David Darling, il violoncello fino alla fine del mondo

David Darling, il violoncello “Fino alla fine del mondo”
Il compositore statunitense ospitato dalla rassegna Timezones

Ancora un prezioso appuntamento per la rassegna barese Timezones – Sulle vie delle musiche possibili, quest’anno interamente dedicata ai compositori di musica per film. Un folto ed attento pubblico, venerdì 20 novembre 2009 presso l'Auditorium Vallisa nel centro storico di Bari, ha applaudito l’emozionante esibizione di David Darling, violoncellista e compositore americano che ha cantato accompagnandosi col suo strumento per circa mezzora, senza interruzione, ma con una varietà di stili, colori e dinamiche che non hanno stancato un solo istante, culminando in un finale che ha strappato un fragoroso applauso dei presenti.

E' innegabile che la "voce" del violoncello sia tra le più affascinanti, non solo tra gli archi, ma tra tutti gli strumenti tradizionali, capace di altezze sottili e profondità corpose, capaci di toccare corde remote dell’animo umano, ma l'accostamento col canto è stato qualcosa di inaspettato e illuminante: lunghi vocalizzi su arpeggi, ora leggeri ora più incisivi, che esploravano finanche i territori incerti delle variazioni microtonali.  Darling è violoncellista di grande pregio e cultura, ha tirato fuori dal suo strumento, tra la altre, sonorità ora blues ora rock suonandolo a volte con tecnica quasi chitarristica e senza l’ausilio di tecnologie esterne: il violoncello e il microfono che lo riprendeva. E nemmeno sempre. Come mostra la foto, a fine esibizione il compositore si è alzato e ha suonato il suo strumento unplugged girovagando sul palco; il suono così ha abbandonato la rigida direttività dei diffusori dell’impianto di amplificazione, e voce e violoncello hanno cominciato a “girare” liberi nell'aria dell’auditorium, nel quale risuonava il canto “God Bless you”, frase con la quale il violoncellista si è congedato dal pubblico.  Ma chi è David Darling? Volutamente ho lasciato al finale della mia recensione qualche breve cenno sull’attività del nostro. Compositore non musealizzato, più nascosto, ma collezionatore di idee innovative (come la creazione di Music for people, fondazione che incarna la sua convinzione per cui ogni essere umano può imparare a esprimersi attraverso la musica) e di collaborazioni notevoli (tra le quali Bobby McFerrin, Spyro Gyra, Jan Garbarek); e non ultimo il campo che più ci interessa: tra le altre, ha composto le colonne sonore del documentario candidato all’Oscar Salim Baba (2008) di Tim Sternberg, di Nouvelle Vague (1990) e Hélas pour moi (1993) di Godard, Fino alla fine del mondo (1991) e Così lontano, così vicino (1993) di Wim Wenders.
Non male vero?

www.timezones.it

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