A caccia di nuove etichette di colonne sonore: Rustblade di Stefano Rossello

A caccia di nuove etichette di colonne sonore: Rustblade di Stefano Rossello

Colonne Sonore: Quando nasce la tua etichetta e per quale motivo?
Stefano Rossello: Nasce nel 2004 inizialmente per produrre e distribuire alcune band di musica elettronica – industriale e alcuni miei progetti. Avevo la voglia e l’esigenza di creare un mio marchio dato che lavoravo in un negozio di dischi da qualche anno e volevo far conoscere sonorità nuove.

 

CS: Perchè hai deciso di muoverti professionalmente nell’ambito delle colonne sonore e soprattutto su supporto vinilico?
SR: Da sempre sono stato un fan e collezionista di colonne sonore. Ho avuto l’occasione e la fortuna di conoscere il maestro Claudio Simonetti e da li è nata la voglia di integrare nella label anche le colonne sonore. Il vinile poi è un supporto immortale dove le colonne sonore sembrano sposarsi benissimo con chi vuole ascoltarsi la musica a casa. Claudio e i Goblin mi hanno dato lo spunto poi per investire anche in altri maestri di musica immortali quali Ennio Morricone, Nino Rota, Angelo Badalamenti. Rustblade comunque vuole diventare contaminazione musicale, questo è anche il motivo per cui alcuni brani delle colonne sonore vengono remixati dai nostri artisti e integrati con le vecchie sonorità.

CS: Come vi suddividete i compiti all’interno della tua etichetta e perchè il nome Rustblade?
SR: Mi piaceva che il nome Rustblade (lama arrugginita) potesse significare qualcosa di tagliente ma anche qualcosa di rovinato e vintage. All’interno dell’etichetta ho molti collaboratori, sia artisti visuali per le copertine sia uno studio (studio 23 Bologna) nel quale sistemiamo i master e l’audio. Inoltre puntiamo molto sulla realizzazione di box limitati fatti a mano.

CS: Di quanti titoli dispone il tuo catalogo di colonne sonore?
SR: Al momento siamo già ad una decina di titoli solo di colonne sonore, più un catalogo di 70 produzioni all’attivo.

CS: In che modo decidete quali titoli pubblicare su CD o su vinile?
SR: Ci sono alcuni titoli che hanno bisogno di un’esclusiva in vinile sopratutto per i collezionisti. Altri invece che necessitano una distribuzione diversa in CD, soprattutto compilation o nuove versioni rimasterizzate. Poi assolutamente alcuni dischi necessitano di un ascolto in vinile e per chi possiede un giradischi sa quello che intendo.

CS: Puoi raccontarci le fasi che precedono la pubblicazione di un titolo?
SR: Dipende, a volte l’artista mi propone una sua release, a volte propongo direttamente io un concept all’artista e a volte cerco alcuni titoli d’archivio. Poi ci sono fasi di mixaggio, di rado mi occupo di integrare le soundtrack con dei nuovi remix, etc. Ogni concept release ha comunque una sua identità ed esigenze compositive e di stampa diverse.

CS: Come ti spieghi la stagione di revival internazionale che la musica da film italiana risalente agli anni Sessanta e Settanta sta avendo in questi ultimi anni?
SR: Credo che ci sia sempre stata. Internet e le varie ristampe hanno incrementato questo Tipo di Appeal.  Molte colonne sonore non erano mai state stampate in Vinile. Ma credo che internazionalmente le nostre soundtrack hanno avuto un ruolo fondamentale per la cultura musicale mondiale. Di certo abbiamo sempre avuto grandissimi maestri di musica oltre a Morricone e Rota, Simonetti, Ortolani, Donaggio, Frizzi e molti altri.

CS: Per concludere, qualche anticipazione sui tuoi progetti discografici futuri?
SR: Stiamo per realizzare l’anniversario di Suspiria, un disco inedito di Morricone e la ristampa di Fellini Roma di Nino Rota,  più ovviamente altri progetti quali i Coil, e un altro disco di Lydia Lunch. State sintonizzati su www.rustblade.com

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