That's Entertainment! 80 anni di Oscar® in musica - Terza Parte

TERZA PUNTATA: L'affermazione della pop music e il ritorno della musica sinfonica: gli anni '70 e '80 (1970-1989)

Benvenuti alla terza puntata del nostro dossier dedicato alla storia musicale del premio più ambito nel mondo del cinema: l'Academy Award, altrimenti noto come premio Oscar. Continuiamo allora il nostro lungo viaggio ed arriviamo all'età moderna del cinema hollywoodiano: gli anni '70. Lo studio system è ormai entrato in crisi da diversi anni, gli spettatori continuano a calare vistosamente a causa della concorrenza sempre più schiacciante della televisione. Hollywood si ritrova nel pieno di una rivoluzione del proprio assetto industriale: i decani degli studios cominciano a lasciare il posto ad una nuova generazione di produttori più giovani ed irruenti, mentre le major diventano sempre più oggetto d'interesse della nuova classe dirigente di Wall Street e dei grandi conglomerati industriali che operano nel campo dell'entertainment, che nei decenni seguenti cambieranno completamente il volto all'industria cinematografica più potente del mondo. Hollywood vive così una lunga, tormentata ma comunque stimolante fase di transizione verso una nuova “età dell'oro”, che culminerà poi in enormi ed inaspettati successi commerciali internazionali come Lo squalo di Steven Spielberg e Guerre stellari di George Lucas, due pellicole che segneranno nel bene e nel male tutta la produzione hollywoodiana seguente fino ai giorni nostri. Ma sono anche gli anni in cui il cinema americano diventa finalmente “adulto”, producendo opere ed autori che lasceranno un segno profondo, come nel caso dei film di Stanley Kubrick, Martin Scorsese, Francis Ford Coppola, Woody Allen, William Friedkin, Robert Altman e Brian De Palma.

Dal punto di vista musicale, la situazione è uno specchio piuttosto fedele di quanto raccontato prima. I fasti del turgido sinfonismo tardoromantico sembrano ormai appartenere definitivamente al passato e la cosiddetta vecchia guardia è ormai rimpiazzata da una nuova generazione di compositori dalla sensibilità più vicina alle influenze degli stili musicali in voga. Hollywood sembra ormai completamente dipendente dalla presenza di musica pop e di “title song”, cercando così di stringere una alleanza sempre più forte con l'industria discografica. Sono anche gli anni del definitivo declino del musical tradizionale, sostituito dalle versioni cinematografiche dei nuovi successi “rock” di Broadway come Jesus Christ Superstar e Grease. Tuttavia, sarà soprattutto il successo di Star Wars e della sua magniloquente, indimenticabile colonna sonora composta da John Williams a riportare in auge con grande vigore il lessico sinfonico nella musica da film, dando così l'inizio ad una nuova era di film scoring orchestrale di grande successo che, con le opportune evoluzioni e differenze, continua ad esistere anche oggi.

Anche in questa puntata, vedremo come il sempre cangiante e talvolta incomprensibile regolamento stilato dal Music Branch dell'Academy abbia influito sulle scelte delle nomination e sull'attribuzione dei premi. Inoltre, laddove lo riterremo d'interesse, menzioneremo le partiture “finaliste” per la categoria della Migliore Colonna Sonora Originale che non hanno ottenuto, a volte per una manciata di voti, la tanto agognata candidatura. Come potrete leggere, abbiamo preferito concentrare le discussioni e le osservazioni soprattutto attorno alla categoria della Migliore Colonna Sonora Originale, che riteniamo più di interesse per i nostri lettori, piuttosto che su quella del Migliore Musical/Migliore Adattamento.

NdA 1: Il vincitore della categoria è sempre indicato in grassetto e con un asterisco *;
NdA 2: i titoli italiani dei film sono segnati, laddove reperibili, tra parentesi, mentre il titolo originale è sempre in corsivo.


1970 (43a Edizione)

La categoria della Migliore Colonna Sonora Originale cambia nuovamente la dicitura (“Best Original Score”, eliminando qualunque riferimento al genere), mentre quella relativa ai Musical e agli Adattamenti viene rinominata “Best Original Song Score”.

