La colonna sonora del passato

La colonna sonora del passato

E’ di questi giorni il varo di un interessante progetto per il mondo del cinema e dell’audiovisivo più in generale. Si tratta di Cinema 4.0, un vero e proprio polo per il restauro dell’audiovisivo nato da un’idea di Tarcisio Basso, fondatore di Running TV International, e dalla sua passione per il vasto mondo delle immagini e degli archivi video in generale. Un vero e proprio nuovo prestigioso polo per il restauro con sede in Veneto e realizzato, peraltro, proprio grazie al supporto della Regione, aperto sicuramente a tutto il mondo del cinema, ma nato proprio dall’idea di recuperare il vastissimo patrimonio del documentario pubblico e familiare. È la passione quella che muove Tarcisio Basso e che da anni gli ha fatto recuperare e studiare con meticolosità archivi pubblici e privati. Un restauro che ha, ovviamente anche importanti implicazioni legate all’audio sulle quali abbiamo voluto porre alcune domande proprio a Tarcisio Basso stesso.

 

Colonne Sonore: Innanzi tutto: il progetto Cinema 4.0 come nasce?
Tarcisio Basso: Il progetto Cinema 4.0 nasce dalla forte passione per la storia del passato, racchiusa in pellicole di 8mm, Super8, 16mm, 35mm e da nastri audio ottici e magnetici separati. Questi supporti hanno un loro fascino, ogni pellicola è custode di un tesoro prezioso che rischia però di subire il deterioramento causato dal tempo. E' per questo che grazie al contributo della Regione Veneto (Bando POR FESR) sono riuscito a realizzare, all'interno della mia azienda Running TV, un grande sogno: un polo del restauro audiovisivo che comprendesse tutti i passaggi fondamentali per salvare le immagini della nostra memoria, il restauro fisico, la scansione delle pellicole e il restauro digitale.

CS: E veniamo a quella che è la passione della nostra testata: la musica e il mondo dell’audio. Che ruolo hanno questi due fattori nei documentari e nei filmati di privati?
TB: La colonna sonora, lo sappiamo bene, nei prodotti cinematografici ha un ruolo importante perché spesso completa l'immagine. Ma nel repertorio che noi siamo riusciti a scovare c’è anche molto altro: ci sono i commenti fuori campo dei documentari, che sono la traccia fondamentale per il fruire dei contenuti. Senza il recupero di quell’audio non è possibile comprendere quegli stessi documentari. E poi c’è un patrimonio meraviglioso, quello dei rumori, delle voci del passato, così come di quelle musiche che si ascoltavano al tempo e di cui non abbiamo spesso più memoria. Noi cerchiamo di salvare e valorizzare anche questo patrimonio perché è quello che ci restituisce il profumo di quelle immagini, la memoria più profonda che sarebbe un vero e proprio delitto andare a perdere.

CS: Ci può spiegare l'importanza della digitalizzazione e del restauro dell'audio delle pellicole?
TB: Difficile, spiegarlo in poche parole, è un processo complesso e molto delicato, al pari della digitalizzazione di una pellicola. Possiamo dire che l'audio può essere ottico (stampato sulla pellicola stessa), colonna magnetica separata o pista magnetica incollata sullo stesso film.
I file riversati vengono elaborati nella fase di restauro con programmi professionali. Cerchiamo di portarci a casa solo l’intelligibilità di quell’audio, che comunque è indispensabile, ma anche e soprattutto di restituire all’utente finale l’ambiente sonoro di quelle immagini e l’autenticità del suono come era esattamente nel momento in cui è stato ripreso.
Tutti gli interventi hanno l'obiettivo di raggiungere la costruzione dell'ambiente sonoro originale del film e recuperare l'autenticità del suono.

CS: Qualche esempio pratico?
TB: Certamente: proprio in questi giorni siamo riusciti a digitalizzare alcuni nastri SEPMAG circa del 1965 che contengono i discorsi di un giovane Gheddafi, alle origini della sua ascesa politica e, inutile dirlo, molto importanti per la memoria storica collettiva. La macchina utilizzata per riversare i nastri è Albrecht MB51, che nello specifico permette l'acquisizione del separato magnetico 16mm, 17,5mm e 35mm. Trovare e rimettere in funzione questa macchina è stata una vera impresa, decisamente importantissima perché ci ha permesso di incamerare materiale, proprio come quello dei discorsi di Gheddafi. E ci permetterà di acquisire sicuramente anche molti altri audio preziosi.
Salvare l'audio registrato su supporti del passato è un tassello fondamentale per ricostruire momenti importanti della storia, dare un valore aggiunto al fotogramma, ricostruire un evento, la testimonianza di personaggi importanti, di persone con una storia da raccontare e soprattutto da tramandare alla società del presente e del futuro.

CS: Il prossimo domani?
TB: Un prossimo Archivio importante che avremo il piacere di digitalizzare, è quello dei Fratelli Castiglioni, archeologi e etnologi a livello internazionale: sono i primi ad aver filmato e raccontato l'Africa degli anni '50. Questo archivio conserva immagini uniche, e soprattutto, importantissimo da un punto di vista sonoro, musiche create con strumenti artigianali di tribù indigene scomparse e “sconosciute al mondo”.

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