MIFF:Film Festival Internazionale di Milano

Film Festival Internazionale di MilanoReportage dell'ottava edizione del MIFF: 7 - 14 aprile 2008 
(7-14 aprile 2008)

…quando il cinema ha l’accento milanese.

Per assaporare un po’ di buon cinema, quello che si ha sempre la speranza di incontrare nei festival più blasonati, non è più necessario allontanarsi tanto da casa. Già. Non occorre espatriare, varcare i confini italiani verso la Francia facendosi sedurre da Cannes, sfidare le rigide temperature invernali di Berlino, o lasciarsi conquistare dalla magia della laguna veneziana. Da otto anni (compiuti quest’anno) è nato un piccolo gioiellino tutto italiano, di nome MIFF – Film Festival Internazionale di Milano. Cosa mi ha colpito del Miff tanto da parlarne così del dettaglio? L’amore. Sì avete capito bene, l’amore smisurato per il cinema, la passione di chi ama scoprire tesori sommersi del mondo della celluloide, lo spirito d’iniziativa e la ferma volontà di creare un evento impregnato di cinema sino al midollo. La voglia e l’energia di persone giovani che fanno, vedono e si nutrono della Settima Arte. Basti pensare che il MIFF deve gran parte del suo successo a una manciata di persone tenaci, tutte  necessarie a “metter su” un Festival con la F maiuscola. Oltre agli addetti ai lavori, tra cui l’ufficio stampa Lo Scrittoio (al quale va un sentito ringraziamento per il materiale fotografico fornito per il presente articolo), i professionisti presenti in veste di giurati e non, da notare è la squadra di giovani volontari che hanno materialmente “dato una mano” agli organizzatori. Questo sì che significa rimboccarsi le maniche e lavorare tutti insieme, per un progetto e un amore comune: il cinema.
Quest’anno la kermesse milanese si è presentata in una veste dinamica, ricca di eventi collaterali. Un’edizione rinnovata nei contenuti, che ha avuto il privilegio di proporre opere provenienti direttamente dal Sundance e dallo SlamDance Festival, affiancati, ed il caso di dire a gran voce, dalla massiccia presenza della cinematografia europea. Una partecipazione corale da parte di registi, ed una selezione intelligente che, come ricordato dal direttore e fondatore del MIFF Andrea Galante “E’ una conferma della fiducia e della stima dei filmmakers verso questa manifestazione che quest’anno assume un significato particolare considerato il budget ridotto con cui il festival sarà realizzato”. Tante sono state le sorprese, come il gradito ritorno della “MIFF news”, newsletter del MIFF, grazie alla quale migliaia di utenti web e sostenitori del festival hanno potuto ricevere tutte le informazioni sulla manifestazione, aggiornate in tempo reale. E poi, sempre in tema di sorprese, ecco l’altra grande novità di questa edizione 2008: l’ingresso gratuito. Vi state chiedendo com’è possibile? In realtà è molto semplice, bastava iscriversi al sito http://www.madeinmilan.org/ e diventare soci dell’Associazione Culturale Non-profit "Made in Milan". Fatto ciò, ogni spettatore aveva il proprio posto prenotato al cinema, a fronte di questo regalone lo stesso spettatore poteva poi decidere in assoluta libertà se lasciare o meno un’offerta all’Associazione. Civile e innovativo, no?
Pubblico del MIFF in conda al RosentumMa entriamo nel vivo dell’evento. La serata d’apertura si è tenuta presso il cinema Orfeo, una delle più prestigiose sale cinematografiche della città, con l’anteprima italiana del pluripremiato film in concorso The Trap, diretto dal regista serbo Srdan Golubovic. Una delle pellicole più interessanti del panorama cinematografico internazionale il cui palmares è una garanzia assoluta: oltre ad aver partecipato a Festival di primissimo piano come Berlino e Palm Springs ed essere stato ammesso alle selezioni per gli Oscar 2008 nella categoria Miglior Film Straniero, The Trap ha vinto prestigiosi premi, tra i quali quello per il Miglior Film al Sofia International Film festival 2007, quelli per la Miglior Regia al 15° Artfilm Festival e al GoEast Film festival di Wiesbaden 2007, dove gli è stato attribuito anche il Premio Internazionale della Critica (FIPRESCI). Curiosi di sapere di cosa parla? The Trap racconta una storia del nostro tempo, descrive la crudele realtà della società contemporanea in cui, per necessità, anche chi apparentemente conduce una vita tranquilla può da un momento all’altro sprofondare nel baratro. Non vuole essere un film che suggerisce cosa sia giusto e cosa sbagliato, ma semplicemente descrive con lucida drammaticità cosa può accadere ad un uomo quando è costretto per amore filiale a fare delle scelte che probabilmente non avrebbe mai pensato di poter fare.
Ma proseguiamo con il programma presentato. Il Miff quest’anno ha sorpreso ancora con l’anteprima italiana di Postal (fuori concorso) del regista tedesco Uwe Boll distribuito in Italia da Onemovie, proiettato presso il cinema Rosetum, alla presenza del regista. Il film è ispirato all’omonimo videogame ideato da Vince Desi ed uscito nel 1997 suscitando non poche polemiche ma riscuotendo altrettanto interesse. Sparatorie, terrorismo ed esplosioni sono solo alcuni degli ingredienti di questa disinibita commedia. Non è un caso, infatti, che il titolo rimandi anche all’espressione americana “going postal” che deriva da una serie di incidenti avvenuti a partire dal 1986, quando alcuni dipendenti del servizio postale statunitense spararono e uccisero numerosi colleghi, manager, poliziotti e semplici passanti. In seguito, il termine è entrato nell’uso comune a indicare qualsiasi fenomeno di strage sul luogo di lavoro.
Per completezza, giusto un cenno al regista. Uwe Boll, tedesco, classe 1965, laureato in letteratura, si è imposto all’attenzione della stampa per l’alto numero di riduzioni filmiche tratte da videogiochi di successo. Tra gli altri: House of the Dead, Alone in The Dark, Bloodrayane e lo stesso Postal.
Ma torniamo ora al vivo del Miff, vale a dire i film selezionati e presentati nelle varie categorie in concorso: lungometraggi, documentari, cortometraggi e corporate film, provenienti da ogni parte del mondo a riconferma della vocazione internazionale del festival milanese. Se il buon giorno si vede dal mattino, il Miff, con la scelta di The Trap come film d’apertura, non poteva che chiudere alla grande, magari con un’anteprima nazionale. Detto fatto. Curiosi di conoscere qual è stato il film di chiusura? Inizio col dirvi che si è trattato di una chiusura in grande stile, di un’anteprima nazionale, di un film tutto italiano, e quel che più conta di un regista giovane e promettente. Stiamo parlando di L’amore non Basta, nuovo film di Stefano Chiantini; una frizzante e giovane commedia sui turbamenti d’amore con Alessandro Tiberi, Rocco Papaleo, Giovanna Mezzogiorno e Alessandro Haber. Da segnalare la presenza del regista che si è prestato, come i colleghi che lo hanno preceduto, ad un lungo dibattito con il pubblico presente in sala.
Ma come già accennato, il festival milanese non è solo cinema inteso come film/proiezione cinematografica, è anche dibattito, incontro, confronto con alcuni dei temi più rilevanti che ruotano intorno ad esso.
Quest’anno il focus sulla cinematografia italiana ha riguardato i cineasti e le produzioni che non hanno trovato la giusta distribuzione per arrivare al grande pubblico. La proiezione del documentario Gli invisibili: esordi nel cinema italiano 2000-2006 a cura di Vito Zagarrio (regia di Christian Carmosino, Enrico Carocci, Pierpaolo De Sanctis, Francesco Del Grosso) ha segnato un momento di incontro per approfondire l’argomento. Da notare anche la location che ha ospitato l’incontro: il Cinema Mexico, storica sala milanese da sempre garante di una programmazione delle migliori produzioni indipendenti italiane e straniere.
 