Best Original Score

Airport (id.) -- Alfred Newman
Cromwell (id.) -- Frank Cordell
Love Story (id.) -- Francis Lai *
Patton (Patton, generale d'acciaio) -- Jerry Goldsmith
Sunflower (I girasoli) -- Henry Mancini



Best Original Song Score

The Baby Maker (A.A.A. Ragazza affittasi per fare bambino) -- Music by Fred Karlin; lyrics by Tylwyth Kymry
A Boy Named Charlie Brown (Un ragazzo di nome Charlie Brown) -- Music by Rod McKuen and John Scott Trotter; lyrics by Rod McKuen, Bill Melendez and Al Shean; adaptation score by Vince Guaraldi
Darling Lili (Operazione Crepes Suzette) -- Music by Henry Mancini; lyrics by Johnny Mercer
Let It Be (id.) -- Music and lyrics by The Beatles *
Scrooge (La più bella storia di Dickens) -- Music and lyrics by Leslie Bricusse; adaptation score by Ian Fraser and Herbert W. Spencer

La colonna sonora composta dal francese Francis Lai per l'arcinoto dramma strappalacrime Love Story vince la statuetta, molto probabilmente solo grazie allo stucchevole tema principale. Vengono così sconfitti candidati ben più meritevoli, in primis la straordinaria e moderna partitura di Patton generale d'acciaio composta da Jerry Goldsmith. Nella categoria Musical & Adattamenti si raggiunge un verdetto davvero singolare: vincono nientemeno che i Beatles, anche se il film in questione non è un musical, è il film-documentario della realizzazione del loro ultimo album e della storica esibizione avvenuta sul tetto della loro casa discografica a Saville Row (Londra).

1971 (44a Edizione)

Ancora una volta entrambe le categorie cambiano la dicitura: la Miglior Colonna Sonora Originale viene nominata “Best Original Dramatic Score”, mentre quella dei Musical e degli Adattamenti viene etichettata come “Best Scoring: Adaptation and Original Song Score”, evidenziando così la possibilità di candidare sia partiture di puro adattamento e musical originali scritti ad hoc per lo schermo.

Best Original Dramatic Score

Mary, Queen of Scots (Maria Stuarda, regina di Scozia) -- John Barry
Nicholas and Alexandra (Nicola e Alessandra) -- Richard Rodney Bennett
Shaft (Shaft il detective) -- Isaac Hayes
Straw Dogs (Cane di paglia) -- Jerry Fielding
Summer of '42 (Quell'estate del '42) -- Michel Legrand *

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Best Scoring: Adaptation and Original Song Score

Bedknobs and Broomsticks (Pomi d'ottone e manici di scopa) -- Song Score by Richard M. Sherman and Robert B. Sherman; Adaptation Score by Irwin Kostal
The Boy Friend (Il boyfriend) -- Adaptation Score by Peter Maxwell Davies and Peter Greenwell
Fiddler on the Roof (Il violinista sul tetto) -- Adaptation Score by John Williams *
Tchaikovsky (Pioggia di stelle) -- Adaptation Score by Dimitri Tiomkin
Willy Wonka and the Chocolate Factory (Willy Wonka e la fabbrica di cioccolato) -- Song Score by Leslie Bricusse and Anthony Newley; Adaptation Score by Walter Scharf



Il francese Michel Legrand conquista la seconda statuetta della sua carriera per il nostalgico score di Quell'estate del '42 di Robert Mulligan, mentre John Barry colleziona la sua quarta candidatura per la bella partitura del film storico Maria Stuarda, regina di Scozia. Il sempre troppo poco ricordato Jerry Fielding viene nominato per Cane di paglia di Sam Peckinpah e il britannico Richard Rodney Bennett ottiene la sua seconda nomination per il film in costume Nicola e Alessandra. Ma la presenza più eccentrica è senza dubbio quella di Isaac Hayes, qui candidato per la colonna sonora funkeggiante del poliziesco “all-black” Shaft, un segno sia dei tempi che cambiano così come della discutibile tentazione da parte dell'Academy di volersi tenere al passo con le mode più in voga del momento (Hayes infatti vincerà la statuetta nella categoria Migliore Canzone Originale per la title song di Shaft). Nella categoria Musical & Adattamenti un giovane John Williams conquista il suo primo Oscar per lo splendido lavoro di adattamento per la versione cinematografica de Il violinista sul tetto (nella quale il violino solista è il grande Isaac Stern), mentre Dimitri Tiomkin ottiene l'ultima candidatura della sua onoratissima carriera per Pioggia di stelle, la biografia cinematografica di C'ajkovskj.

