Star Trek Live

Star Trek Live
Reportage del cineconcerto del reboot di J.J.Abrams del 2009 di giovedì 14 e venerdì 15 settembre presso laVerdi di Milano

Non c’è che dire! L’Orchestra Sinfonica di Milano Giuseppe Verdi nel nostro Paese è una delle poche compagini capace di dare vigore e donare ancora più importanza alla musica di commento di un film nell’esecuzione live di un cineconcerto che, oramai cari lettori lo sapete bene, è un film proiettato con l’intero score eseguito dal vivo a sincrono sulle immagini; performance che non è di tutte le Orchestre dal risultato ottimale così scontato e certo!

Ho visto, e soprattutto ascoltato con grande emozione e partecipazione, diversi cineconcerti della compagine lombarda ed anche concerti di colonne sonore, tutti splendidamente eseguiti e diretti da differenti direttori d’orchestra, come Ritorno al futuro, I predatori dell’arca perduta, Il padrino e il primo film della trilogia de Il signore degli anelli, ed ogni volta questa esperienza cine-musicale raggiunge vette emozionali e adrenaliniche davvero speciali ed uniche. Insomma, questa Orchestra fa rivivere tutte quelle sensazioni forti che si hanno dopo la visione del film al Cinema la prima volta e aver sentito su CD la sua colonna sonora, anzi raddoppiandone il piacere recondito. Anche nel caso del reboot di Star Trek del 2009 ad opera di quel geniaccio spudorato e cinefilo di J.J.Abrams, colui che ha dato nuova carica espressiva (o no?) ad un’altra saga fantascientifica celebre del grande schermo, Star Wars, con il prosieguo dell’esalogia lucasiana con episodio 7, Il risveglio della forza, l’Orchestra Sinfonica di Milano Giuseppe Verdi, con sul podio l’energico direttore Ernst van Tiel dal curriculum colmo di cineconcerti di film arcinoti, ha donato una performance strepitosa rendendo la score del sodale di Abrams, l’italo-americano Michael Giacchino, maggiormente impattante rispetto alla sua esecuzione originale nella registrazione della OST. Le note giacchiniane, arrivate nella saga sci-fi più nota della TV e del Cinema (più, a dire il vero, nell’ambito televisivo!) dopo le grandiose e indimenticate score di Jerry Goldsmith (Star Trek il film, 1979, Star Trek 5 – L’ultima frontiera, 1989, Star Trek 8 – Primo contatto, 1996, Star Trek 9 – L’insurrezione, 1998 e Star Trek 10 – La nemesi, 2002), James Horner (Star Trek 2 – L’ira di Khan, 1982 e Star Trek 3 - Alla ricerca di Spock, 1984), Leonard Rosenman (Star Trek 4 – Rotta verso la terra, 1986) e Cliff Eidelman (Star Trek 6 – Rotta verso l’ignoto, 1991), sono nuova linfa per la saga rinata grazie ad Abrams, strizzando più l’occhio a Guerre Stellari per il mix di avventura e fantasia che alla serie classica televisiva, proseguendo nei due sequel successivi, Star Trek Into Darkness (2013) e Star Trek Beyond (2016). Il premio Oscar per il film Pixar Up, Giacchino, non ha potuto assistere alla prima performance italiana di giovedì 14 e venerdì 15 settembre presso laVerdi di Milano, con un folto pubblico di varie età entusiasta e con standing ovation finale esultante, perché impegnato con la stesura della partitura per l’ultimo film della Pixar, di prossima uscita, Coco, ma la sorella Maria, tra i produttori del cineconcerto, presente in Auditorium, con la quale ho conversato amichevolmente, mi ha detto con grande appassionato elogio che il fratello sarebbe rimasto esterrefatto dalla bravura dell’orchestra milanese che effettivamente ha eseguito instacabilmente tutta la score del film in maniera decisa, attenta, impeccabile e vigorosa. Intensi, in particolar modo, i passaggi musicali nelle sequenze in cui Abrams ha lasciato a Giacchino la possibilità di far vivere i propri temi prevalendo sugli effetti sonori speciali e sui dialoghi del film, come nelle scene del sacrificio dell’astronave USS Kelvin contro il nemico romulano Nero (Eric Bana) e la sua oscura fortezza volante, mentre viene al mondo James T. Kirk su di una navetta di salvataggio, o come quando Kirk e McCoy vedono dall’oblò della navetta in cui stanno viaggiando verso la stazione spaziale, la gloriosa Enterprise in tutta la sua mastodontica magniloquenza. Un’ultima considerazione: questa dei cineconcerti è un’esperienza incredibile che va ben oltre la semplice visione del film in lingua originale; la Musica per Immagini vive finalmente come è giusto che viva! 

Stampa