Operazione Liberi tuttiGli invisibili: esordi nel cinema italiano 2000-2006, è stato girato alla Mostra Internazionale del Nuovo Cinema di Pesaro (La meglio gioventù - Evento Speciale dedicato agli esordi del cinema italiano). Il documentario dà la parola alla generazione degli esordienti degli anni 2000-2006, che parlano del loro lavoro e dell'attuale situazione del cinema italiano, e si avvale della partecipazione di alcuni giovani registi italiani tra cui Vincenzo Marra, Alex Infascelli, Eros Puglielli, Daniele Vicari, Michelangelo Frammartino, Luca Guadagnino, Pietro Reggiani, Carola Spadoni, Roberto Dordit, Kim Rossi Stuart, Paolo Virzì.
La proiezione è stata seguita da "Operazione... liberi tutti!", una tavola rotonda, coordinata da Cinzia Masòtina, sul tema della produzione e distribuzione del cinema indipendente e d'autore.

 

I FILM IN CONCORSO

Non è forse vero che per definire il valore di un festival si deve partire dalla scelta dei film? Allora, proprio per darvi un’idea di ciò che il Miff è realmente, senza aggettivi, parole e giudizi personali, trovo corretto, fornirvi una breve introduzione dei vari film proposti per ogni categoria in concorso: lungometraggi, documentari, cortometraggi e corporate film.

LUNGOMETRAGGI

The Trap di Srdan Gobulovic ( Serbia/Germania/Ungheria, 2006, drammatico, 106’)
Belgrado, capitale di un paese con un passato turbolento che ha lasciato tanti in un deserto morale ed esistenziale, è la patria di Mladen, Marija e suo figlio Nemanja. Quando Nemanja si ammala di una cardiopatia seria, l’unica cura sarebbe un’operazione all’estero per 26,000 €. Proprio nel momento in cui perdono ogni speranza di trovare i soldi Mladen viene contattato da un uomo che gli offre quella cifra. In cambio Mladen dovrà uccidere il rivale in affari dell’uomo. Se accetta, salva la vita del figlio ma perde il suo animo; se rifiuta, si affliggerà per sempre da uomo onesto. La trappola è stata tesa…

Vampire Diary di Mark James e Phil O’shea (UK, 2007, horror/drammatico, 90’)
Holly, girando un documentario sul fenomeno del “Weekend Vampire”, si innamora di Vicky, che afferma di essere una vera vampira. Holly scopre anche che Vicky è la responsabile di una serie di terribili e sanguinose uccisioni in stile vampiresco. Quando la polizia si mette sulle sue tracce, Holly chiede ad Adam di aiutarle a nascondersi nella casa dei suoi genitori sulla costa, ma gli eventi precipitano e le ragazze sono costrette a prendere decisioni che cambieranno il futuro di Holly per sempre…

Sin Ti di Raimon Masllorens (Spagna, 2005, drammatico, 97’)
“Without You” è la storia di Lucia, madre di due figli e proveniente da una famiglia conformista, ha sempre accettato tutto nella vita senza avere pretese. La sua unica ambizione è conservare ciò che già possiede. Un giorno, un assurdo incidente domestico la rende completamente cieca; il destino irrompe nella sua esistenza, costringendola a fare ciò che mai aveva osato prima: affrontare se stessa.

