LaVerdi omaggia Fiorenzo Carpi

LaVerdi omaggia Fiorenzo Carpi
Reportage del concerto di sabato 18 novembre presso l’Auditorium di Milano

Se dovessimo individuare un intervallo musicale che è entrato nell’immaginario collettivo ed è divenuto parte di una coscienza e di un’identità artistico-culturale, sicuramente va annoverato il doppio salto di terza minore discendente della “Birichinata”, il tema più famoso de Le avventure di Pinocchio, sceneggiato televisivo tratto dal celebre romanzo di Carlo Collodi e trasmesso per la prima volta su Rai 1 nell’aprile 1972. Due nomi hanno lasciato il segno in questa fiction: il regista Luigi Comencini e l’autore della colonna musicale, il M° Fiorenzo Carpi. Di entrambi ricorrono quest’anno gli anniversari della morte, 10° per Comencini e 20° per Carpi.

Nel programma artistico di un viaggio sinfonico attraverso il Novecento italiano - dopo il concerto dedicato al M° Adriano Guarnieri a fine ottobre - sabato 18 novembre scorso l’orchestra milanese ha dato fiato e vibrazioni ad un interessante appuntamento musicale della sua ricca Stagione per celebrare l’arte e il genio di Fiorenzo Carpi. Nato a Milano quasi cent’anni fa, Carpi studia e si diploma al Conservatorio della sua città nel 1945 e due anni più tardi, insieme a Giorgio Strehler (che, per uno strano segno del destino, è scomparso anch’egli vent’anni fa, a pochi mesi di distanza da Carpi) e Paolo Grassi, fonda il Piccolo Teatro di Milano, musicando tutti gli spettacoli qui messi in scena da Strehler e anche da altri registi. Ed è proprio tra i drappi del Piccolo che prendono vita lo stile musicale di Carpi e le sue indubbie capacità di creare per immagini e di edificarne un contesto crono-spaziale  a potenziamento del costruito scenico (sia esso di stage teatrale o di set cine-televisivo). Come scrive nel Programma di sala il M° Giuseppe Grazioli, direttore musicale della serata, questa dedizione a generi “minori” costò a Carpi, di formazione classica, un’arcana (ma non troppo) proscrizione dalle sale da concerto e un conseguente oblìo che laVerdi, con questo concerto, ha contribuito certamente a riscattare. Ma come già detto, l’arte di Carpi ha salvato se stessa e così ancora oggi il suo tema più famoso è divenuto musica d’uso e di conoscenza e inconsapevole fruizione massiva (anche come suoneria per dispositivi mobili), tale da superare la celebrità stessa del suo creatore. Come specifica Martina Carpi, figlia del compositore, nelle pagine del Programma di sala, la serata è stata realizzata proprio dalla sinergia tra laVerdi e il Piccolo Teatro di Milano, con una serie di Suite scritte apposta per l’esecuzione in concerto, nello specifico una dedicata alle musiche per lo staging de La tempesta di William Shakespeare (1947), una per gli spettacoli di Carlo Goldoni e in particolare La trilogia della villeggiatura (1954) e per il più recente Cyrano de Bergerac  interpretato e diretto da Gigi Proietti (1985), nonché una Suite con musiche tratte da una selezione di produzioni teatrali, le cui partiture - custodite presso l’Archivio Carpi del Piccolo Teatro – sono state riviste e digitalizzate dal musicista Giulio Luciani. Per la parte delle colonne sonore, oltre alle Suite tratte da due opere di Comencini Le avventure di Pinocchio (1972) e Mio Dio, come sono caduta in basso! (1974), è stato eseguito - come bis dedicato alla memoria del M° Luis Enriquez Bacalov, scomparso a Roma la scorsa settimana – il tema principale del film Senza famiglia, nullatenenti cercano affetto, diretto da Vittorio Gassman nel 1972, con il compianto Paolo Villaggio ancora in era pre-fantozziana.    
Un viaggio appassionante, di piacevole ascolto e di tangibile apprezzamento del più puro percorso creativo, dalla concezione mistica all’esecuzione applicata fino alla sonorizzazione e materializzazione dell’opera e al suo imprevedibile quanto discutibile consumo fonografico in eterogenee entertainment venues (si pensi ai disparati techno remix della “Birichinata”).

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