1972 (45a Edizione)

Best Original Dramatic Score

Images (id.) -- John Williams
Limelight (Luci della ribalta) -- Charles Chaplin, Raymond Rasch, Larry Russell *
Napoleon and Samantha (Napoleone e Samantha) -- Buddy Baker
The Poseidon Adventure (L'avventura del Poseidon) -- John Williams
Sleuth (Gli insospettabili) -- John Addison #

[# NOTA: Nomination in sostituzione della candidatura della colonna sonora de Il padrino, giudicata ineleggibile dall'Academy a causa di una controversia seguente all'annuncio delle nomination originali – vedi sotto]

Best Scoring: Adaptation and Original Song Score

Cabaret (id.) -- Adaptation Score by Ralph Burns *
Lady Sings the Blues (La signora del blues) -- Adaptation Score by Gil Askey
Man of La Mancha (L'uomo della Mancha) -- Adaptation Score by Laurence Rosenthal

Senza ombra di dubbio, si tratta di una delle annate più controverse nella storia cinemusicale degli Academy Awards. A vincere la statuetta è Charlie Chaplin (insieme a Ray Rasch e Larry Russell) per la colonna sonora di Luci della ribalta, un film del 1952 che però uscì negli Stati Uniti solamente venti anni più tardi (a causa delle varie vicissitudini legali che Chaplin dovette affrontare all'epoca). Si tratta di un premio di dubbio gusto, che suona più come un tardivo riconoscimento al grande regista, per di più in una categoria fuorviante. La partitura di Chaplin si ritrova così a battere una doppia nomination di John Williams, candidato per Images di Robert Altman (probabilmente la partitura più sperimentale ed avanguardista mai scritta dal compositore) e anche per il cupo ed avvincente score de L'avventura del Poseidon. Ma la questione più imbarazzante riguarda il nostro Nino Rota e la sua indimenticabile partitura per Il padrino. La colonna sonora di Rota ottenne originariamente la nomination ma, qualche settimana dopo l'annuncio, la candidatura viene ritirata: l'Academy si accorge (a quanto pare in seguito ad un telegramma anonimo arrivato dall'Italia) che uno dei temi principali della colonna sonora – per l'esattezza il celebre tema d'amore, altrimenti noto con il nome “Parla più piano/Speak Softly Love” – fu in realtà composto per il film Fortunella (commedia del 1958 diretta da Eduardo De Filippo). Il Music Branch decide così di ritirare la nomination di Rota e di rifare il ballottaggio, ripescando uno degli altri cinque finalisti; in questo modo viene quindi nominata la partitura di John Addison per Gli insospettabili. L'assurdità della vicenda fu resa ancor più evidente quando, due anni dopo, Rota ottenne la nomination e addirittura la statuetta per la colonna sonora de Il padrino parte II, nella quale riutilizzò il tema incriminato... Nella categoria Musica & Adattamenti vince senza troppe sorprese l'ottimo lavoro di adattamento e direzione di Ralph Burns per la versione cinematografica di Cabaret con Liza Minnelli.

