Una ragazza "a prova di morte": Intervista a Rosario Dawson

Rosario DawsonA chi le domandava cosa volesse fare da grande, la piccola Rosario Dawson (9 maggio 1979, New York) rispondeva: la biologa marina. Ma il destino, o forse il caso, ha scelto per lei, tanto che le è bastato fare una passeggiata per le strade di New York per essere notata da un agente e ritrovarsi poco dopo sul set di Kids. In seguito, per lei, solo successi. Del resto nelle sue vene scorre sangue portoricano, cubano, africano, irlandese e indiano. Un mix esplosivo come la sua prorompente fisicità che le ha permesso di farsi notare da Spike Lee, tatuandosi così nella memoria degli spettatori con una semplice camminata. Come non ricordarla, infatti, mentre si fa strada in una discoteca gremita, fasciata d’argento, accanto ad Edward Norton ne La 25°ora? O ancora chi non la ricorda in Sin City, nei panni della carismatica prostituta che fa innamorare Clive Owen? Scelta da Quentin Tarantino come protagonista di Death Proof, (film presentato in concorso al 60° Festival di Cannes), Rosario torna a vestire i panni di una donna sexy e pericolosa, che non si fa scrupolo di prendere letteralmente a calci gli uomini.

 

 

ColonneSonore: Com’è iniziata quest’avventura con Tarantino?
Rosario Dawson: Ho ricevuto lo script, l’ho letto in poche ore e sono subito volata a Austin senza perdere tempo. Lì ho incontrato Quentin e Robert (Rodriguez).

CS: Ed hai sostenuto un provino?
RD: Sì. Il nostro è stato un incontro divertente, mi hanno messa a mio agio, ma c’era qualcosa in Quentin che mi faceva pensare di non averlo colpito. Io desideravo fortemente lavorare con lui, così l’ho incontrato nuovamente per conoscere la sua opinione su di me, sulla mia performance, e per ottenere una seconda audizione.

CS: Ed è andata bene visto che hai avuto la parte…
RD: Alla fine sì, ma non è stato così semplice! Alla fine ho sostenuto il mio secondo screen-test. E solo allora mi sono sentita felice e soddisfatta. Desideravo solo dar loro il massimo, il 150 per cento delle mie capacità. Così ho fatto. A questo punto, la questione di ottenere o meno la parte era passata in secondo piano. Ero in pace con me stessa perché consapevole di aver fatto tutto il possibile.

CS: Nel film interpreti Abernathy. Sei stata attratta da questo personaggio sin dall’inizio?
RD: Non proprio… Posso dirti com’è andata raccontandoti cosa mi ha detto Quentin.”Ti ho visto interpretare Kim e Jungle Julia. E so che sei in grado di dar vita ad entrambi i personaggi. Ti ho visto forte, combattiva e “bitchy”. Ma voglio vederti interpretare un ruolo più riservato, più pudico”. E aveva ragione. Quentin sin da subito mi voleva come Abernathy. Una donna fresca di divorzio, con un bambino, più conservatrice delle sue compagne, ma allo stesso tempo decisa.

CS: Hai lavorato, tra gli altri, con Robert Rodriguez, Spike Lee, Oliver Stone. Tutti registi di un certo calibro…
RD: Sì. Registi molto differenti tra loro e con una personalità ben definita, ma con una cosa in comune: la passione per il cinema. Per farti un esempio, quando entri in casa loro, ci sono pezzi di cinema sparsi ovunque, vere reliquie, cose memorabili. E tutto questo amore per il cinema, per la sua storia, per i suoi eroi, traspare nei loro film. Loro non sono solo registi, sono uomini impregnati di cinefilia sino al midollo e cercano di rielaborare il tutto per dare qualcosa di nuovo alla gente. Sono persone sensibili, intelligenti, fenomenali e coraggiose. Nel caso di questo film Quentin ha creato un set incredibile, e il risultato è una pellicola priva di effetti speciali, con dialoghi, personaggi e azione fuori dal comune.

CS: Senza parlare del girl-power! Siete tutte donne attraenti e dannatamente pericolose…
RD: Per Quentin questo era un aspetto fondamentale da trattare in un film che propone il genere dell'exploitation, dove c'erano donne capaci di violenza e amanti del potere. E poi Quentin ama le donne, la loro bellezza, la loro forza, la loro varietà. Nel film, infatti, si vedono donne tra loro diverse per aspetto fisico, altezza, colori, età, ma tutte forti, indipendenti, libere da condizionamenti, sempre e comunque donne-donne e non maschi mancati.

CS: Kurt Russell come partner?
RD: Kurt investe molto come attore. Si è calato perfettamente nella parte e vederlo in azione è emozionante, anche perché è un attore molto fisico, infatti, in molti suoi film è impegnato in svariate scene di combattimento.

 

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Scheda film:
Firmato dal regista cult Quentin Tarantino, Death Proof - A prova di morte (che si divide in due episodi), racconta la storia di Jungle Julia (Sydney Tamiia Poitier), la ragazza più sensuale di Austin, in Texas. Julia torna tardi ogni notte insieme alle sue due migliori amiche, Shanna (Jordan Ladd) ed Arlene. (Vanessa Ferlito), e l’invidiosa Pam (l’ex strega Rose McGowan). Le ragazze, tutte belle, si divertono a passare le serate tra due locali di Austin, il "Guero's" e il "Texas Chili Parlor", dove attirano gli sguardi indiscreti degli avventori. Tra i tanti camionisti e motociclisti presenti al locale c'è Stuntman Mike (Kurt Russell), un killer misogino e psicopatico dal volto solcato da una spaventosa cicatrice che, seduto al volante della sua possente auto da stuntman, attende solo di poterle attirare nella propria trappola di lamiere. Molti mesi dopo Stuntman Mike ritorna in azione, non ha perso il vizio ed è pronto a colpire nuove e seducenti vittime: Lee (Mary Elizabeth Winstead), Abernathy (una splendida Rosario Dawson), Kim (Tracie Thoms) e Zoe (Zoe Bell).

 

 




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