Spaghetti Western Orchestra Live!

SPAGHETTI WESTERN ORCHESTRA
CLASSIC ENNIO MORRICONE MUSIC
Reportage del concerto-show del gruppo di polistrumentisti australiani tenutosi al Teatro Ciak di Milano il 28 ottobre 2009

LOCANDINA SPAGHETTI WESTERN ORCHESTRA5 australiani nel Far West! 5 magnifici polistrumentisti al servizio dello spaghetti western nostrano più puro e polveroso in memoria del grande Sergio Leone e in omaggio al suo creatore di note Ennio Morricone in uno spettacolo-concerto straordinario!   Sono sbarcati a Milano direttamente dal West End di Londra e dal loro Tour mondiale per far rivivere attraverso uno show surreale, una sorta di Monty Phiton della musica Western italiana, una Banda Osiris che suda sangue e polvere e puzza di sigari e colt fumanti, la musica del grande premio Oscar Ennio Morricone per gli spaghetti western (anche se il Maestro romano odia questo termine!) di Leone e altri registi del panorama italiano del genere “cavalca e spara”.

Combinare il genere musicale western nostrano con la comicità irrazionale e pungente tipicamente english non è cosa facile, ma questi 5 musicisti con il nome, conseguentemente, di Spaghetti Western Orchestra hanno centrato il segno e creato uno show irriverente, quanto basta, ed eccelso dal punto di vista esecutivo.  Essendo polistrumentisti e ottimi rumoristi in scena suonano 100 strumenti, tra cui oggetti di uso comune e alcuni tra i più disparati, per creare i suoni del Vecchio West in poco più di un’ora di spettacolo superlativo, tranne per qualche caduta di tono nelle parti recitative che, se non piace la comicità, per l’appunto, alla Monty Phiton più spicciola, possono risultare noiose. Tra un’armonica, una tromba, una fisarmonica, un contrabbasso, percussioni varie, un spaghetti western orchestramandolino, flauti, un theremin (sostituisce il mitico vocalizzo di Edda Dell’Orso in C’era una volta il West), campane, un sassofono, irrompono attaccapanni, bottiglie di birra, buste di plastica, scatole di cornflakes, tagliaunghie, palline della lotteria, etc. per condire le indimenticabili note morriconinane dei suoni ambientali della prateria e del saloon di una sudicia città della frontiera americana con i suoi cowboy integerrimi, i fuorilegge, gli indiani e le pulzelle in difficoltà.  Fin dalle prime battute dello show la musica di Morricone entra a gran voce sul palco dove gli strumenti e gli oggetti sono in bella mostra e luci rosse, arancione e gialle ricreano quei tramonti infuocati del Vecchio West, conditi di fumi annebbianti e scuri passaggi atmosferici dove fanno capolino i versi sinistri delle creature notturne del deserto. La musica tratta dai classici leoniani C’era una volta il West, Il buono, il brutto, il cattivo, Giù la testa, Per un pugno di dollari, Per qualche dollaro in più si mischia alle note de Il mercenario, Duello nel Texas, Da uomo a uomo, Il mio nome è nessuno, spaghetti western orchestraGli avvoltoi hanno fame e, scelta alquanto strana ,al brano “Chi mai” dal film drammatico Maddalena che non trasuda western nemmeno volendo. Performance canore e strumentali ineccepibili, a tratti rispettosissime degli arrangiamenti e orchestrazioni originali, alcune volte con variazioni jazzistiche geniali e con accenti rocckeggianti di notevole fattura. Cinque australiani goliardici e perfetti personaggi e musicisti del Far West alla ricerca, per l’intero show, di Sergio Leone, da loro chiamato Bob Robertson, pseudonimo usato dal regista romano ai tempi dell’uscita nelle sale cinematografiche di Per un pugno di dollari (Morricone si chiamava Dan Savio!) che non si fa mai trovare ma che gli infonde il dono di suonare divinamente le musiche del fidato amico Ennio per onorarlo e riportarlo in vita sul palco, coinvolgendo il pubblico come in un villaggio vacanze. Facendolo cantare l’ululato del coyote de Il buono, il brutto, il cattivo sul finale dello show come a ribadire che il Western all’italiana non tramonterà mai all’orizzonte del Vecchio West con il suo pentagramma ricco di note senza tempo!  Nel foyer del teatro potrete acquistare il CD live dello spettacolo (o sul sito www.spaghettiwesternorchestra.com), contenente pezzi non presenti nella messa in scena italiana, in ogni caso ottimo per rivivere l’esperienza d’ascolto e visiva della Spaghetti Western Orchestra e dei suoi 5 goliardici australiani di ritorno dal Far West.

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