The Ramen Girl di Robert Allan Ackerman (USA/Giappone, 2007, commedia drammatica, 120’) Lasciata dal suo fidanzato, Abby, una giovane donna americana, si ritrova sola a Tokyo, passando tutto il tempo in un bistrot di Ramen del suo quartiere. Qui, convince il tirannico chef capo giapponese ad insegnarle a confezionare il tipico piatto. Alla fine entrambi scoprono che ogni scodella di Ramen contiene qualcosa che viene dal cuore.

The Project di Ryan Piotrowicz (USA, 2001/2007, drammatico, 82’)
Tre registi esordienti, Justin Bell, Dana Murphy e Jon Carter decidono di girare un documentario sulla difficile vita nel ghetto di Brooklyn. Justin seguirà due agenti della NYPD; Dan Masterson e Alex Mora. Dana e John saranno sulle tracce di Thomas Coventry, un ragazzo di colore che cerca di emergere dalle avversità di una comunità svantaggiata. Andando avanti con le riprese, la violenza e l’emozione si insinuano nell’obbiettività di Justin e Dana. L’ambiziosa idea iniziale sfugge loro di mano e rimangono perciò intrappolati nel mondo che stavano descrivendo.

Overnight di Ferenc Toeroek (Ungheria, 2007, drammatico, 92’)
Peter Vas é un'illustre agente di cambio di trentacinque anni. Ha a disposizione un solo giorno ed una sola notte per recuperare un'enorme somma di denaro sparita dal conto del suo più importante cliente. Il tempo tra l'apertura dei mercati dell'Estremo Oriente e il sorgere del sole in Europa forse potrebbe essergli sufficiente. Riuscirà però a vincere questa forte scomessa e risolvere i suoi potenzialmente disastrosi problemi personali nell'arco di 24 ore? Corsa contro il tempo tra Budapest, Berlino e Bombay.

The Mud Boy di Jorge Algora ( Spagna/Argentina, 2007, Thriller, 103’)
Basato su una storia vera. Buenos Aires, 1912. Una serie di atroci omicidi in città. Mateo, 10 anni, nasconde un segreto: in un luogo oscuro della sua memoria diventa testimone degli omicidi. Svelato il suo segreto, da molti è ritenuto l’assassino. Estela, la madre, aiutata da un poliziotto giudiziario, Dr. Soria, cerca di dare una spiegazione razionale alle visioni del figlio riuscendo a minare lo scetticismo dell’ispettore Petrie. Ma gli omicidi continuano…E il caos prende il sopravvento.

The Key di Guillame Nicoloux ( Francia, 2007, fiction thriller, 115’)
Il giovane Eric Vincent scopre che suo padre, mai conosciuto, potrebbe essere morto, mentre la moglie gli comunica di essere incinta…Catherine Hoffman sta indagando su un uomo bruciato vivo, apparentemente sopravvissuto…François Manéri sta cercando sua figlia… Nessuno di loro riuscirà nella propria personale impresa ma le loro strade saranno destinate ad incontrarsi. I loro destini sono accomunati dalla ricerca di identità. Un’unica chiave per aprire le loro vite: la chiave del cuore.

Just Add Water di Hart Bochner (USA, 2007, commedia, 95’)
Ray Tuckby è un buon uomo che cerca di lavorare onestamente per mantenere sua moglie Charlene, agorafobica e suo figlio Eddie, goffo adolescente, nella cupa città di Trona, in California. Ray vive in uno stato di ansia continua a causa di Dirk, un giovane spacciatore della zona, e della sua banda di teppisti, che controllano la comunità. Quando gli eventi nella vita di Ray stanno prendendo una piega inaspettata, un’incontro casuale con un forestiero, Merl Striker, spingerà Ray a sognare di nuovo.

Journal of a Contract Killer di Tony Mylan (UK, 2007, thriller, 90’)
Tratta da una storia vera, la drammatica vita di Stephanie, ragazza madre che sembra vivere un’esistenza alquanto solitaria e monotona, lavorando come cameriera part-time e allevando la figlia. In realtà ha un secondo lavoro come sicario internazionale. La seconda, intrigante vita di Stephanie viene svelata attraverso un diario intimo in cui lei ricorda le persone che ha eliminato, come le ha uccise e persino l’aspetto economico e le conseguenze emotive. Solo quando la fortuna la abbandona, la sua doppia vita verrà a galla e il suo destino sarà segnato.

Free to Leave di Peter Pager ( Austria/Luxemburg, 2007, drammatico, 96’)
Thomas, capostazione, 12 anni senza un solo errore. All’improvviso l’apocalisse: 22 morti, più di 100 feriti. Distratto dalle avances di Anna, Thomas si dimentica di abbassare la barra del passaggio a livello e il treno investe in pieno un camion.
Al processo Anna testimonia in suo favore e Thomas viene assolto. Tra di loro nasce una relazione passionale, ma né lui né Anna riescono a dimenticare ciò che è successo. Soprattutto lei non riesce a non pensare ai morti. La colpa può essere condivisa? I morti possono parlare con loro? La normalità è persa per sempre?

