“Musica dietro le Quinte”: Video-Incontro con Franco Piersanti

“Musica dietro le Quinte” – Incontro con Franco Piersanti

L’11 maggio scorso, la rassegna “Musica dietro le Quinte” ha avuto la fortuna e l’onore di vedere tra i suoi ospiti una delle figure più originali e importanti del panorama della musica applicata a livello internazionale: Franco Piersanti. L’incontro si è tenuto presso l’Università di Roma Tor Vergata, nella Facoltà di Lettere e Filosofia, che ospita da alcuni mesi l’iniziativa con il patrocinio del Master in Sonic Arts. Franco Piersanti è autore di centinaia di colonne sonore, attivo anche nella composizione di musica per teatro, televisione, per il balletto nonché nella produzione di musica orchestrale e da camera.

Compositore pluripremiato, è stato vincitore ben tre volte del David di Donatello, ha ricevuto due volte la Grolla d’Oro e nel 2007 il premio dell’Union des Compositeurs de Musique de Films per il film Il Caimano. Per Piersanti, che ha cominciato la sua carriera scrivendo soprattutto per il teatro, è stato, negli anni, il cinema la maggiore fonte di ispirazione e di lavoro. Tra i registi per cui ha lavorato si ricordano Nanni Moretti, Gianni Amelio, Ermanno Olmi, Daniele Luchetti, Marco Tullio Giordana, Emanuele Crialese, Bernardo Bertolucci, per la TV Alberto Sironi, nella nota serie Il Commissario Montalbano. L’Incontro-intervista è stato condotto da Luigi Maiello, compositore, musicologo e blogger del Fatto Quotidiano e ha toccato diversi temi, dal rapporto che si crea tra il regista e il compositore alle differenze che un musicista come Piersanti, di esperienza quarantennale, nota tra il lavorare oggi rispetto al passato, alle difficoltà che attualmente può incontrare un giovane che voglia cimentarsi in questo ambito. E’ di solito il regista, in Italia, la prima persona con cui ha a che fare il compositore quando gli viene richiesto di lavorare per il cinema, più di rado un produttore o un editore musicale. In un primo momento la comunicazione tra le due figure è fatta di un linguaggio astratto, il regista, dopo aver raccontato più volte il film inizia ad immaginarne le musiche portando come esempi, molto spesso, brani di repertorio; è così che la comunicazione acquisisce lentamente un codice comune. Per il Maestro la colonna sonora non deve necessariamente sottolineare i sentimenti, enfatizzarli, ma sottintendere, nascondere, astrarre, allontanarsi dal soggetto emotivo, idea che non tutti i registi condividono. Un compositore di musica per film deve avere una grande preparazione musicale alle spalle, anni e anni di studio: non è la sola esperienza a bastare in questo campo. Non sempre, tuttavia, in anni recenti, è stato possibile riscontrare sufficiente preparazione tra chi opera nell’ambito. Molti Conservatori italiani hanno inserito tra i propri corsi di studio quello sulla Musica applicata ma sono ancora tanti i giovani che preferiscono andare all’estero per specializzarsi nel settore, trovando mezzi e possibilità più concrete per il proprio futuro. Nel pubblico, che ha contribuito a tenere acceso il dibattito, erano presenti compositori, studenti, professori e i ragazzi del Centro Minori “La Pergola” provenienti da diversi paesi. La rassegna continuerà con altri incontri e permetterà di far conoscere e approfondire i diversi punti di vista su quella musica applicata che deve avere e sicuramente avrà un posto importante nel panorama musicale contemporaneo.

Foto di Pietro Nigro

“Musica dietro le Quinte”: Ecco a voi il Video-Incontro con Franco Piersanti

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