“Una grande lezione di musica per film” – Parte Sedicesima

“Una grande lezione di musica per film” – Parte Sedicesima

Colonne Sonore, per dare una concreta risposta alle plurime richieste di giovani lettori che stanno studiando composizione e che vorrebbero in futuro diventare compositori di musica applicata alle immagini, ha stabilito di farsi assistere da coloro i quali vivono in prima persona l’Ottava Arte e la creazione di musica per film e serie, chiedendo ai compositori stessi di rispondere a sei domande che la nostra redazione ha ritenuto stimolanti e soddisfacenti sul come formarsi autori di musica per film.
Di seguito, quindi, le sei identiche domande a cui molti compositori italiani e stranieri hanno risposto per aiutare i futuri giovani colleghi che si confronteranno con la Settima Arte e la sua musica.

 

Domande:

1) Che metodologia usate nell’approcciarvi alla creazione di una colonna sonora?

2) Qualora non abbiate la possibilità, per motivi di budget o semplicemente vostri creativi, di usare un organico orchestrale, come vi ponete e quali sono le tecnologie che vi vengono maggiormente in aiuto per portare a compimento un’intera colonna sonora?

3) Descriveteci l’iter che vi porta dalla sceneggiatura alla partitura finale, soprattutto passando per il rapporto diretto con il regista e il montatore che talvolta usano la famigerata temp track sul premontato del loro film, prima di ascoltare la vostra musica originale?

4) Avete una vostra score che vi ha creato particolari difficoltà compositive?
Se sì, qual è e come avete risolto l’inghippo?

5) Come siete diventati compositori di musica per film e perchè?

6) Che importanza ha per voi vedere pubblicata una vostra colonna sonora su CD fisico oggi che sempre di più si pensa direttamente al digital download?

foto silvia leonetti studio

Silvia Leonetti (compositrice di Armenia, My Love, The Second Coming of the Christ)

1) Ognuno di noi ha una propria metodologia di lavoro. Io personalmente guardo prima il film segnando i punti musica che credo necessari e importanti e cerco di capire la storia, i personaggi. Solitamente già questo mi fa venire in mente dei temi. Poi, mentre lo guardo, ogni tanto ci suono sopra con il pianoforte almeno per entrare nella parte compositiva e penso a dei leitmotiv per i personaggi e al tema principale. Ci sono situazioni invece dove scrivo su sceneggiatura e non su video oppure parto direttamente dal tema principale che successivamente vado a sviluppare in varie occasioni durante il film. Spesso scrivo le armonie a mano, anche se vengo dal mondo tecnologico, la carta mi da maggiore sicurezza e le bozze dei miei brani classicamente partono dal cartaceo per poi diventare digitale. Chiaramente, dipende sempre da che prodotto abbiamo davanti ma in linea di massima il mio procedimento è questo.

2) In questi casi, dal momento in cui si produce un lavoro esclusivamente virtuale, le tecnologie che maggiormente uso e vengono usate in ambito professionale sono i sequencer come Cubase, Nuendo, Logic Pro. Questi software musicali ci permettono di realizzare i brani attraverso librerie di suoni e strumenti campionati. Essi ci aiutano a far sembrare il brano più realistico possibile. Dopodiché viene utilizzato un altro software musicale per il mix audio che è Pro Tools attraverso il quale viene fatto il mix delle tracce audio e il montaggio delle musiche sul video. Grazie a queste tecnologie, oggi possiamo permetterci di creare delle colonne sonore low budget ma comunque di buona qualità.

3) A questa domanda ci sarebbero infinite risposte. Diciamo che in linea di massima la temp track può essere utile come deleteria. Spesso ci aiuta a capire che genere di musica il regista vorrebbe che scrivessimo, ma altre volte la temp track inibisce così tanto che è complicato staccarsi da quell’idea. C’è il rischio che componendo qualcosa di diverso da quello preesistente, il regista possa non essere d’accordo. A quel punto solitamente si cerca di trovare una soluzione, per esempio facendo cambiare idea al regista proponendogli delle alternative alla temp track che reputiamo valide, oppure cercare il più possibile di comporre in riferimento ad essa. Il provino spesso può condizionare a tal punto che si creano veri e propri problemi compositivi. Sta a chi ci lavora cercare un compromesso.

4) Non sempre si riesce a scrivere la musica giusta per ogni scena o video. Ogni tanto può capitare di trovarsi di fronte a delle difficoltà che possono sfociare in vere e proprie ansie da prestazione. A me capitò durante la composizione della musica per una scena del film The Second Coming of Christ. Mi sono ritrovata a non saper letteralmente che cosa scrivere. La scena parlava di cose tristi ma aveva un “mood” felice e sereno. Ci lavorai per 3 giorni e risolsi l’inghippo grazie all’elettronica. Attraverso un sintetizzatore di chitarre elettriche utilizzai una melodia ipoteticamente allegra con delle sfumature in tonalità minori che provocavano quel senso di gioia/preoccupazione che la scena voleva. La musica doveva essere nello stesso momento felice/triste ovvero controversa come la scena. Ora credo sia il pezzo del film che preferisco.

5) Sono diventata compositrice per musica da film perché credo sia uno dei pochi campi della musica che ti permette di spaziare in tutti i generi. Non si tratta di dover scrivere lo stesso genere sempre. Nel caso del film Armenia, My Love scrissi quasi tutta musica etnica utilizzando strumenti armeni. Nel caso della mia collaborazione al film Seguimi di Claudio Sestieri, feci un brano completamente New Age. Con The Second Coming of Christ composi musica molto orchestrale ma anche molto elettronica. Io sono innamorata di questa varietà di musica. Non ci si annoia mai. E’ enorme la soddisfazione di andare al cinema e ritrovarsi nei titoli di coda. Volevo una carriera musicale che mi portasse a fare tantissime esperienze e oltre al fatto che mi sentivo portata per questo lavoro, l’ho scelto per il collegamento che la musica per film ha con tutti i generi di musica.

