Ennio Morricone vs John Williams

Ennio Morricone vs John Williams
Reportage del concerto di musica per film tenutosi giovedì 24 agosto 2017 presso il Cortile delle Armi nel Castello Sforzesco di Milano

Due premesse sono fondamentali: prima, per quale motivo chiamare un concerto di colonne sonore “Ennio Morricone vs John Williams”, motivando un ‘cordiale’ scontro cine-musicale tra i due più noti e importanti compositori di Film Music nel mondo, se poi nel programma si inseriscono altri nomi ugualmente importanti quali Nicola Piovani, John Barry (e non Perry come riportato nel libretto di sala!), Alan Silvestri e Nino Rota (tralasciando l’inserimento insensato di “Roxanne” dei Police)?
A questo punto intitolatelo “Note da Oscar” e fate prima, visto che buona parte dei film e relative colonne sonore eseguite, si sono aggiudicati/e una nomination o un premio agli Academy Awards, anche se i nomi dei succitati due compositori premi Oscar, ovviamente, attirano più pubblico popolare (addirittura molta gente è rimasta fuori, talmente le innumerevoli richieste e prenotazioni per assistere al concerto)!

Seconda, pessima acustica, quella del palco nel Cortile delle Armi nella splendida e incantevole cornice del Castello Sforzesco di Milano, con un riverbero costante fastidioso che rendeva non solo il suono della Milano Chamber Orchestra a tratti intubato ma alcuni strumenti si percepivano a mala pena.
Dopo tali annotazioni doverose, veniamo all’aspetto per noi più preminente, cioè l’esecuzione delle musiche per immagini scelte dalla compagine lombarda, costituita da venti elementi in formazione variabile, diretta da Lorenzo Passerini, con trascrizione dei brani ad opera del violista Matteo Del Soldà. Lodevole e coraggiosa da parte della giovane Milano Chamber Orchestra la selezione dei pezzi composti da Williams dato che si sa benissimo che eseguire le sue composizioni non è cosa facile e immediata, stabilito che nascono per grandi formazioni orchestrali con fiati e ottoni rinforzati che sono sempre sottoposti a evoluzioni interpretative stupefacenti e complicatissime; difatti le performance di celebri leitmotiv estrapolati da E.T. (“Flying”), Lo squalo (“Main Theme”), Jurassic Park (“End Credits”) e Guerre Stellari (“Main Title” e “Imperial March” fusi insieme non proprio egregiamente) sono state simpaticamente piacevoli ma non eccelse, seppure il folto pubblico ha gradito enormemente con applausi scroscianti ed entusiasmo da stadio, perché la compagine è esigua e sono pezzi che abbisognano di tanti elementi d’orchestra per avere la giusta presa emotiva e sonora come creata originariamente dal suo autore – allora in questi frangenti meglio optare per una via di trascrizione e arrangiamento più cameristico e anche particolare e deviante, piuttosto che sforzarsi di rispettarne la sua impronta musicale d’origine (vedi e soprattutto senti il superbo lavoro fatto dal pianista e direttore Simone Pedroni nel suo CD “Themes and Transcriptions for Piano” dedicato a John Williams) –. La Milano Chamber Orchestra concretamente si è trovata più a suo agio nell’esecuzione di brani specialmente intimistici e delicati, donando veri momenti di emozionalità, anche grazie agli arrangiamenti di Del Soldà a tratti davvero originali e coinvolgenti, suonando con accorata partecipazione, sotto una direzione del Maestro Passerini che come un folletto appassionato e un giullare follemente allegro, con una mimica facciale e corporale incredibili, ha scatenato più di una risata nel pubblico, in particolar modo quando si è presentato sul palco con due spade laser e la maschera di Darth Vader dirigendo il bis di Star Wars e Marcia Imperiale all’unisono. Quindi i pezzi morriconiani di C’era una volta il West, Mission, C’era una volta in America, Nuovo Cinema Paradiso, insieme a Forrest Gump di Silvestri, La mia Africa di Barry, La vita è bella di Piovani, Schindler’s List di Williams, un medley di Rota con Il padrino, Romeo e Giulietta, Amarcord, La strada e 8 e ½, sono stati accolti, anche dal sottoscritto, in maniera calorosa, con i meritati plausi, perché più incisivi. Prima di chiudere il pezzo, torniamo sulla canzone dei Police “Roxanne”: inserimento nel programma concertistico motivato dal fatto che questa bellissima song, eseguita nella strabiliante forma di tango, fu utilizzata nel famoso musical Moulin Rouge! di Baz Luhrmann del 2001. E dobbiamo ammettere che l’Orchestra lombarda si è esibita in una performance da urlo!    

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