Intervista al Maestro Guenter Buchwald al “Festival Elba Isola Musicale d’Europa”

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ELBA FESTIVAL 2023 - Apertura con Gidon Kremer e chiusura con Charlie Chaplin.
Intervista esclusiva al Maestro Guenter Buchwald

Lo scorso 10 settembre ha visto la conclusione della 27.ma edizione del “Festival Elba Isola Musicale d’Europa” con l’accoglienza trionfale decretata da un pubblico numeroso e attento a un trittico di Charlie Chaplin, con accompagnamento musicale dal vivo comprendente tre cortometraggi del 1916 Il VagabondoCharlot torna tardiCharlot usuraio.
Il concerto ha avuto luogo nella magnifica location del Centro Culturale De Laugier a Portoferraio.


La parte musicale era curata dal Maestro Guenter Buchwald (leggi intervista esclusiva in coda) al pianoforte e dal suo Ensemble improCinema comprendente Francesco Bearzatti, sassofono, Mirko Cisilino, tromba e trombone, Romano Todesco, contrabbasso  e Frank Bockius, percussioni.
Non avendo una propria colonna sonora originale – la prima ideata da Chaplin e musicata da Alfred Newman e Arthur Johnston è quella relativa a Luci della Città (1931) – il Maestro Buchwald ha elaborato una nuova scrittura che comprende anche alcuni passaggi di improvvisazione.
Mai puramente esornativa, la partitura assume un ruolo protagonistico di alto livello nella sua capacità di corrispondere e esaltare in modo magistrale la mimica e l’espressività del volto e del corpo nello scorrere delle geniali birichinate dell’indimenticabile artista britannico.
Lontano dall’alternanza di avvolgenti atmosfere sentimentali, tristi e gioiose che dal 1931 caratterizzeranno le musiche dei suoi film, la nuova colonna sonora predisposta dal musicista tedesco si caratterizza per l’incalzante carica ritmica, sottile venatura ironica, dirompente vivacità e fantasia timbrica intessuta in modo superlativo con il movimento dei personaggi e con lo scorrere delle immagini.
Nel suo eclettismo non mancano intriganti rimandi all’universo jazzistico, bachiano, zigano e circense.
I musicisti impegnati nell’esecuzione evidenziano formidabili capacità solistiche e virtuosistiche per un esito altamente coinvolgente, salutato dal pubblico con festose ovazioni.
Per il lungometraggio The Kid (Il Monello, 1921) inizialmente previsto nel programma generale, l’organizzazione del Festival ha dovuto provvedere alla sua sostituzione per motivi logistici e verrà probabilmente riproposto per l’edizione del 2024.

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Sotto la guida del Maestro George Edelman, la manifestazione elbana, riproposta nella sua 27^ edizione dal 31 agosto al 10 settembre, ha visto come sempre un giornaliero susseguirsi di eccezionali musicisti e confermato il suo eccelso livello artistico che la pone fra gli appuntamenti musicali più attesi e importanti a livello europeo. L’Elba Festival Orchestra, formazione di 40 strumentisti internazionali fondata nel 2022, si è esibita in tre concerti con musiche di Cuellar, Dvorak, Haydn, Mercadante, Mozart e Weinberg e in altrettanti con formazioni cameristiche.
Fra i grandi artisti che hanno onorato il Festival, citiamo il leggendario violinista Gidon Kremer impegnato nel concerto di apertura in una trionfale esecuzione di brani di Haydn e Rachmaninoff e il violoncellista Mario Brunello, straordinario interprete del “Concertino per violoncello e orchestra” di Mieczyslaw Weinberg, che ricordiamo autore di diverse importanti colonne sonore fra cui Quando volano le cicogne (Mosfilm, 1957) di Mikhail Kalatozov, Palma d’oro al festival di Cannes e suggestivi film di animazione di Ivan Ivanov-Vano e Fyodr  Khithruk.
Il festival elbano, con la sua raffinatissima programmazione, offre la possibilità di vivere sempre nuove e appassionanti esperienze di ascolto anche con brani di altissimo valore artistico ma raramente eseguiti, come “La Cicala e la Formica” per oboe solo del famoso direttore d’orchestra ungherese Antal Dorati, “Horn Hounds” per due corni del solista Jukka Harju e il “Nonetto”  per archi dell’eclettico pianista, direttore d’orchestra e compositore Olli Mustonen, ambedue importanti testimoni dell’affascinante universo musicale della Finlandia contemporanea.
Il Maestro e compositore colombiano Arturo Quellar, grande sostenitore del Festival, ha diretto in prima esecuzione mondiale il suo “Concerto per chitarra e orchestra”, con il solista brasiliano Plinio Fernandes, superlativo nell’avvincente esecuzione che ha sollevato interminabili e festosi applausi.
La manifestazione oltre a Portoferraio ha coinvolto anche i comuni di Marciana, Capoliveri e Rio nell’Elba. Marciana Marina ha ospitato un memorabile e trionfale appuntamento con il jazz tenuto nella Piazza Vittorio Emanuele dal Fabrizio Bosso Quartet intitolato “We Wonder” in omaggio all’arte del cantautore Stevie Wonder.

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Intervista al Maestro Guenter Buchwald

Icona internazionale della Settima Arte, direttore d’orchestra, solista di violino, violoncello e pianoforte, compositore specializzato nel cinema muto e sonoro. Ha composto e diretto nuove musiche e curato l’accompagnamento orchestrale e strumentale di quasi tremila film.
Abbiamo incontrato il Maestro Buchwald a Portoferraio in occasione della 27^ edizione del “Festival Elba Isola Musicale d’Europa” (www.elba-music.it).

