Note in rosa: la carriera cine-musicale di Rachel Portman

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Note in rosa: la carriera cine-musicale di Rachel Portman

L'universo autorale della musica da film vanta tra le proprie fila numerosi contributi da parte di autrici femminili, spesso meno note ai più.
Nel cinema internazionale contemporaneo spicca, da molti anni a questa parte, la figura di Rachel Portman, compositrice che ha saputo distinguersi in forza di un'agile e gentile dialettica musicale: la sua grammatica compositiva vanta uno stile uniforme e tenue‪, caratterizzato da gesti sinfonici mai fragorosi, ma nitidi e sinuosi.‬


cover_portman_soundtracks.jpgLa sua è una prosa musicale ricca di preziosismi, in grado di intessere trame sonore ed emotive di rara efficacia, collocandosi nel giusto piano tra gli elementi registici e lo spettatore.

La Portman si è forgiata nel mondo televisivo e teatrale, realizzando commenti musicali per opere per bambini; tra queste vanno menzionati la trasposizione del musical La Casa Nella Prateria, ispirato agli scritti di Laura Ingalls Wilder, e l'opera per bambini Il Piccolo Principe, tratta dal romanzo di Antoine De Saint- Exupéry.
Nel corso degli anni l'autrice di è distinta inoltre per numerosi contributi artistici di assoluta eccellenza, realizzando la colonna sonora di pellicole tra cui Chocolat e Le regole della casa del sidro (entrambe nominate all’Oscar), nonchè Oliver Twist di Roman Polanski ed Emma che le è valso un premio Oscar nel 1997.

Votata alla scrittura fin dalla giovane età - le sue prime composizioni vengono collocate all'incirca al suo 14esimo anno dì vita - la Portman ha saputo elaborare uno stile caratterizzato da un elegante gusto melodico, che disdegna il temismo di facile richiamo.

Nella soundtrack di Chocolat, forse il suo lavoro più celebre, l'autrice ha saputo sottolineare con rara accuratezza gli istanti filmici, costruendo momenti musicali di grande spessore emotivo, capaci di lasciarsi apprezzare anche scorporati dalla visione cinematografica.
Quelli della Portman sono‪ sottili respiri sinfonici in grado di sfiorare lo spettatore senza mai scuoterlo, prendendolo per mano e guidandolo con gentilezza al soffice impatto della storia; i tratti armonici delle sue orchestrazioni tracciano con tiepida nettezza i contorni narrativi, senza mai perdere la piena sintonia con la trama filmica.‬

cover_emma_portman.jpgLa poetica di Rachel Portman sotto questo aspetto sembra quasi rivelare un gusto di matrice pittorica, padroneggiando una tavolozza sonora che tocca tutte le corde emotive dell'ascoltatore.
La sua grammatica musicale, pur appoggiandosi ad un gusto dai richiami moderni, affonda solide radici in un entroterra tradizionale: da notare i colori folcloristici del brano “Vianne Sets Up Shop“ dell'elegante apertura di Chocolat e l'occhieggiante chitarra acustica in “Gauillaume's confession“, o ancora i sinuosi drappeggi sonori di “Caravan“.
In quest'ultimo in particolare va sottolineata la capacità camaleontica della scrittura di integrarsi con la musica preesistente; in Chocolat sono infatti presenti alcuni brani di musica diegetica, che si accostano senza stridori a quella del piano narrativo.

Le scelte dell'autrice in materia di orchestrazione privilegiano strumenti in grado di assecondare questa poetica soffusa e trasparente, affidando il repertorio sonoro a strumenti capaci di restituire dinamiche tenui e melliflue, come archi sordinati e legni solisti, spesso sostenuti dall'arpa a farne da invisibile contrappunto emotivo.
Tali aspetti sono apprezzabili nell'elegante “Main Titles“ di Chocolat dove l'andamento sicuro dei ‪legni, rassicurati da impalpabili linee d'archi, progetta un leggero paesaggio sonoro, che a tratti ammicca ad una sensibilità vicina a quella di Danny Elfman.‬
L'incipit, ricco di dettagli melodici, digrada in una piccola ouverture che, privilegiando successioni armoniche minori, restituisce l'incedere favolistico e i toni chiaroscurali della pellicola.

Il gusto sonoro di Rachel Portman si esprime con abilità anche in registri drammatici, esibendo grande sensibilità per temi coinvolgenti e solenni, come nella colonna sonora del film One Day (2001) dove viene presentata un'apertura di grande respiro tematico.
L’'iniziale apertura sconfina immediatamente in un raccordo musicale affidato ai fraseggi meditativi di un flauto solista; l'iniziale piglio drammatico viene spezzato da un valzer leggero, condotto da una cellula ritmica di violoncelli e fagotti, contrappuntata da un canto di viole e clarini.

cover_chocolat.jpgIl divagare leggero fa da ponte emotivo per riportarci agli enfatici istanti dell'apertura, con un'arpa e una sezione di violoncelli che ci guidano nuovamente verso il tema, illanguidito da macchie corali liquide, che delineano un'ambienza sonora eterea, quasi onirica.

Nel momento musicale successivo fa capolino una variante del main theme, preceduto da semplici crome di arpa a disegnarne da piccola rampa di lancio; questa volta la melodia è rinforzata da una solida sezione di violoncelli, ad arricchire con rassicuranti gesti sonori il leitmotiv; torna ancora una volta il flauto solista, sostenuto da un delicato accompagnamento che fa da autentico tappeto volante ad una melodia di rara bellezza.

cover_cider_house_rules.jpgLa Portman manifesta un eccezionale gusto nel disegnare drappeggi sonori e piccole ouverture, come ne Le regole della casa del sidro, forse il suo lavoro più celebre.
Questa volta l'apertura musicale vede palleggiarsi un breve istante melodico, prima affidato ad un pianoforte, poi ad un'arpa, che veicola le note fino ad un inaspettato picco orchestrale; il pianoforte questa volta sostiene buona parte della colonna sonora, mettendo in luce un impianto più formale rispetto ai lavori precedentemente descritti.
I toni confidenziali e soavi della Portman trovano equilibrio in istantanee aperture melodiche, di grande intensità; in generale, come già riscontrato in altri istanti della sua poetica, anche in questo lavoro non si rileva un'eccessiva apertura al leitmotiv musicale, piuttosto un sapiente uso di chiaroscuri armonici e leggere linee emotive.

Forse questo lavoro su tutti è capace di tracciare una summa della poetica di Rachel Portman, autrice dalla grafia musicale in grado di trasporre in musica la trama emozionale del film, aggiungendo sottostesti che vanno ben oltre il compito descrittivo della colonna sonora; grazie ad una punteggiatura melodica vivace e intelligente, Rachel Portman percorre con disinvoltura tutti i registri emotivi, restituendo tensioni modali ora forti, ora pensose e soffuse.

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