1973 (46a Edizione)

Best Original Dramatic Score

Cinderella Liberty (Un grande amore da 50 dollari) -- John Williams
The Day of the Dolphin (Il giorno del delfino) -- Georges Delerue
Papillon (id.) -- Jerry Goldsmith
A Touch of Class (Un tocco di classe) -- John Cameron
The Way We Were (Come eravamo) -- Marvin Hamlisch *

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Best Scoring: Original Song Score and Adaptation -or- Scoring: Adaptation

Jesus Christ Superstar (id.) -- Adaptation Score by Andre Previn, Herbert Spencer and Andrew Lloyd Webber
The Sting (La stangata) -- Adaptation Score by Marvin Hamlisch *
Tom Sawyer (id.) -- Song Score by Richard M. Sherman and Robert B. Sherman; Adaptation Score by John Williams

Marvin Hamlisch fa il pieno e torna a casa con un bottino di ben tre Oscar in una sola edizione, un vero e proprio record. Nella categoria Colonna Sonora Originale, Hamlisch vince per la celebre colonna sonora di Come eravamo, dramma sentimentale con Barbra Streisand e Robert Redford, battendo così John Williams candidato per Cinderella Liberty (piacevole colonna sonora venata di country e blues) e soprattutto Jerry Goldsmith (candidato per la struggente partitura di Papillon, probabilmente lo score più meritevole della cinquina) e il francese Georges Delerue (nominato per Il giorno del delfino). Hamlisch strappa la vittoria anche nella categoria Musical & Adattamento grazie all'ottimo lavoro de La stangata, battendo così il superfavorito Jesus Christ Superstar. Alle queste due statuette va poi aggiunta quella per la Migliore Canzone Originale, conquistata per la celebre “title track” di Come eravamo cantata da Barbra Streisand.

1974 (47a Edizione)

Best Original Dramatic Score

Chinatown (id.) -- Jerry Goldsmith
The Godfather Part II (Il padrino parte II) -- Nino Rota, Carmine Coppola *
Murder on the Orient Express (Assassinio sull'Orient Express) -- Richard Rodney Bennett
Shanks (id.) -- Alex North
The Towering Inferno (L'inferno di cristallo) -- John Williams



Best Scoring: Original Song Score and Adaptation -or- Scoring: Adaptation

The Great Gatsby (Il grande Gatsby) -- Adaptation Score by Nelson Riddle *
The Little Prince -- Song Score by Alan Jay Lerner and Frederick Loewe; Adaptation Score by Angela Morley and Douglas Gamley
Phantom of the Paradise (Il fantasma del palcoscenico) -- Song Score by Paul Williams; Adaptation Score by Paul Williams and George Aliceson Tipton

Un'altra annata particolarmente ricca di colonne sonore memorabili. Nella categoria Miglior Partitura Originale vince Il padrino parte II di Nino Rota (che conquista la statuetta insieme a Carmine Coppola, autore di alcuni brani diegetici), una vittoria che – come notavamo prima – ha soprattutto il sapore di una toppa messa per ovviare al discutibile affaire sulla nomination di due anni prima. Vengono così sconfitti candidati eccellenti come Jerry Goldsmith (nominato per l'eccellente partitura di Chinatown), John Williams (presente con L'inferno di cristallo, vigorosa ed emozionante colonna sonora cardine del genere catastrofico), Alex North e Richard Rodney Bennett (quest'ultimo nominato per la vittoriana, neoclassica partitura di Assassinio sull'Orient Express). Tra le partiture finaliste che non hanno ottenuto la candidatura ma degne di menzione troviamo La conversazione dell'ottimo David Shire, L'ultimo viaggio di Sinbad di Miklos Rozsa e Terremoto di John Williams. Nella categoria Musical & Adattamenti vince Nelson Riddle con il suo lavoro di arrangiamento e direzione di canzoni d'epoca per Il grande Gatsby.

1975 (48a Edizione)

Le categorie cambiano nuovamente nome in “Best Original Score”, ossia “Migliore Colonna Sonora Originale” (dicitura che rimarrà invariata fino al 1995) e “Best Scoring: Original Song Score or Scoring: Adaptation”. E' evidente che la difficoltà di valutare la presenza di materiale originale all'interno di partiture desunte da lavori preesistenti ha creato molti grattacapi al Music Branch...