Colonne Sonore: Maestro Buchwald, il programma del concerto conclusivo all’Elba Festival dedicato a Charlie Chaplin, che prevedeva l’esecuzione di The Kid (Il Monello, 2021), è stata sostituita dai tre cortometraggi Il Vagabondo, Charlot torna tardi e Charlot usuraio.
Guenter Buchwald: Si. Problemi logistici di inagibilità del parco archeologico della Linguella hanno costretto gli organizzatori a spostare il concerto all’Auditorium del Centro Culturale De Laugier a Portoferraio che ha un palcoscenico più ridotto e non poteva accogliere i dodici musicisti previsti dalla partitura di Chaplin che andava comunque rispettata. Per i tre cortometraggi abbiamo quindi composto musiche originali eseguite dal quartetto Ensemble improCinema (Francesco Bearzatti al sassofono, Mirko Cisilino alla tromba e trombone, Romano Todesco al contrabbasso, Frank Bockius alle percussioni) e da me al pianoforte e violino. Il progetto riguardante The Kid per l’Elba Festival è quindi rinviato al prossimo anno.

CS: Chaplin non era un compositore ma aveva un enorme istinto musicale.
GB: Innanzi tutto suonava molto bene violino e violoncello. Sua madre Hannah era attrice e cantante e gli è capitato di doverla sostituire in alcune recite in teatro. Sua zia musicista era convinta che il mondo non avesse ancora compreso a fondo il suo genio musicale. Era anche molto severo durante le prove con l’orchestra. Ha avuto anche aspri contrasti con David Raksin, suo assistente musicale, che aveva proprie idee spesso all’opposto a quelle del grande regista. Chaplin aveva una imponente inventiva ma allo stesso tempo necessitava dell’assistenza di musicisti che potessero trasferire le sue idee su pentagramma per una conseguente partitura.

CS: La musica come anche la sua recitazione si muovono in un gioco dialettico di giovialità e tristezza…
GB: Spesso entra in gioco anche l’elemento tragico e quello mimico.

CS: Incredibile il modo in cui egli riusciva a ottenere dai suoi attori delle prestazioni fenomenali…
GB: Chaplin ha sempre lavorato con i medesimi attori che si riconoscevano pienamente con i suoi obiettivi artistici e quindi si impegnavano con la massima dedizione per corrispondere alle istruzioni del regista.

CS: Come hai proceduto nella scrittura musicale dei tre cortometraggi?
GB: Prima di tutto ho creato tre diversi temi intorno ai quali ho fatto ruotare un’architettura sonora che si sviluppa in mutevole dinamismo timbrico e ritmico, cercando sempre di evitare esiti stucchevoli e ornamentali. Conosco molto bene le doti virtuosistiche dei musicisti dell’Ensemble improCinema che vengono dall’Orchestra di Pordenone e con loro sono riuscito a raggiungere un’eccellente intesa musicale e intellettuale.

CS: Ci parli della tua attività recente e futura?
GB: In agosto ho diretto The Immigrant e The Kid al Festival des Pierres debout a Trégunc in Bretagne. Agli inizi di settembre sono stato impegnato per diversi giorni a Berlino con l’Orchestra del Kino-Babylon che come sai è specializzata nel cinema muto. Abbiamo eseguito fra l’altro Metropolis (1927) di Fritz Lang nella versione per sedici archi, pianoforte e organo (lo storico ‘Kino-Orgel’ che ho suonato io stesso) e La roue (La rosa sulle rotaie, 1923) di Abel Gance con musiche di Arthur Honegger. Nel mese di marzo a Friburgo avevo diretto La Nuova Babilonia (1929) di Grigori Kozintsev con la colonna sonora composta da Dmitri Shostakovich. Importante documento nella storia della Settima Arte, la partitura è stata oggetto di studio e restauro della scrittura originale da parte dei direttori d’orchestra Frank Strobel e Mark Fitz-Gerald.
Le due stesure sono praticamente simili, divergono solo per alcuni passaggi metronomici. L’esecuzione è stata basata sulla revisione condotta dal Maestro Fitz-Gerald con un organico orchestrale di cinquanta elementi, corrispondente a quello previsto dal compositore russo per la sua partitura. Un lavoro che mi ha impegnato moltissimo è stata la composizione delle musiche per il restauro del film Casanova (1927) (leggi recensione) del regista russo-francese Alexander Volkoff con Ivan Mosjoukine grande protagonista. Il film è stato presentato nell’ottobre 2021 al Festival Giornate del Cinema Muto a Pordenone. Calcola che ho dovuto scrivere una partitura che copre quasi l’intera durata del film (160’). Il suo carattere fortemente atmosferico segue le strade e i luoghi (Venezia, Napoli, Roma, Parigi, Berlino, Pietroburgo) in cui il fiabesco personaggio si lancia nelle sue birbantesche avventure. La realizzazione del progetto è stata possibile grazie anche al grande impegno e supporto della Cinémathèque Francaise. Mi farebbe enorme piacere se il film potesse essere oggetto di esecuzione da concerto con la mia colonna sonora in qualche teatro d’opera italiano che potrebbe adattarsi in modo ideale alla sontuosità delle immagini e dei costumi del lavoro di Alexander Volkoff.

CS: Ti ringraziamo per l’intervista e la disponibilità.

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