Fix di Tao Ruspoli (Italia/USA, 2008, documentario/fiction)
In un’interminabile giornata i documentaristi Bella e Milo corrono da Beverly Hills a Watts per portare Leo, fratello di Milo, dalla prigione alla riabilitazione entro le 20.00, altrimenti Leo sarà incarcerato per tre anni. Ispirato da eventi realmente accaduti, il trio documenta il suo viaggio dalla stazione di polizia, attraverso le ville di Beverly Hills, i bassifondi dell’est di Los Angeles, gli scarichi rurali e i siti in costruzione nel tentativo di mettere insieme i 5000 dollari necessari per la riabilitazione.

Daylight Robbery di Paris Leonti (Uk, 2007, thriller, 93’)
Un gruppo di ladri organizza un piano per derubare una banca di Londra ma uno di loro rimane gravemente ferito durante la spettacolare irruzione. Decidono di portare avanti lo stesso la loro azione anche se il ferito vorrebbe cambiare i piani: possono fidarsi ancora di lui? Intanto la polizia prova senza successo a negoziare con i malviventi ma è costretta ad attendere e a fare il loro gioco. Finalmente i poliziotti si decidono per un assalto, non trovando altro che la cassaforte ripulita. E siamo solo all’inizio…

American East di Hesham Issawi (USA, 2007, drammatico, 110’)
American East è un dramma profondo e attuale sulla vita degli Arabo-Americani a Los Angeles dopo l’11 Settembre. La storia prende in esame le radicate incomprensioni in merito alla cultura araba e islamica, e conferisce un volto umano a quella parte della popolazione statunitense della quale molti americani non conoscono nulla, ma alla quale oggi, sono particolarmente interessati, sia per semplice curiosità che per diffidenza. La storia evidenzia le pressioni alle quali molti Arabo-Americani sono sottoposti, soffermandosi sui punti di vista dei tre personaggi principali.

Noodle di Ayelet Menahemi (Israele, 2007, drammatico, 95’)
A trentasette anni, Miri, hostess di volo per la El Al, è già vedova due volte. La sua vita ordinata è sconvolta da un ragazzino cinese abbandonato, la cui madre, un’immigrata, è stata espulsa in modo sbrigativo da Israele. Il film è un toccante misto di commedia e dramma in cui due esseri umani cosi differenti l'uno dall'altro, come Tel Aviv da Pechino, si fanno compagnia l’un l’altro in un viaggio straordinario che li restituisce ad una vita piena di significato.

Nothing but Ghost di Martin Gypkens (Germania, 2007, drammatico, 119’)
Cinque viaggi alla ricerca di qualcosa che potrebbe cambiare per sempre la vita di ogni protagonista: Ellen e Felix si rendono conto che la loro relazione è arida come il deserto che stanno attraversando...L´amicizia di Caro e Ruth sarà distrutta per qualche notte di passione...La bellezza dell´Islanda riuscirà a distrarre Jonas e Irene appena usciti da relazioni fallite? Marion ha appena festeggiato il suo 30° compleanno sola, ma a Venezia un bello sconosciuto finalmente la aiuterà...Christine si ravviva quando un tornado si avvicina in Jamaica...

Stranger di Erez Tadmor e Guy Nattiv (Israele, 2007, drammatico, 85’)
Eyal, un israeliano, e Rana, una palestinese che vive a Parigi si incontrano a Berlino in occasione dei finali di coppa del mondo del 2006. Si innamorano. Appena Rana decide di tornare a Parigi, scoppia la guerra in Libano. Eyal decide di cercarla. Relazionandosi come individui, i protagonisti vanno oltre il conflitto che divide i loro paesi. La loro storia e la loro terra, strettamente legate, generano una grande vicinanza tra loro. Il film riflette la spontaneità della generazione più giovane che cerca di riavvicinare il “nemico” e renderlo umano.

DOCUMENTARI - CONCORSO

Dalla testa ai piedi di Simone Cangelosi (Italia, 2007, documentario, 28’)
Diario visivo del viaggio di ricerca di identità dell’autore, dai ricordi d’infanzia al transgender.

Falcão-Meninos do Trafico di Mv Bill e Celso Athayoe (Brasile, 2006, documentario, 58’)
Falcão- Meninos do Trafico svela la routine giornaliera di coloro che lavorano nel cerchio della droga. Il produttore di questo materiale non è un esterno ma è uno di loro e così non va nelle favelas per parlare di loro con occhi stranieri. Nel 2006 il documentario è stato presentato durante il programma principale della domenica sera in Brasile, “Fantastico”, ed ha scioccato l’intero paese.

Frontrunner di Virginia Williams (USA, 2007, documentario, 90’)
La dottoressa Massouda Jalal, un’inarrestabile donna che concorre per la carica presidenziale nelle prime elezioni democratiche afgane, svolge un ruolo importantissimo nella storia del paese: tra numerose minacce continuerà la sua campagna ovunque per provare che le donne possono farcela in un paese guidato da uomini. Il suo pericoloso ma necessario operato determinerà il fato della neonata democrazia.

Feast of Assumption di Marc D. Lewis (USA, 2007, documentario, 85’)
Nel 1974 un ragazzino di 15 anni, Charlie Otero, tornando da scuola trova la sua famiglia brutalmente uccisa. Avendo paura dell’assassino, Charlie si trasferisce in New Mexico. Tempo dopo Charlie finisce in prigione e viene a sapere che il killer della sua famiglia è lo strangolatore BTK, acronimo di Lega, Tortura e Uccidi. Il film porta alla luce il mistero dello strangolatore BTK.

