50 anni e non sentirli!

50 anni e non sentirli!
L’etichetta Beat Records festeggia un anniversario importante nel mondo delle colonne sonore – Intervista a Daniele De Gemini

Il loro logo è presente nella sezione destra della Home Page del nostro sito, il nostro logo in testa nella sezione “Link” del loro sito; insomma la stima è reciproca! Li seguiamo dall’inizio dell’avventura della nostra rivista dapprima cartacea, adesso solo web. Siamo diventati amici grazie alla benevolenza e l’appassionato sostegno del loro padre fondatore, il compianto Franco De Gemini, armonicista di una miriade di colonne sonore famose italiane ed internazionali, ottimo musicista e bravo compositore (nei rari casi in cui si è cimentato in solitaria come autore di musica applicata).

Da diversi anni alcuni membri della nostra Redazione, in primis lo stimato Roberto Pugliese, collaborano con loro alla stesura dei fantastici ed esaustivi libretti delle loro pubblicazioni di colonne sonore del passato.
Di chi stamo parlando? Ovviamente di una delle etichette più celebri di soundtracks nel nostro Paese: la Beat Records!
Che quest’anno festeggia un punto d’arrivo importantissimo nella musica per film: i suoi 50 anni di attività! E abbiamo avuto il piacere di condividerli con Daniele De Gemini, figlio di Franco, grande appassionato non soltanto del suo lavoro ma delle colonne sonore del nostro glorioso passato cinematografico, passione che traspare da ogni CD che viene prodotto e stampato dalla sua Beat!

foto franco luciana de gemini 

Colonne Sonore: Un grandissimo traguardo i vostri 50 anni di attività! Cosa comporta aver raggiunto un’età così importante nel campo della musica per film nel ruolo di editori e distributori?

Daniele De Gemini: 50 anni e non sentirli! L’età senz’altro è di quelle importanti, qualche capello bianco in più ma dopo tutti questi inverni passati tra sale d’incisione, moviole, festival, concerti e cinema posso senz’altro dire che sia una bella soddisfazione essere ancora in prima linea, cercando di promuovere il nostro bel patrimonio artistico.
Cosa comporta essere così giovanotti? Di sicuro molte responsabilità ma anche parecchie gratificazioni soprattutto nel vedere come la gente si stia sempre più affezionando all’idea che ci sia una BEAT RECORDS, nata 50 anni fa nel maggio del 1966.

CS: Cosa avrebbe detto, raggiungendo questo traguardo, il grande e compianto fondatore e musicista Franco De Gemini?

DDG: Laddove Franco ne fu il padre, la madre senz’altro la sig.ra Luciana. Purtroppo entrambi passati a miglior vita di recente, Franco nel 2013 e Luciana solamente due mesi, il 3 marzo. Franco penso sarebbe fiero di vedere come, contro molte avversità, si cerchi di portare avanti quanto da loro creato e sviluppato, con tanto amore e sacrificio.
Tanti gli artisti che nella Beat, per mezzo secolo, hanno trovato una casa disposta ad accoglierli, Franco e Luciana cosa potrebbero dire in questa occasione? Di certo il mio vecchio avrebbe organizzato una festa per averli tutti con lui, visto che amava molto i Maestri con cui aveva collaborato, sia come armonicista che come editore. Luciana lo avrebbe aiutato, da brava spina dorsale di questa azienda e di quell’uomo, sempre pronta a farsi carico di pesi enormi, senza mai protestare, con un amore, commovente, per il suo lavoro, dimostrato anche negli ultimi mesi prima di andarsene.

foto franco luciana de gemini2

CS: Quali sono ad oggi nei vostri ricordi i momenti salienti della Beat Records in questi 50 anni?

