Curiosità musicali dal Roma Film Festival 2017

Curiosità musicali dal Roma Film Festival 2017

Pur non paragonabile a quella dello scorso anno, la 12^ Edizione 2017 della Festa del Cinema di Roma, tenutasi dal 26 Ottobre al 5 Novembre 2017, ha presentato alcuni spunti musicali di sicuro interesse.
James Newton Howard ha firmato le musiche che accompagnano le drammatiche sequenze di Detroit di Kathryn Bigelow ispirato ai sanguinosi scontri che nel 1967 sconvolsero la città americana con un massacro da parte della polizia, con tre vittime e innumerevoli feriti.

Catherine Deneuve è la grande protagonista del bellissimo film di Thierry Klifa, Tous nous separe, musicato da Gustavo Santaolalla che ricordiamo raffinatissimo artista e stretto collaboratore del regista messicano Alejandro Gonzàles Inarritu. Il nuovo suggestivo lavoro dei Fratelli Taviani, Una questione privata, ispirato all’omonimo romanzo di Edmo Fenoglio è percorso dalle suggestive musiche composte da Giuliano Taviani, figlio di Vittorio e regolare collaboratore del grande duo registico italiano, e Carmelo Travia.  
Le sobrie, avvolgenti e incisive figure sonore del  linguaggio creato da Max Richter accompagno le drammatiche sequenze del rinnovato western Hostiles firmato da Scott Cooper. Ricordiamo il musicista anglo-tedesco anche per la sua magnifica colonna sonora realizzata per il suggestivo film The Congress (2013) di Ali Forman, con Robin Wright e Harvey Keitel, ispirato al romanzo 'Il Congresso di futurologia' di Stanislaw Lem.



Con enorme piacere abbiamo potuto rivedere il magnifico film Hostages di Rezo Gigineishvili, già presentato con enorme successo di pubblico e critica alla Berlinale 2017 nella sezione Panorama.  
Il coinvolgente e fortemente drammatico thriller tratteggia in modo superlativo la storia reale di un gruppo di studenti georgiani nel tentativo di dirottare un aereo civile, con il sogno di fuggire in Occidente, che si trasforma in un tragico dramma nazionale.
La parte musicale é affidata al grandissimo compositore georgiano Giya Kancheli che vanta un’intensa collaborazione con grandi registi quali Georgij Danelija e Eldar Shengelaya.
Nella costruzione della colonna sonora egli fa principalmente ricorso alla sua partitura “Styx” per viola, coro e orchestra dedicata all’eccelso solista Jurij Bashmet che lo ha eseguito in prima mondiale ad Amsterdam il 7 novembre 1999 con l’Orchestra del Concertgebouw diretta da Tōnu Kaljuste.
STYX rappresenta il sacro fiume sotterraneo dove nel mondo mitologico greco Caronte con la sua barca trasportava le anime dei morti nel buio regno di Hades. Intende raffigurare in musica il dialogo con l’anima anche oltre la morte in una contemplazione mistica che si perde nel ricordo e nella preghiera.
La viola solista è allo stesso tempo la voce della vita e della morte che con il suo canto, la ricchezza dei suoi toni e dei suoi colori e la sua profonda forza espressiva ha lo scopo di condurre alla pace, all’armonia e alla riconciliazione delle anime. Alfred Schnittke (1934 - 1998) rimane ammirato per “…l’incredibile capacità di Gyia Kancheli di far scorrere la sua musica nel tempo sospeso riuscendo a trasportare l’ascoltatore lontano dal peso dell’inesorabile ritmo della realtà quotidiana nel flusso di uno sconfinato spazio sonoro, proprio come in un aereo ma senza percepirne la velocità...”.
La drammaturgia musicale del compositore georgiano coniuga in modo superlativo, intenso fervore, trasporto mistico e densità poetica in un linguaggio che si muove in  una sospensione temporale e contemplativa, punteggiata da spigolose soluzioni armoniche e imponenti deflagrazioni sonore.



La trama musicale creata da Kancheli per Hostages risulta nell’insieme ben montata e riesce ad associarsi in modo adeguato alla tensione narrativa del film. Allo stesso tempo tende a rimanere in sottofondo in funzione prevalentemente atmosferica lontana dal ruolo protagonistico come ricordiamo aveva assunto in film-cult come il mitico Kin-Tza-Tza (Mosfilm, 1986 e il remake del 2013, Channel One Russia) di Georgj Danelija e Montagne blue (Quartuli Pilmi,1983) di Eldar Shengelaya.
Un interessantissimo remake del celebre film muto Notsferatu firmato da Friedrich Wilhelm Murnau nel 1922 si è rivelato quello realizzato negli Stati Uniti su suggestivi disegni creati in rotoscope da Andrea Mastrovito e intitolato NYsferatu - Symphony of a Century. Lontanissimo dalla Mittel-Europa (Transilvania e Germania) di Murnau il setting viene trasposto dal regista italiano fra New York e la Siria.
La sceneggiatura su disegno affievolisce non poco l’interiore tensione narrativa del film che viene peraltro compensata dalla magnifica colonna sonora originale, realizzata da Simone Giuliani che con la sua dirompente e avvolgente carica espressiva conduce lo spettatore all’incontro con il mostruoso incubo che si annida nell’inconscio di un intero popolo. Il compositore ha eseguito dal vivo le sue musiche al pianoforte con il supporto di un sintetizzatore e nastro magnetico con orchestra d’archi e percussioni. Le straordinarie modulazioni vocali di Bisan Toron ondeggiano nella spigolosa, severa e avvolgente costruzione armonica, dal carattere spiccatamente sinfonico, non priva di  sporadici rimandi esotici ideata da Simone Giuliani che tratteggia un’atmosfera di allucinato straniamento e introspezione nell’impetuoso e imponente succedersi delle drammatiche immagini.
Calorosissimi applausi del pubblico per la bellissima realizzazione filmica al suo regista Andrea Mastrovito e gli esecutori musicali.

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