Tributo ad Alfred Hitchcock

Tributo ad Alfred Hitchcock
Reportage dei concerti de laVerdi di Giovedì 4 e Domenica 7 agosto 2016

Lungo il corso della sua straordinaria carriera, Alfred Hitchcock ebbe modo di collaborare con la maggior parte dei più grandi compositori cinematografici della Hollywood della Golden Age.
Sempre attentissimo all’aspetto sonoro delle sue opere, sin dai primi film girati in Inghilterra e persino in quelli realizzati nell’epoca del Muto (ne Il pensionante, ad esempio, ideò un soffitto trasparente per mostrare il protagonista che passeggia nervosamente nella sua stanza, facendo così oscillare il lampadario dell’appartamento sottostante), per il regista inglese la musica – o la sua pianificata assenza – rappresentò da subito un fondamentale strumento drammatico per avvincere ed emozionare lo spettatore.

Ad eccezione di alcuni casi eccellenti (la memorabile sequenza della Cantata di Arthur Benjamin nella prima versione de L’uomo che sapeva troppo del 1934, perfezionata ulteriormente nel remake americano del ‘56), fu però solo a partire dal suo arrivo negli Stati Uniti nel ‘39 che Hitch poté godere appieno degli straordinari progressi tecnici e artistici che la musica per il cinema aveva fatto sul suolo americano, anche grazie al notevole afflusso di musicisti (e non solo!) in fuga dal Nazismo, prima, e dalla Guerra, poi.
Il bellissimo concerto dell’Orchestra Sinfonica di Milano Giuseppe Verdi, guidata dalla bacchetta precisa e appassionata del Maestro Ernst van Tiel, tenutosi Giovedì scorso all’Auditorium (in replica Domenica) ha esplorato un’ampia porzione della carriera americana del Maestro del Brivido, dal suo esordio nel 1940 con Rebecca – sotto l’egida del leggendario produttore di Via col vento David O. Selznick – al penultimo film girato nella natia Inghilterra, Frenzy, nel 1972.
Nella generosa selezione di brani e suite degli autori più disparati per provenienza e scuola, la parte del leone è giustamente spettata a Bernard Herrmann che scrisse le musiche per 7 film di Hitchcock, collaborò all’elaborazione della “veste sonora” de Gli Uccelli (1963), pellicola genialmente priva di musica di commento, e venne infine licenziato quando il regista inglese respinse la sua partitura per Il sipario strappato (1966), ponendo drammaticamente fine a una delle collaborazioni artistiche davvero leggendarie della Storia del Cinema.
Il Maestro van Tiel ha dimostrato – sin dalle prime battute del “Fandango minimalista” di Intrigo internazionale – un notevole “penchant” per la musica di questo straordinario compositore, vero maestro del colore orchestrale. Splendide in particolar modo le due suite – preparate da Herrmann stesso - da Vertigo (1958) e La congiura degli innocenti (1955). Nel primo caso, di rapinosa e ipnotica bellezza soprattutto l’esecuzione della wagneriana “Scène d’amour”, mentre il celebre “Portrait of Hitch”, elaborato dal compositore a partire dalle musiche scritte per la sua prima collaborazione col regista, ha permesso agli eccezionali solisti della Verdi di emergere in una partitura che conserva intatto il candore un po’ naif di un Satie.
Bello anche il Preludio da L’uomo che sapeva troppo (1956), che ha aperto la seconda metà del concerto, mentre è risultata meno convincente la suite per archi da Psycho (1960), sia per l’esiguità delle pagine selezionate, sia per un suono un po’ fragile, privo del necessario nerbo.
Due indiscutibili vette della serata sono state invece le suite da Rebecca di Franz Waxman e da Il delitto perfetto (1954) di Dimitri Tiomkin. Questi due Giganti della musica cinematografica della Golden Age hollywoodiana hanno contribuito con 4 partiture ciascuno alla carriera di Hitchcock, e i titoli scelti (di Waxman è stato anche eseguito magnificamente il Preludio jazzistico per La Finestra sul cortile) hanno aperto un rapido ed esaltante squarcio sulla complessità della scrittura orchestrale di musicisti appartenenti a un’epoca ormai lontana e difficilmente replicabile.
La suite da Rebecca è stata impaginata nel 1942 dallo stesso compositore, che prediligeva questa partitura fra tutte quelle scritte nella sua carriera, e si compone di un Preludio, misterioso e sensuale, cui segue uno straordinario interludio di pucciniana memoria per il confronto tra la protagonista e la perfida governante, l’impressionistica scena della confessione, e il finale siglato da un elettrizzante “mad waltz” che richiama le musiche seminali scritte dallo stesso Waxman per La moglie di Frankenstein.
Di un’opulenza ancora più spudorata la scrittura di Tiomkin: ascoltando stupefatti il livello di dettaglio orchestrale della musica composta per Il delitto perfetto (dettaglio splendidamente padroneggiato da Direttore e Orchestra), il pensiero correva all’ammirato rilievo dello studioso e musicista Christopher Palmer, che di Tiomkin diceva: “le sue partiture traboccano di musica, e la sua musica trabocca di note!
Bellissima in particolar modo la sequenza che precede il celebre omicidio con le forbici, per la quale il compositore russo imbastisce un crescendo orchestrale di espressionistica ferocia, forse in parte debitore del “Boris Godunov” di Mussorgsky.
In confronto a tanta magnificenza, i Titoli di Testa di Frenzy (scritti da Ron Goodwin, dopo che un Hitchcock ormai anziano e sempre meno sicuro delle proprie scelte aveva rifiutato le musiche di Henry Mancini) e la Marcia di Maurice Jarre da Topaz (1969) – uno dei pochissimi film francamente brutti del regista – hanno fatto l’effetto di un bicchiere d’acqua: rinfrescante, ma insapore.
Molto piacevoli, infine, i due mini-concerti per piano e orchestra tratti dalle partiture di Leighton Lucas per Paura in palcoscenico (1950) e di Miklós Rózsa per Io ti salverò (1945), unico Oscar alla Colonna sonora andato a un film di Hitchcock. La performance della brava solista Carlotta Lusa, a tratti sovrastata dal suono dell’orchestra, si è distinta per precisione e adesione allo spirito rachmaninoviano delle due pagine.
Il concerto si è concluso fra gli applausi calorosi di un pubblico partecipe anche se poco nutrito. Ci auguriamo che il terzo concerto della Verdi col Maestro Ernst van Tiel, in collaborazione con “Soundtracks Live!”, in programma il 10 e l’11 Agosto e dedicato ai grandi capolavori musicali del cinema di fantascienza, possa riscuotere il pieno successo che sicuramente meriterà.

Stampa