DDG: Senz’altro il 1968 fu un anno particolarmente importante per la Beat, per Franco De Gemini. Fu l’anno di C’era una volta il West e l’anno dell’arrivo di Franco al timone della Beat. Ahimè non c’ero, in quanto io nacqui (passato remoto... un tempo dimenticato dai più) nel 1973.
Sono alte montagne quelle fatte di ricordi in cui ho nitida l’immagine delle persone di mio padre, e di mia madre. In questa sede mi piacerebbe condividere un ricordo che alcuni fan di Franco avranno letto nella pubblicazione dell’album L’uomo di rame, una splendida Messa per Boys Scout prodotta dalla Beat con strumenti semplici scelti per la loro facilità di trasporto, come ad esempio l’armonica a bocca: “A 79 anni suonati venne chiamato a San Ginesio nelle Marche, per un concerto, ebbe un accoglienza calorosa, salamelecchi, sindaco, assessori... etc etc etc. Franco era allora un omone claudicante in quanto camminava con un bastone, un pochino smemorato per via dell’età. Si presentò lì in quel paesino per suonare l’armonica in una chiesa sconsacrata. Un’orchestra di circa 25 elementi, un coro di 50 persone... I banchi gremiti, non c’era spazio più per nessuno, Franco era seduto accanto a me. Inizia il concerto, molto bello e ben eseguito: musiche di Rota, Morricone, Trovajoli, gente elegante, i politici del luogo. Tutto molto formale. Il direttore d’orchestra dopo ogni esecuzione si girava verso il pubblico, si inchinava in maniera molto plateale e nell’atto di farlo metteva entrambe le mani sull’inguine, quasi sull’interno coscia. Ad un certo punto sta per essere eseguito il brano di C’ERA UNA VOLTA IL WEST, mio padre viene chiamato dal presentatore, applausi di circostanza. Franco, quasi 80 anni, un aspetto non certo rampante in quanto zoppicava vistosamente, il volto molto segnato dall’età, prende il microfono e si rivolge al direttore d’orchestra: - Maestro, lei è molto bravo, dirige una gran bella orchestra, tutti molto intonati ma c’è una cosa che non capisco... (il maestro si era appena trasformato in un enorme punto interrogativo...) - Perchè ogni volta che si inchina verso il pubblico lei fa gli scongiuri? (Ovviamente papà usò un termine moooolto più esplicito...) La gente aveva le lacrime agli occhi... Questa era la magia di Franco, la sua straordinarietà. Era in una Chiesa sconsacrata davanti a politici, gente in smoking, signore di una certa età, bambini, e quell’uomo anziano, innocuo, dall’aspetto ordinario, dal passo incerto, ignorando qualsiasi protocollo aveva già sconvolto tutti gli schemi: aveva vinto ancor prima di iniziare. Con una battuta aveva conquistato i cuori di tutti, dal primo all’ultimo, con una semplicità disarmante. Quella sera mio padre fu un mattatore ed ebbe tanti applausi, il primo fu sicuramente rispettoso, l’ultimo invece dal cuore, lungo, da gente che aveva capito di aver conosciuto una persona straordinaria."

CS: Le colonne sonore che avete più a cuore e che per voi hanno significato una tappa fondamentale nella vostra vita di editori?

