Slapstick in Love

Slapstick in Love
Reportage del cineconcerto dedicato ai corti di Charlie Chaplin e Buster Keaton proiettati venerdì 15 settembre 2017 presso il Teatro dal Verme di Milano

L’orchestra I Pomeriggi Musicali sotto la direzione attenta e generosa del Maestro Alessandro Calcagnile ha eseguito le musiche originali della bravissima compositrice Rossella Spinosa, composte appositamente per tre mitici cortometraggi comici classici di Charlie Chaplin e Buster Keaton che hanno inaugurato l’Ottava Edizione del prestigioso Gran Festival Del Cinema Muto 2017 di Milano, dedicato alla famosa Commedia Slapstick.

Lo slapstick (dall’inglese slap stick, letteralmente ‘bastone per colpire rumorosamente’) nasce come sottogenere del film comico muto degli anni ’20, fondato su una comicità elementare corporale ruotante su parecchie gag tanto semplici quanto efficaci. Grandi protagonisti di questo genere di comicità fracassona e irriverente furono gli attori comici Stanlio e Ollio, Buster Keaton, Charlie Chaplin, Harold Lloyd e i fratelli Marx.



Le rimusicazioni della Spinosa hanno riguardato due corti chapliniani, The Vagabond (Il vagabondo, 1916) e The Immigrant (Charlot emigrante, 1917) e uno keatoniano, The Love Nest (Il nido d’amore, 1923), incentrati e accomunati da Love Story quasi impossibili o immaginarie, a dir poco catastrofiche.
Il pubblico numeroso, di varie età e generazioni, ha riso e applaudito di gusto ai tre corti davvero divertenti e per nulla datati, anche grazie alle egregie composizioni originali della Spinosa che hanno reso trascinanti, romantiche e allegre le sequenze frenetiche, delicate e briose sullo schermo grande dietro l’orchestra. Le partiture per questi tre corti, della rinomata compositrice che nel suo curriculum vanta rimusicazioni di oltre 80 celebri film muti quali alcune prime opere di Hitchcock e Rodolfo Valentino, contengono atmosfere classiche e ballabili con rimandi a melodie gershwiniane e danze ungheresi di Brahms, pompose sinfonie elgariane e waltoniane ma anche moderne armonie minimali glassiane. La caratteristica portante dei componimenti della Spinosa per il Cinema Muto è la quasi costante scelta di non seguire pedissequamente con le note ciò che avviene nelle scene ma di andare, il più delle volte, contro le immagini musicalmente e far sì che le note stesse dicano e facciano percepire ciò che le immagini, appunto, non esplicano palesemente, anche se sembrerebbe una contraddizione nel caso proprio del cinema senza parole e suoni ma solo didascalie e sequenze che abbisognano di musica continua per creare emozionalità. La dolcissima e gentile compositrice Rossella Spinosa ha creato un flusso sonoro perdurante che in un’ora e mezza quasi di proiezione ha dato la possibilità alla compagine de I Pomeriggi Musicali tra archi, percussioni e fiati di esprimersi al meglio e rendere le scene comiche ancora più scoppiettanti e tenere, i due volti delle storie narrate fantasiosamente dal sorriso spumeggiante di Chaplin e dal serio incedere trasognato di Keaton. 

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