Folletti streghe maghi di Simonetta Rossi (Italia, 2007, documentario, 38’)
Odissea appenninica di Giouan Baratta da Agrimonte a Pontremoli. Gli abitanti dei luoghi visitati raccontano di figure magiche legate a una tradizione popolare antichissima, tramandata oralmente, per svelarne la ricca e variegata mitologia, propria dei territori montani della provincia di Parma.

In the Family di Joanna Ruduick (USA, 2002/2008, documentario, 83’)
Appena ventisettenne, la regista Joanna Rudnick risulta positiva alla mutazione genetica BR[east]CA[ncer]. Da qui l’impossibile decisione: rimuovere seno ed ovaie sani o affrontare l’elevato rischio di sviluppare il cancro. In the Family è un’indagine sconvolgente e profondamente personale, segue Joanna attraverso il mondo degli esami genetici e della chirurgia preventiva. Lungo il percorso, lo sguardo si posa su donne e famiglie che affrontano la medesima battaglia.

Linee d’ombra di Francesco Crispino (Italia, 2007, documentario,75’)
Il cinema di Armando Crispino visto dagli occhi del figlio Francesco: un percorso nel cinema di genere del secondo dopoguerra.

Nel ventre di Parigi di Angelo Rizzo ( Francia, 2006, documentario, 60’)
Più che un documentario, è un documento inedito di una meticolosa ricerca di informazioni e contatti con gruppi di Catafilli e artisti parigini “ hors du système”, che scelgono di vivere nelle viscere della Parigi sotterranea: nelle Katas.

More Shoes di Lee Kazimir (USA, 2005, documentario, 75’)
Werner Herzog disse: “Cosa potrebbe imparare un filmaker sul cinema se camminasse solo per 5.000 chilometri, diciamo da Madrid a Kiev?”. L’autore lo prende alla lettera e per sei mesi, camera alla mano, cammina attraverso sette paesi, imparando la sua piu importante lezione dall’ilarità e buoncuore delle persone che incontra sul suo cammino.

Mia zia Lidya di Hermann Weiskopf (Austria, 2007, documentario, 37’)
Lydia, per metà ebrea, vive a Innsbruck, durante la Seconda Guerra Mondiale. Lì si innamora di Klaus Jochen. A causa del suo carattere anticonformista e di sfida, viene arrestata dalla Gestapo. In prigione scopre di essere incinta. Una volta uscita di prigione, le tribolazioni non terminano: anche Klaus è di origine ebrea e sta cercando di sfuggire ai controlli nazisti…

La ragione dei vinti di Cesare Semovigo (Italia, 2008, film/documentario, 115’)
Sguardo disilluso sull’Italia di oggi fatta di crisi politiche, azzeramento del dissenso e servitù militari. In particolare, l’inchiesta tocca il tasto spinoso della costruzione della nuova base NATO di Vicenza, analizzando le condizioni socio-politiche del paese, ormai avvolto in una spirale degenerativa. Il regista si avvale dell’aiuto di intellettuali come Dario Fo e Giulietto Chiesa, e di artisti del calibro di Ascanio Celestini, Giobbe Covatta e Valerio Mastrandrea.

Secrecy di Peter Galison e Robb Moss (USA, 2008, documentario, 85’)
Questo documentario esplora il mondo invisibile della segretezza governativa. È una cosa positiva o negativa? La segretezza protegge dal diffondersi del nucleare, ed è un’arma contro il terrorismo. I governi nascondono informazioni che possono minare la sicurezza nazionale. Ma la segretezza può anche nascondere la corruzione dei potenti. Secrecy esplora la tensione tra la necessità di garantire la sicurezza nazionale e la capacità di conservare la democrazia.

Spine Tingler! The Willliam Castel Story di Jeffry Shwarz (USA, 2007, documentario, 80’)
Spine Tingler: The William Castle Story racconta dell’ultimo grande showman americano diventato un vero e proprio marchio dei film dell'orrore per i suoi insoliti trucchi rivolti al pubblico come, ad esempio, quelli dei sedili ronzanti, scheletri volanti o fantasmi luminescenti. Tuttavia, questa storia rivela anche come Castle per tutto il tempo sia stato guidato sia dalla paura di un possibile fallimento sia dal desiderio di essere rispettato tra i suoi simili.

Vampyres di Laurent Courau (Francia/USA, 2008, documentario, 85’)
All’inizio del XXI secolo, l’horror e il fantasy dominano il cinema e la letteratura. Nelle strade, la realtà è andata persino oltre la finzione. Nuove tribù nascono ogni giorno e stanno già infestando il sottosuolo delle nostre città. Il film è il resoconto di un viaggio nelle tenebre della vera vita segreta dei vampiri che porta a nuove considerazioni sulle credenze contemporanee e sulle culture ai margini della società.

Viaggio in corso nel cinema di Lizzani di Francesca Del Sette (Italia, 2007, documentario, 84’)
La vita di Carlo Lizzani maestro di cinema e testimone di un’epoca e di una scuola, il Neorealismo, in 80 anni di storia d’Italia.

View from the Bridge di John Egler e Laura Bialis (Kossovo/USA, 2007, documentario, 103’)
Kosovo, dopo la guerra. Il ponte di Mitrovica è il punto critico del conflitto che ancora persiste tra Musulmani, Cristiani e Rom. Attraverso varie testimonianze il film accosta le cicatrici e le lacrime, gli incubi ed i sogni dei kosovari. Ritrae una società che cerca di costruirsi un futuro nonostante sia inestricabilmente legata al suo passato. Mostra che la responsabilità ultima per la pace è dentro tutti noi.