DDG: Proprio nel corso di quest’anno stamperemo 5 album commemorativi, forse questi titoli saranno la risposta a questa domanda? Mi piace condividere con i lettori di ColonneSonore.net il testo che accompagnerà queste produzioni, la prima delle quali sarà la colonna sonora del film Sessomatto, a stretta distanza La polizia incrimina la legge assolve, la prima per le musiche di Armando Trovajoli, un altro grande Maestro che mio padre adorava, la seconda ad opera di Guido & Maurizio De Angelis, due grandi artisti compagni di mille avventure: “50 anni fa era da poco che Franco e Luciana De Gemini si erano trasferiti a Roma, entrambi alla ricerca del loro posto nel mondo. Lui un talentuoso musicista, lei una bella e giovane sposa, vivevano in un piccolo superattico con una terrazza enorme, piena di fiori e con vista su tutta Roma, dalla cupola di San Pietro all’Altare della Patria fino ai castelli Romani: oltre 40 chilometri di città eterna. La collaborazione di Franco con molti grandi Maestri di quel periodo ed il suo impegno nelle orchestre lo portarono a conoscere molta gente, tra cui Fulvio Corradini e Benito Costa. Il primo già amministratore di importanti cataloghi discografici, il secondo amico e contabile di fiducia. I due avevano rilevato una piccola società discografica, una certa Beat Records Company fondata nel 1966, il 12 maggio. Affidarono a Franco De Gemini l’amministrazione di questa società, coinvolgendolo attivamente come socio, dal momento che loro non avevano tempo da dedicarle. Correva l’anno 1968, era il 23 marzo, Quando misero piede in quell’ufficio in viale Medaglie D’oro la Beat aveva 58 brani in edizione, 16.500 lire in cassa e una multa del fisco di 140.000 lire per una mancata denuncia. Quello fu il giorno in cui iniziarono la loro avventura, durata per lui fino al 20 luglio del 2013 e per lei fino al 3 marzo del 2016. Cinquant’anni intensi, sempre con un piede su di un aereo, in una sala di registrazione piena di fumo, di fronte ad una moviola a veder scorrere le immagini di un film, attorno ad una tavola con personaggi incredibili a parlare, creare, musica, arte o più semplicemente a godersi la vita. Quel piccolo bimbo di due anni preso in braccio dai signori Franco e Luciana ora è un ragazzo di 50 grazie al quale generazioni di appassionati di musica e cinema hanno potuto coltivare le loro passioni, serviti e riveriti dal lavoro infaticabile di questa coppia eccezionale, figlia di altri tempi. In questa tappa così importante, alle spalle ben mezzo secolo di storia, abbiamo deciso di rivivere 5 momenti particolarmente significativi del nostro catalogo musicale e di riproporvelo nella sua veste originale. Un omaggio al nostro, al vostro passato. La prima tappa di questo revival è una colonna sonora strabiliante, composta da quel genio assoluto che porta il nome di Armando Trovajoli. Un film prodotto dall’amico Italo Zingarelli, Sessomatto, con due leggende del cinema italiano, l’icona vivente Giancarlo Giannini e la divina Laura Antonelli, la regia di Dino Risi. Non ci sono parole per descrivere il culto che noi della Beat Records abbiamo per questa musica; citando uno splendido film degli anni ‘90, avremmo dovuto far scrivere ad un poeta quello che proviamo, ora, nel riproporvela. Buon ascolto."

foto mr mrs de gemini

CS: Cosa è previsto per i prossimi 50 anni?

DDG: Aiuto! Onestamente non saprei. Posso dirti quello su cui stiamo lavorando ultimamente, ovvero ampliare il nostro impegno per le “strade”, promuovendo i nostri artisti con concerti, progetti sempre più complessi, pubblicazioni di qualità e dedicate agli amanti di questo mondo musicale. La parola d’ordine sarà il rispetto per questo grande passato, cercando di preservarlo e di integrarlo e guardando al futuro. Posso dirti che a Dicembre opereremo due enormi tributi ad alcune figure che tanto hanno significato per noi, e per noi intendo gli Italiani. Sto parlando di due grandi registi: svelarne ora il nome sarebbe prematuro ma non preoccuparti, tu e gli amici di Colonne Sonore sarete i primissimi a saperlo! E occhio al 12 maggio del 2017... sarà l’ultimo giorno del nostro 50° anno di vita, aspettatevi qualcosa di... enorme!

CS: Infine, un consiglio a chi oggi volesse intraprendere la carriera di editore e distributore di colonne sonore nel nostro Paese!

DDG: Un consiglio? Collaborate molto con i vostri colleghi e cercate di spiegare loro che crescere assieme è fondamentale, ne va anche del nostro patrimonio artistico, così vasto, sorprendente e ancora bisognoso di tanta valorizzazione e sempre messo in pericolo da tanti fattori. Cercate di amare ciò che pubblicate, ciò che distribuite, fate sì che voi stessi vi meritiate quelle cose per cui lavorate, vivetelo come un onore. Insegnate alla gente, ai vostri figli, ai vostri amici, che la musica e l’opera dell’ingegno meritano rispetto e non violenza. Date il buon esempio voi per primi e chi vi sta accanto, colleghi, artisti, addetti ai lavori, tutti avranno solo che piacere ad avere a che fare con voi, vedendo quanta dedizione avete per delle opere d’arte.
Invece che con un classico saluto, mi congedo da voi con un... “Buon ascolto!

foto franco degemini

 

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