Il ritorno del musical Jesus Christ Superstar

Al Teatro della Luna di Assago il ritorno del musical Jesus Christ Superstar

E' il musical per eccellenza e icona del genere che, a 45 anni dal suo debutto a Broadway come “rock opera” (così definita dagli stessi autori), to(u)rna al Teatro della Luna di Assago in questi giorni nella nuova produzione della Peep Arrow Entertainment (ex Planet Musical) con la regia del 49enne messinese Massimo Romeo Piparo. La prima versione del celebre musical diretto dal geniale Piparo risale al 1994, con grande successo di pubblico e critica. Nell'allestimento 1999 figurarono nel cast l'”original Judas” Carl Anderson (fu l'ultima interpretazione dell'attore, scomparso poi nel 2004) e Amii Stewart nei panni della Maddalena.

In occasione dell'Anno Giubilare del 2000, l'opera venne portata in scena anche al Teatro Nazionale di Milano con Carl Anderson, Olivia Cinquemani (nel ruolo della Maddalena) e Paride Acacia in quello di Gesù. Nel 2010-11 un nuovo allestimento venne realizzato con un cast composto da Matteo Becucci, Simona Bencini, Mario Venuti, Paride Acacia e la partecipazione straordinaria di Max Gazzè. Nel 2014 JCS tornò in scena con una versione-evento con Ted Neeley, l'”original Jesus”, Simona Molinari, Shal Shapiro e i Negrita, seguita poi da un allestimento all'Arena di Verona con un cast di “original” composto, oltre che da Neeley, anche da Yvonne Elliman (Mary Magdalene) e Barry Dennen (Pontius Pilate). Infine il nuovo allestimento 2016-17 della Peep Arrow, con recenti tour in Olanda e Belgio – tra dicembre e febbraio - e Italia (Trento, Milano, Varese, Genova, Cassano Magnago, Torino, Catania, Cosenza, Bari e Roma) – tra febbraio e aprile.
Due ore di spettacolo intenso e applaudito, con un perfetto connubio tra il “musicum” e il “mechanicum”, tra l'ispirata creatività del capolavoro di Tim Rice e Andrew Lloyd Webber e un cast artistico perfettamente orchestrato tra performance strumentali, vocali e coreiche, sotto piogge di light designs e trovate meccatroniche (quasi concepibili come omaggio storico al musical stesso e alla sua proiezione nel tempo). Ted Neeley offre un'interpretazione autorevole, con la sua voce da rocker con “arrockimenti” suadenti e punte acute di reminiscenza Seventies, in un impianto timbrico aderente a una logica di efficacia traspositiva da live performance, come sempre avvenuto negli allestimenti passati e una band a due tastiere, due chitarre, basso e batteria nel palchetto roteante on stage e tromba e corno “en chamade”. Interessanti alcuni richiami alla scenografia filmica (le impalcature laterali, che Jewison trovò imprevedibilmente sul set israeliano del suo film 1973), la scalinata come luogo di passaggio/fissaggio non solo in funzione narrativa ma anche show-televisiva e fra tutti, la trovata forse più impressionante con la croce luminosa calata sul palco dopo il monomelos “I Only Want To Say” e il suo luccicare a ritmo ostinato con la band, in figurazione hard rock molto raffinata e moderna. Pollice retto anche per i giochi di luci e grafica simbolica (la ragnatela che intrappola il traditore Giuda – già sperimentata nell'allestimento con Carl Anderson) e l'effetto “our days” con Feysal Bonciani (il Judas di questo allestimento) che intona, videoripreso, “Superstar” nel foyer del teatro, entrando poi dalla platea e risalendo sul palco. Lo stesso Neeley processiona tra la folla, novello eroe del Golgota, prima di “The Crucifixion”. Ma a questo mitico Gesù 73enne la folla del teatro non può che tributare un'entusiastica standing ovation mentre lo scatenato ensemble coreico intona ancora una volta, dopo 45 anni di successi in tutto il mondo, il più grande mistero della Storia dell'umanità con le note più famose del genere musical: “Jesus Christ, Jesus Christ, who are you? What have you sacrificed?”.

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