Time Zone 2009

L'edizione 2009 ricca di sonorizzazioni dal vivo
Al via a Bari TIMEZONES, rassegna interamente dedicata alla musica nel cinema

Apre il jazz della Yamamoto sulle immagini del regista giapponese Ozu La Yamamoto in concerto

In una delle prime vere fredde serate dell’autunno 2009, ha preso il via a Bari la XXIV edizione di TIMEZONES – Sulla via delle musiche possibili (www.timezones.it), rassegna tra le più ricche ed interessanti del capoluogo pugliese. Il programma di quest'anno si intitola La musica nel cinema - sonorizzazioni, scores, soundtracks ed ha immediatamente attirato la nostra vorace attenzione, mai sazia, per ogni iniziativa che proponga un tributo alla musica della settima arte.

La manifestazione, sempre attenta fin dalle sue prime edizioni alla musica per film, vanta quasi un primato: nel 1990 TIMEZONES è stata tra le primissime rassegne al mondo ad ospitare un concerto di musiche di Ennio Morricone dirette dallo stesso maestro. Da allora il festival ha ospitato, tra gli altri, Michael Nyman, Philip Glass, Ryuchi Sakamoto, Jocelyn Pook, Mark Isham, David Darling. Quest’anno l’attenzione degli organizzatori si è concentrata interamente sul tema "musica per film”, e propone un programma (riportato a fondo pagina) ricco di sonorizzazioni dal vivo eseguite da musicisti e compostori italiani e stranieri di nuova generazione che spingono in avanti l'orizzonte esplorativo del sempre mutevole e sfuggente rapporto tra suono, musica e immagine. Sabato 31 ottobre 2009, presso un gremito cineteatro Royal si è tenuta la serata inaugurale che, oltre ad una raccolta di Telethon, è stata aperta da un personale medley di temi di colonne sonore eseguite al pianoforte dall'eclettico pianista barese Mirko Signorile – tra i nomi più interessanti del panorama jazzstico italiano – e dall’esibizione tanto estemporanea quanto ricca e vivace di Eugene Chadbourne, personaggio fondamentale della controcultura americana, considerato tra i più inventivi improvvisatori di alternative-country. timezones 2009 - yamamoto Headliner della serata è stata la pianista e compositrice giapponese Eri Yamamoto, accompagnata da David Ambrosio al contrabbasso e Ikuo Takeuchi alla batteria. Il trio ha sonorizzato un capolavoro del cinema mondiale del maestro giapponese Yasuro Ozu, ossia il film del 1932 I was Born but... (titolo originale: Umarete wa mita keredo) che, vincendo il Kinema Junpo, il concorso giapponese più prestigioso degli anni ’30, diventò un classico della cinematografia nipponica.  In puro stile jazz newyorkese, la musica, unitamente alle immagini di Ozu, è stata protagonista per circa un’ora; dal suo pianoforte e a favore di schermo, la Yamamoto dirigeva i suoi musicisti con indicazioni melodiche e ritmiche, spesso anche con cenni, a metà strada tra un direttore d'orchestra e un regista nella stessa persona, chiamata a tridimensionalizzare attraverso la musica la piatta bidimensionilità delle immagini. Tra improvvisazioni e opportune riproposizioni del tema composto dalla Yamamoto, la musica ha dato così voce emotiva al film muto attingendo a piene mani, sì, dal consueto bagaglio del linguaggio della musica per film, ma al tempo stesso facendo cortocircuitare due contesti solo apparentemente diversi, distanti ed estranei tra loro, ovvero quello del film muto con i suoi colori e volti di sapore ormai antico, e quello del moderno jazz.  E’ stata così l'occasione di un'ulteriore conferma della “necessità” della musica applicata alle immagini: la Yamamoto ha proposto una “sceneggiatura” musicale nel rispetto delle logiche interne del linguaggio jazzistico, ma che solo in parte ha “mimato” le immagini; quella apparente estraneità musicale ha invece prodotto alcuni "appuntamenti", a volte del tutto casuali, con le immagini – un volto, un gesto, un campo lungo etc – che hanno tirato fuori dallo schermo dettagli e sensi (...significati, volendo azzardare) che altrimenti sarebbero potuti passare inosservati, e che invece si sono esplicitati grazie all'aiuto che l'orecchio ha dato all'occhio: cambiando l'aiuto – la musica, il suono – cambia ciò che l’occhio vede nel fotografico, e quindi la percezione.

Per informazioni sulla rassegna: www.timezones.it

I prossimi appuntamenti a Bari:

6/11 - Auditorium VALLISA
STEVEN BROWN & NINE RAIN sonorizzazione di “QUE VIVA MEXICO” 1936 (SERGEI EISENSTEIN)

20/11 – Auditorium VALLISA
DAVID DARLING solo  + DAKOTA SUITE feat D.Darling

21/11 - Auditorium VALLISA
“BERLINO AFTER 20“ ARNOLD DREYBLATT trio
GARY SMITH + BERNARD GUNTER + LILLEVAN

22/11 - Teatro PALAZZO
WIM MERTENS

27/11 - Teatro ROYAL
MUM
Opening KIDDYCAR

4/12 - Teatro DI CAGNO
THEO TEARDO

5/12 - DEMODE’ Club
MOVIE NIGHT: DAVID HOLMES – LEE PERRY- ADRIAN SHERWOOD- DON LETTS

Stampa