Claudio Simonetti’s Goblin in Concerto

Claudio Simonetti’s Goblin
Reportage del concerto tenutosi presso il PAC (Padiglione d’Arte Contemporanea) di Milano il 6 Settembre 2014  per la Rassegna MI.TO Settembre Musica

Ore 23.00 luna piena semicoperta da nuvole per nulla minacciose. Un palco e uno schermo bianco che da li a poco gronderà di sangue, questo sì minaccioso di morte.  Un folto gruppo di persone pronte a venir inondante di note elettrizzanti, furiose, cattive e da palpitazione lungo tutto il corpo… pronti a rivivere in musica tutto il Cinema dell’orrore di Dario Argento e George Romero, due capisaldi del genere thriller, splatter, gore, grandguignolesco internazionale che hanno mietuto vittime sacrificali davanti e dentro lo Schermo della Settima Arte dagli anni ’70 fino ai giorni nostri.
Vittime nelle pellicole e fuori dai film, coloro i quali hanno amato quelle immagini atroci, truculente, tensive, angoscianti e raccapriccianti, con spaventi e sussulti dovuti non solo alla maestria registica dei succitati autori ma alle musiche di un gruppo che ha segnato indelebilmente la Storia dell’Ottova Arte dal 1975 in poi, i Goblin (Simonetti, Pignatelli, Morante, Guarini, Marangolo, Martino). E la musica dei Goblin nelle figure nero corvine, tinte di rosso sangue, di Claudio Simonetti alle tastiere, Bruno Previtali alle chitarre, Federico Amorosi al basso e Titta Tani alla batteria ha riecheggiato in tutta la sua potenza rock, progressive, metal e dance presso la struttura rinascimentale del PAC (Padiglione d’Arte Contemporanea) di Milano per la stagione musicale del MI.TO Settembre Musica il 6 settembre, immersa in una luna piena da lupi mannari, aspettando la mezzanotte, l’ora delle streghe, dei fantasmi irrequieti e degli omicidi efferati. I Claudio Simonetti’s Goblin, ex Daemonia, hanno suonato, anzi interpretato con viscerale carica dirompente ed euforia infuocata, con uno scontro di note titanico tra il metallo freddo e il ferro incandescente, brani famosi dagli album extracinematografici quali “Il fantastico viaggio del bagarozzo Mark” (1978), aperturta del concerto, e lo straordinario ed imbattibile, ad oggi, album prog “Roller” (1976), successivamente, con alle spalle del gruppo uno schermo inniettato di sangue e immagini al limite del sopportabile, tratte dai vari film di volta in volta presentati musicalmente, una successione di capolavori cine-musicali horror: i morti hanno ripreso vita con Zombi (Dawn of the Dead, 1979, G. Romero), presenze demonianche hanno alitato il loro fluido infernale con Suspiria (D. Argento, 1977) e Demoni (Lamberto Bava, 1985), bis della serata, il male sotto varie vesti assassine ha pugnalato senza sosta con Tenebre (Argento, 1982), Phenomena (Argento, 1984) e Non ho sonno (Argento, 2001). Crediate che mi sia dimenticato di menzionarlo o che si siano dimenticati i Claudio Simonetti’s Goblin di eseguire quel masterpiece intramontabile e inarrivabile di Profondo rosso (Argento, 1975): tre pezzi dal thriller dei thriller, dal giallo dei gialli che ancora oggi mette una paura in corpo incaccellabile. Lo strepitoso gruppo scatenato, frizzante, irrefrenabile, virtuosistico, dalla performance perforante, da buco nello stomaco, con Tani alla batteria incontenibile, a tratti demoniaco, Amorosi al basso di una classe vittoriana, quasi gotica, in realtà celante un sorrisetto mefistofelico, Previtali alle chitarre un folletto (un goblin) tutto smorfie, gesti assassini e suoni incendiari, ed infine lui, Claudio Simonetti, il Principe delle Tenebre, il Mastroporta dell’Inferno, dalla battuta comica tagliente e burlescamente satanica, alle tastiere (Nord, Roland e Moog) che lacrimano note veloci, fulminee e al contempo falsamente trasognanti (perché dietro si cela sempre il male dei mali, l’orrore più allucinatorio e allucinante!), da cui a momenti sembra uscire un fulmine, un lampo acceccante che sguarcia il cielo facendo piovere sangue rosso sangue sul pubblico in un’estasi inneggiante allo sballo puro - passatemi il gergo giovanile, ma quale miglior frase per far comprendere come ci si sente durante l’ascolto di un loro concerto -  ballando su ritmi furibondi, assoli da capogiro e leitmotiv da brivido lungo la schiena. Dopo la mattinata a moderare l’incontro dei tanti fan con Simonetti e i suoi Goblin presso il negozio Bloodbuster degli amici Daniele e Manuel, in cui il Maestro sonoro di molteplici horror ha raccontato la sua esperienza nel genere cinematografico come compositore e appassionato di questo Cinema, di come trasporre concertisticamente le sue musiche per il Live e delle sue influenze musicali dagli inizi della sua lunga carriera (vedrete a breve il video integrale della mia intervista sul nostro canale Youtube del sito), quale miglior conclusione che questo strepitoso concerto in cui il progressive, il rock, il metal e la dance sono andati a braccetto in un susseguirsi di esperienze uditive da pelle d’oca…una pelle che a poco a poco si è scarnificata, deteriorata, pudrita trasformando tutti i presenti al Live Concert in zombi affamati di note del Principe della Musica rosso sangue, Claudio Simonetti.  
Nota a margine e un mio consiglio spassionato: per conoscere dal punto di vista letterario la storia dei Goblin e di Claudio Simonetti leggetevi i libri “Profondo Rock” (Coniglio Editore, 2007) della compianta Gabrielle Lucantonio e “Goblin” (Unmondoaparte, 2005) di Giovanni Aloisio, da un punto di vista musicale dell’ex team Daemonia, oggi Claudio Simonetti’s Goblin, il CD “Daemonia – Live…or Dead” (Deep Red, 2001) e il DVD + CD “Daemonia – Dario Argento Tribute, Live in Los Angeles” (Self, 2006), nonché l’ultimo vinile + CD che prende il nome del gruppo Claudio Simonetti’s Goblin uscito da poco per l’etichetta Self.   

Per Info sul gruppo:
http://www.goblinsimonetti.com/

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