Rasta’s Paradise di Parine Jaddo ( Iraq/Ethiopia, 2007, documentario, 50’)
Rasta’s Paradise è un documentario girato in Etiopia durante la commemorazione per il 60° compleanno di Bob Marley. È composto di segmenti con musica dal vivo di concerti e musica improvvisata su un autobus, insieme ad un collage di interviste con molti rastafariani riguardo lo sviluppo dell’Africa, il loro attaccamento allo stile di vita rasta e il loro messaggio di giustizia e pace.

CORTOMETRAGGI - CONCORSO

At Night di Mark Landes e di Philip Aceto (USA, 2007, noir, 11’)
Un uomo e una donna guardano un intrigante giallo in TV. Presto realtà e finzione si confondono, nessuno è più responsabile delle proprie azioni, si solleva un interrogativo: chi muove i fili?

Fototessera di Umberto Zago (Italia, 2007, drammatico, 5’)
Che rappresentazione vogliamo dare di noi stessi? La fototessera come metafora dell’esistenza: devi decidere chi vuoi essere ma hai poco per tempo per farlo!

Deir Aurfreiber/The Pick-Up Artist di Stefen Weinert (Germania,2006, commedia, 13’)
Olli voleva solo del sesso facile, ma la figlia della sua preda manda tutto all’aria:l a piccola Yvonne vuole un nuovo papà e un nuovo compagno per la mamma.

Il bambino di Carla di Emanuela Rossi (Italia, 2007, fiction/drammatico, 26’)
Periferia romana. Antonio e Carla vivono insieme. Lei matura non bella, lo ama totalmente. Lui giovane e affascinante, seppur incapace di diventare attore, incontra Giorgia che riesce a sbloccarlo…

ARK di Grzegor Jonkajtys (Polonia, 2007, animazione, 8’)
Un virus sconosciuto ha quasi distrutto l’umanità. Ignari della vera natura di questa malattia, i sopravissuti scappano verso il mare. In una grande nave vanno in cerca di una terra disabitata.

The Elevator di Ben Akim (Israele, 2007, drammatico, 23’)
Una notte, in una città affollata di un vecchio condomino fatiscente, due persone rimangono bloccate in un ascensore. Per i due estranei quel banale incidente diventerà qualcosa di molto importante.

Fertilize di Senne Dehandschutter (Belgio, 2007, drammatico, 9’)
La graziosa protagonista si muove in una realtà futuristica, circondata da migliaia di guerrieri, tutti parte di una magnificente coreografia di danza e lotta. Alla fine solo un guerriero affronterà il proprio destino…

Cactus di Alessandro Molatore (Irlanda, 2007, commedia, 4’)
Cactus è un piccolo esemplare di assurdità. È una commedia surreale nella quale il trasporto di un inusuale oggetto interagisce irrazionalmente con la varietà della vita quotidiana di Dublino.

Examen di Paul Nogoescu (Romania, 2006, drammatico, 12’)
Un ragazzo va a casa della sua fidanzata per farsi aiutare a svolgere una tesina. L’atmosfera è carica di tensione. Forse l’argomento d’esame li riguarda più da vicino di quanto pensassero.

The Interview di Nicolas Bordage (USA, 2007, drammatico/commedia, 10’)
Charles, giovane giornalista e aspirante sceneggiatore, deve intervistare una famosa regista francese. È l’occasione della sua vita. L’intervista sorprendentemente si trasforma in uno scambio di interessi.

The Note di Von Greenhalgh (Rep. Ceca, 2007, commedia, 3’40’’)
“Ti amo” gli diceva il pezzetto di carta. Non era una semplice annotazione. Aveva in sé un cuore e stava per unire il ragazzo con la ragazza all’altro capo del filo.

November 20th 1989 di Luca Pascuccio (Italia, 2007, drammatico, 4’)
La fantasia dei bambini è libera come una farfalla, ma a volte il peso della realtà schiaccia ciò che di innocente esiste.

Pop Foul di Moon Molson (USA, 2007, drammatico, 19’30’’)
Un ragazzino venendo a casa da una partita di baseball vede suo padre prenderle da un teppista. Padre e figlio stringono un patto per nascondere l'accaduto alla madre.

69 Sei Nove di Massimo Bondielli (Italia, 2007, commedia, 12’)
Dove arriva l’orgoglio di un innamorato? A volte i sentimenti fuorviano e non sempre la realtà è come sembra. Commedia d’amore, gelosia, equivoci.

L’Oro Rosso di Cesare Fragnelli (Italia, 2007, fiction, 12’)
Il lavoro stagionale per il cosiddetto “oro rosso”, in sud Italia, fa da sfondo alla vita di Erika. I problemi e le difficoltà si contrappongono all’innocente curiosità infantile di sua figlia.

In Orario di Daniele Azzola (Italia, 2007, drammatico, 7’)
Migranti sospesi nel tempo e in cerca di approdo, viaggiano nel vagone di un treno.
“Dialogo e tolleranza portano gioia, sono praticabili quotidianamente, aiutano a percorrere i chilometri dell’esistenza” (A. Giacometti)

Mare Nostro di Andrea D’Asaro (Italia, 2007, drammatico, 20’)
Sicilia: un’imbarcazione di profughi affonda. L’indomani, presso un faro, Marcello trova Ahmed, l’unico sopravvissuto, che gli racconta del naufragio. Sopraggiunge una motovedetta. Ad Ahmed impaurito Marcello promette che tornerà a prenderlo.

Mojito di Stefano Bruno (Italia, 2007, drammatico, 18’)
Anna incontra Paolo, parzialmente cieco a causa di un incidente, e lo sprona a reagire positivamente alla sua condizione. In cambio Paolo la introduce nell’arte di muoversi nel buio.