6) Per me è importantissimo. Ormai diamo tutto per scontato. Vogliamo sentire un brano, andiamo su Spotify e altri portali e lo sentiamo. Vogliamo vedere un video musicale si va su Youtube. E’ quasi sparita quell’emozione di prendersi del tempo, andare al negozio e comprare un album o un disco di un cantante/musicista preferito. Io ci soffro per questo. Quando esce un CD con le musiche di un film, per come la penso io è importantissimo perché pensare che qualcuno si prenda del tempo per comprarlo, ascoltarlo e criticarlo è meraviglioso. Io amo la tecnologia e il digitale. Ma questa non potrà mai sostituire l’importanza di un gesto come quello dell’acquisto di un CD o vinile.

Gian Marco Castro (compositore della serie web Hidden, cortometraggio Before I Come Back)

1) Non credo ci sia una metodologia esatta, ogni film ha una sua storia ed un suo modo di essere progettato. Spesso il regista stesso può consigliare l’iter da seguire nel realizzare la colonna sonora, solito è leggere prima la sceneggiatura e poi comporre sulle riprese, in modo tale da ottenere una sincronizzazione ottimale tra immagine e suono. L’altra metodologia è comporre basandosi sulle sensazioni che può trasmettere la sceneggiatura, il titolo o solamente qualche dettaglio dato dal regista. Penso che questa sia la metodologia più ostica e più intima per un compositore, l’ho provata io stesso componendo per la web serie Hidden e il cortometraggio Before I Come Back vincitrice come miglior colonna sonora al Los Angeles Cinefest.

2) Ormai penso che le colonne sonore stiano andando sempre più verso una direzione virtuale/elettronica, ormai, archi, trombe, percussioni e addirittura voci vengono campionate, la tecnologia spesso aiuta come altre volte può distruggere, ed è sbagliato pensar di poter fare musica solitamente affidandosi alla tecnologia. Non nego il fatto che ami mettere anche l’elettronica nella mia musica però penso sia superlativo scrivere una partitura con carta e penna e farla suonare ad un orchestra qualora ci sia un budget. Nel caso in cui il budget sia ridotto io mi affido a virtual instruments che magari si possano avvicinare ad una vera orchestra cercando il più possibile di far sembrare la colonna sonora palpabile e fisica come se fosse stata registrata da un orchestra di 50 elementi.

3) Tutto inizia da quando arriva la sceneggiatura, spesso leggendola capita di immaginare il progetto in un modo poi vedendo le scene capita che l’idea che mi ero fatto cambia completamente. E’ molto importante il contatto diretto con il regista, specie per i consigli che può dare nella finalizzazione della colonna sonora. Con il video editor subentrano le temp track, spesso creano difficoltà nel caso in cui ci siano tagli netti della musica che magari io non avrei immaginato, a volte far finire un brano 10 secondi dopo della temp track può fare una notevole differenza perciò a volte sono utili ma a volte limitative nel processo creativo.

4) Si mi è capitato spesso di avere delle difficoltà, spesso per idee divergenti con i registi, qualcuno perché convinto che la colonna sonora doveva essere quasi uguale ad un altro film, altre volte perché io pensavo che magari il violino stava meglio della chitarra elettrica in una determinata parte. Le soluzioni penso si possano trovare sempre grazie ad un punto d’incontro costruttivo.

5) Ricordo che avevo 15 anni quando per la prima volta ascoltai l’intero album di Angeli e Demoni di Hans Zimmer, fu amore a primo ascolto. Un giorno pensai, perché solo ascoltarle? Ricordo che già studiavo pianoforte da qualche anno, capitava che fermavo Bach per cercare di comporre qualcosa di mio. Tutto nacque scaricando un programma di notazione musicale l’anno scorso, feci la prima demo a 19 anni, ricordo che la mandai a qualche regista indipendente ma non piacque a nessuno, questo mi diede quella spinta in più e determinazione di riprovarci. Il primo progetto che mi fu commissionato è Hidden una Webserie Thriller di un regista italiano uscita nel febbraio 2016, subito dopo ho avuto la fortuna di essere contattato da una regista della film School di Miami, da lì e nata la colonna sonora di Before I Come Back; ammetto che inizialmente ho riscontrato diverse difficoltà nel comunicare con lei data la lingua straniera. E’ il lavoro più bello che abbia potuto mai desiderare. Creare una musica unica e isolata per ogni progetto, perché ogni film ha la sua colonna sonora personale, spesso il film lo ricordiamo per il tema musicale piuttosto che per il titolo o la trama.

6) Il CD è qualcosa di davvero personale, con un lavoro dietro, molti soldi per farlo, qualcosa che resterà per sempre. Mettendo un brano su youtube il giorno dopo puoi cancellarlo, il CD no, penso che quando qualche mia colonna sonora finirà in un CD allora vorrà dire che ho fatto qualcosa che ne varrà la pena di acquistare ed ascoltare fino in fondo.

Questo è L’album di Hidden su Spotify uscito quest’anno diretto da Riccardo Cannella

https://open.spotify.com/album/4T0VfMXRDobD6JTOgmP7V7

Questo è un brano tratto dalla colonna sonora di Before I Come Back vincitrice del festival

https://soundcloud.com/gian-marco-castro/renaissance

Questo è l'ultimo brano che ho fatto che è stato selezionato per un nuovo cortometraggio

https://soundcloud.com/gian-marco-castro/game-over

https://www.gianmarcocastro.com


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