ad ogni conclusione di brano o suite e a fare una standing ovation di 10 minuti alla fine della serata. Un Morricone visibilmente commosso ha contraccambiato questa marea di persone esultanti con due bis: il brano ultracelebre “L’estasi dell’oro” dal film di Leone Il buono, il brutto, il cattivo e l’elegiaco tema principale da Vittime di guerra. A dire il vero, come secondo bis ci saremmo aspettati un pezzo più maestosamente conclusivo, magari con il coro a gran voce, però sarebbe stato cercare il pelo nell’uovo in qualcosa che di suo è stato davvero di forte impatto e di smisurata valenza musicale. Il concerto è iniziato con una suite di cinque brani, eseguiti per la prima volta, da La sconosciuta, pellicola di Giuseppe Tornatore del 2006, vincitrice del David di Donatello per le migliori musiche. Ottava collaborazione con il regista siciliano di Nuovo Cinema Paradiso e colonna sonora dalle influenze herrmanniane nel suo incedere tematico tipico del noir hitchcockiano, ma d’altronde la vicenda filmica raccontata lo richiedeva appieno. Archi sommessi per l’esposizione del primo pezzo in cui compare il leitmotiv principale, poi una lieve ninna nanna e un brano  frenetico ossessionante, con il sopraggiungere conclusivo di un pezzo dal crescendo finale, contenente il tema primario, di un fascino crudele. Si prosegue con un sentito “Omaggio a Mauro Bolognini” con due delle colonne sonore più belle scritte da Morricone per il compiato amico regista pistoiese (ben 15 film insieme): Per le antiche scale (1975) con un tema romantico, doloroso e intenso (secondo il parere di chi scrive, tra i più bei temi composti dal Maestro romano) e L’eredità Ferramonti (1976) in cui un meraviglioso leitmotiv melodrammatico riecheggia nell’Auditorium con gli archi che lo suonano sentitamente, arricchendolo sempre più, fino al gran finale che ha emozionato l’intera platea. La vera sorpresa della serata la si è avuta con la nuova performance dei tre brani estratti dallo sceneggiato di coproduzione internazionale Nostromo, tratto da un racconto di Joseph Conrad, diretto da Alastair Reid nel 1996 con Claudio Amendola e Claudia Cardinale tra i protagonisti. Il brano maggiormente di rilievo è quello dal titolo “The Tropical Variation”, dall’andamento incalzante ed epico (a mio avviso, forse il miglior tema eroico composto da Morricone), dove l’orchestra ha potuto dare una grande prova esecutiva, soprattutto la sezione degli ottoni. Non di meno il pezzo “The Silver of the Mine”, in cui la soprano Susanna Rigacci (assidua collaboratrice del Maestro premio Oscar nei suoi concerti) e il coro hanno dimostrato forte aderenza e carica interpretativa.I due brani, eseguiti per la prima volta, dalla fiction di Ricky Tognazzi, Il Papa buono (2002), chiudono la prima parte del concerto: due movimenti dal marcato lirismo religioso, dato l’ovvio argomento trattato nel film TV, lasciati in mano ad un coro enfatico e ad una tromba solista che accenna il tema portante. Una chiusura, dopo l’eroismo profuso dai temi di Nostromo, sommessa ma in egual modo entusiasmante. L’avvio della seconda parte ha visto il presentarsi della lunga suite, già ampiamente eseguita in altri concerti morriconiani, chiamata “Il Cinema dell’impegno”: film quali La battaglia di Algeri (Gillo Pontecorvo, 1966), Indagine su un cittadino al di sopra di ogni sospetto (Elio Petri, 1970), Sostiene Pereira (Roberto Faenza, 1995), La classe operaia va in Paradiso (Elio Petri, 1971), Vittime di guerra (Brian De Palma, 1989) e Queimada (Gillo Pontecorvo, 1969) hanno mostrato la loro impronta tematica prepotentemente autoriale e sociale. In particolar modo i temi di Indagine e quello per coro di Queimada hanno fatto applaudire il pubblico in un meritatissimo tripudio inarrestabile. Altra pregevole prima esecuzione assoluta è quella dei tre brani ricavati dal film di Pedro Almodovar Légami! del 1989, nei quali tutta la vena sentimentale delle note morriconiane, pervasa di una angosciata malinconia e una raggelante follia, risalta in maniera compiuta, a sottolineare esattamente quella dolce e perversa follia che il protagonista della pellicola prova, e fa subire, per la sua controparte femminile. Da sottolineare la bellezza ardente del flicorno solista nel brano “Adesso è amore”. Quale miglior conclusione di un concerto strepitoso se non la performance orchestrale e corale, con la presenza della soprano Rigacci in assolo, dei tre classici pezzi, eseguiti centinaia di volte nei concerti di Morricone proprio nel finale, da Mission (Roland Joffé, 1986). “Gabriel’s Oboe”, “Falls” e “Come in cielo così in terra”: tre brani per esprimere un’opera d'arte inestimabile che con le sue note avvicina i popoli (quando la musica è vera musica, entra dritto nei cuori di tutti, senza distinzione di razza e colore della pelle!) e il brusio dell’emozione del suo ascolto del pubblico rasserena l’animo e tutte le brutture della vita assumono un aspetto completamente diverso.
Questo vuol dire creare un’Opera d’Arte e saperla far vivere dentro chi è capace di carpirla!
Grazie Ennio!

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