Sam and Piccolo di Adam Walker (Australia, 2006, animazione, 15’)
Sam e Piccolo conducono una vita semplice in una valle isolata. Un giorno Piccolo scopre come far crescere rigogliosamente il suo albero preferito. Mentre ciò succede tutto il resto nella valle appassisce.

Saving Mom and Dad di Kartik Singh (Francia, 2007, drammatico, 14’)
A scuola il piccolo Ravi Malhotra scopre che chi non crede in Cristo andrà all’inferno. Sapendo che i suoi genitori non sono cristiani, la sua sfida sarà: salvare mamma e papà.

Woman in Burka di Jonathan Lisecki (USA, 2008, drammatico, 20’)
Casting per un film medio-orientale. Sarita ambisce al ruolo di un’irachena. Nessuno conosce ancora il film, ma chiunque veda Sarita la trova perfetta per la parte.

Zona Rossa di Giorgia Farina (Italia, 2007, drammatico, 8’45’’)
Zona Rossa è un dramma che narra la storia di Alfredo, un giovane e onesto ragazzo di periferia che vive solo con sua madre. Nel giorno del suo diciassettesimo compleanno si vede costretto a decidere tra diventare uomo o conservare la sua innocenza. In una notte brava Alfredo conosce un mondo fatto di surreale machismo ed animato da donne infernali, nel quale la sua vita cambierà inevitabilmente.

Whore di Isabelle Mcewen (Germania, 2007, porno, 4’)
Basato sul romanzo “Whore” di Nelly Arcan, il film è una visione poetico-pornografica dell’Inferno. Una donna parla: le sue parole, oltre la cruda realtà delle immagini evocate, alludono ad un universo surreale.

Lo sguardo ritrovato di Marco Ottavio Graziano (Italia, 2007, fiction, 15’35’’)
Un anziano uomo che da oltre quarant’anni è cieco, ritrova lo sguardo sui suoi ricordi grazie alla vitalità del giovane nipote che trascorre qualche giorno con lui nella vecchia cascina immersa tra le campagne.

CORPORATE FILM

Indesit. Can you immagine? di L. Cetro.
Il gioco di un giovane bimbo è interrotto dalla comparsa di un misterioso pannello azzurro. Inizia così una storia magica, che travolgerà il bimbo e ne guiderà la mano per dipingere forme e colori sulle pareti bianche. Ma la mamma non tarderà ad arrivare, bisognerà trovare una soluzione…con un po’di magia e di creatività. Resterà il ricordo, ed un tocco di colore nella sua vita.

Asset. Management. SGR. Euromobilare di L. Luconi.
Il film rientra in un più ampio progetto di riposizionamento della SGR. Il video attraverso il giusto mix di immagini, parole e musica di grande impatto racconta la storia della società, i suoi valori e quelle delle persone che ne fanno parte, nonché numerosi successi e prestigiosi riconoscimenti ottenuti negli anni.

Radici Group. Ein industrie Organismus di L. Santiago Maria
Azienda pre-figurata, immaginata come Organismo in cui il benessere e l’efficacia di ogni suo componente influenza direttamente il benessere e l’efficienza dell’intero Organismo. I dodici personaggi, con patente di invisibilità, sono materialmente condotti in settori della loro stessa fabbrica in cui mai erano stati prima. Loro compito simbolico, “responsabilizzare e proteggere” da vicino i propri colleghi.

GNSS. Monitor sistema terra-spazio di P. Giambelli
Monitor sistema terra-spazio è un progetto innovativo e il film ne racconta tre aspetti. Due interviste con potenziali utenti del sistema descrivono lo stato di fatto degli interventi sui rischi naturali del territorio e suoi luoghi di lavoro e il desiderio che possa esserci in futuro un sistema di monitoraggio che garantisca una prevenzione efficace per evitare i danni.

ICC. Stop di F. Garofalo
Un viaggio dietro le quinte del doppiaggio per il video aziendale di ICC. In lotta contro la tradizione, un committente esigente dovrà affrontare proposte, domande e persino Luigi XVI, per un finale sicuramente più cinematografico. Una ricetta alternativa, per un contenuto classico.

Il premio del MIFF: i cavalli di LeonardoIL PREMIO ALLA CARRIERA A RENATO POZZETTO

Il Film Festival Internazionale di Milano quest’anno ha assegnato il Premio alla Carriera a Renato Pozzetto, sottolineando con il Cavallo di Leonardo, il versatile percorso artistico nonché l’intensa attività televisiva, cinematografica e cabarettistica dell’attore italiano. Pozzetto, un nome una garanzia, un innovatore, un promotore del moderno senso della comicità. Come non ricordare infatti le gag con l’amico e collega Cochi Ponzoni? Spettacoli teatrali, cabaret e televisione (“Quelli della domenica” (1968), “Il buono e il cattivo“ (1972), “Il poeta e il contadino” (1973) e “Canzonissima” nel 1974), hanno fatto di Pozzetto un artista di eccezione che è arrivato al cinema portando con sé tutta la freschezza e genuinità “verace” della sua inconfondibile comicità. Da Di che segno sei? (1975) a Io tigro, tu tigri, egli tigra (1978), passando per gli indimenticabili Mia moglie è una strega (1980), Culo e camicia (1981), Ricchi, ricchissimi, praticamente in mutande (1982), La casa stregata (1982), Mani di fata (1983), Il ragazzo di campagna (1984), È arrivato mio fratello (1985), 7 chili in 7 giorni (1986), Pozzetto registra solo successi. Il Premio è stato consegnato da Enrico Beruschi, attore e mattatore di successi televisivi ("Drive in") e amico di lunga data di Pozzetto.

FILM VINCITORI del MIFF

Ecco la lista dei vincitori dell’ottava edizione Film Festival Internazionale di Milano, premiati con gli esclusivi Cavalli Di Leonardo.
La premiazione e il premio alla carriera a Renato Pozzetto si sono tenuti nella lussureggiante cornice del locale milanese Le banque, durante la cena di gala sono stati consegnati i Cavalli. Il giorno successivo, presso il cinema Rosentum  sono stati riproposti i film e gli artisti vincitori alla presenza dei protagonisti.

MIGLIOR REGIA: Srdan Golubovic per THE TRAP

MIGLIOR ATTORE PROTAGONISTA: Nebojsa Glogovac per THE TRAP di Srdan Golubovic

MIGLIORE ATTRICE PROTAGONISTA: Anna Walton  per VAMPIRE DIARY di Mark James & Phil O’ Shea

MIGLIOR FOTOGRAFIA: Nemone Mercer per VAMPIRE DIARY di Mark James & Phil O’ Shea

MIGLIOR MONTAGGIO: Mark Atkins  per VAMPIRE DIARY di Mark James & Phil O’ Shea

MIGLIOR SCENEGGIATURA: Peter Payer per FREE TO LEAVE di Peter Payer

MIGLIOR CORPORATE FILM: MONITOR SISTEMA TERRA–SPAZIO di Paola Sara Giambelli

MIGLIOR DOCUMENTARIO: FALCÃO - MENINOS DO TRAFICO di Alex Pereira Barbosa

MIGLIOR CORTOMETRAGGIO: THE ELEVATOR di Ben Hakim

LE INTERVISTE

INTERVISTA A SRDAN GOLUBOVIC REGISTA DI THE TRAP, VINCITORE DEL CAVALLO DI LEONARDO PER LA MIGLIOR REGIA.

Mr Golubovic, il film è contraddistinto da una musica molto toccante. Come ha lavorato al commento sonoro?
Per il mio film desideravo qualcosa che fosse allineato al dolore e al senso di disperazione che vivono i personaggi. Sin dall’inizio avevo pensato ad una musica che non sovrastasse le immagini, volevo che venisse percepita come un  sottofondo, utile a riempire con discrezione gli spazi in cui sono solo le immagini a parlare. In questo senso la musica è emozione, è un traino che porta le immagini là dove lo spettatore desidera.

Si è ispirato ad una qualche musica in particolare, oppure è tutto frutto della sua collaborazione con il compositore?
Diciamo che sono vere entrambe le cose. Sin dal principio avevo in mente -perché mi ha molto colpito- la colonna sonora di 21 grammi. Ci ho pensato un po’ su, e poi, senza voler imitare nessuno, ho trovato che proprio un tema di quella portata, discreto ma insistente, tormentato ma rassicurante, potesse ben adattarsi anche al mio film. Così ho chiesto al mio compositore di lavorare sulla base di questa mia indicazione. A questo punto sono venute fuori diverse armonie, che poi abbiamo scelto e modulato secondo quanto richiesto dalla storia e soprattutto dalla immagini.

Anna Walton vincitrice del premio come miglior attriceINTERVISTA A Mark James & Phil O’ Shea REGISTI DI VAMPIRE DIARY.

La vostra pellicola è “di genere”, rivisitato però in chiave molto personale. Voi come lo definireste?
Vampire Diary è sostanzialmente una storia d’amore! Una storia sentimentale tra due donne, e una di queste è una vampira.

A proposito della vampira, Anna Walton, grazie al film, ha vinto il premio per la miglior interpretazione femminile. Toglietemi una curiosità: come l’avete trovata?
Prima di incontrare Anna abbiamo fatto una trentina di provini, ma le attrici incontrate non ci convincevano sino in fondo. Volevamo qualcosa di diverso. E lo abbiamo trovato nell’esatto momento in cui abbiamo incontrato Anna. Un'attrice e ancor prima una ragazza affascinate, che possiede quel quid di mistero necessario al nostro personaggio. Anna era perfetta già così, al naturale, con il suo modo di essere.

…imbarazzo per le scene di sesso piuttosto esplicite tra le due protagoniste?
No. All’inizio forse Anna aveva qualche remora ad interpretare una vampira e…lesbica. Ma poi andando a fondo nella storia si è appassionata al progetto e anzi, sul set ha incontrato la co-protagonista, con cui si è subito trovata in sintonia. Comunque le scene più intime sono state girate in un set blindato, c’erano solo le due ragazze e le riprese sono state effettuate da una donna. Il risultato, infatti, è di estrema tenerezza.

Film sui generis, colonna sonora particolare. Come avete lavorato in merito?
Il commento sonoro di Vampire Diary doveva essere in linea con la modernità e con il piglio anticonvenzionale del film. Non è stato necessario pensare a chissà quale musica, per questo ci è bastato proporre il sottofondo musicale, la musica, che fa da colonna sonora alla vita di tutti i giorni dei ragazzi protagonisti. E’ musica acida, underground, musica appunto che si può ascoltare andando in discoteca, oppure in un locale di tendenza proprio come quelli che si vedono nel film. Per questo ci siamo affidati a Simon Russell, è quello che abbiamo ottenuto è esattamente quello che volevamo.

 


 
 
 
 
 

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