Best Original Score

Birds Do It, Bees Do It -- Gerald Fried
Bite the Bullet (Stringi i denti e vai!) -- Alex North
Jaws (Lo squalo) -- John Williams *
One Flew over the Cuckoo's Nest (Qualcuno volò sul nido del cuculo) -- Jack Nitzsche
The Wind and the Lion (Il vento e il leone) -- Jerry Goldsmith



Best Scoring: Original Song Score and Adaptation -or- Scoring: Adaptation

Barry Lyndon (id.) -- Adaptation Score by Leonard Rosenman *
Funny Lady (id.) -- Adaptation Score by Peter Matz
Tommy (id.) -- Adaptation Score by Peter Townshend

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John Williams conquista il suo secondo Oscar (ma è il primo per una colonna sonora originale) grazie a Lo squalo di Steven Spielberg, una partitura sul quale probabilmente è già stato scritto tutto. Da questo momento in poi, il compositore diventerà il partner inseparabile di Spielberg nonché il nuovo numero uno della scena musicale hollywoodiana, una posizione che tiene in saldo ancora oggi. Tuttavia, l'altrettanto grande Jerry Goldsmith viene sconfitto per una delle sue colonne sonore più belle e memorabili: Il vento e il leone di John Milius, che avrebbe meritato la statuetta tanto quanto Lo squalo. Gli altri candidati sono Alex North per il western di Richard Brooks Stringi i denti e vai!, Gerald Fried (uno degli storici compositori di Star Trek) per il documentario di educazione sessuale animale (!!) Birds Do It, Bees Do It e Jack Nitzsche per Qualcuno volò sul nido del cuculo, pellicola che vincerà la statuetta come Miglior Film dell'anno. Tra le partiture finaliste che mancarono la nomination vanno senza dubbio ricordate almeno Hindenburg di David Shire, Yakuza di Dave Grusin e Assassinio sull'Eiger di John Williams. Nella categoria Musical & Adattamenti, Leonard Rosenman vince il suo primo Oscar con l'egregio lavoro di adattamento di brani settecenteschi per Barry Lyndon di Stanley Kubrick. Nonostante il premio ricevuto, negli anni a venire Rosenman non farà mai mistero di ricordare quanto spiacevole e difficile fu la sua collaborazione con il geniale Kubrick.

1976 (49a Edizione)

La categoria Musical & Adattamenti cambia dicitura in “Best Original Song Score and Its Adaptation or Adaptation Score”.

Best Original Score

Obsession (Complesso di colpa) -- Bernard Herrmann
The Omen (Il presagio) -- Jerry Goldsmith *
The Outlaw Josey Wales (Il texano dagli occhi di ghiaccio) -- Jerry Fielding
Taxi Driver (id.) -- Bernard Herrmann
Voyage of the Damned (La nave dei dannati) -- Lalo Schifrin

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Best Original Song Score and Its Adaptation or Adaptation Score

Bound for Glory (Questa è la mia terra) -- Adaptation Score by Leonard Rosenman *
Bugsy Malone (Piccoli gangsters) -- Song Score and Adaptation Score by Paul Williams
A Star Is Born (E' nata una stella) -- Adaptation Score by Roger Kellaway

Anche questa edizione viene caratterizzata da una ambigua singolarità: Bernard Herrmann ottiene una doppia nomination postuma (il compositore muore infatti nel Dicembre 1975) per le sue due ultime opere: Taxi Driver di Martin Scorsese e Complesso di colpa di Brian De Palma. E' da sottolineare come le due candidature siano le prime ricevute da Herrmann dal 1941 (come abbiamo visto, il geniale compositore fu regolarmente snobbato dal Music Branch). Tuttavia a vincere la statuetta sarà Jerry Goldsmith per la tenebrosa e stravinskiana colonna sonora dell'horror satanico Il presagio di Richard Donner (sarà il primo ed unico Oscar di Goldsmith), una vittoria probabilmente favorita dalla dispersione di voti delle due partiture di Herrmann, che tutti davano per favorito. Tra i nominati vanno anche ricordati Lalo Schifrin per l'horror La nave dei dannati e Jerry Fielding per Il texano dagli occhi di ghiaccio, primo grande film da regista di Clint Eastwood. Ma possiamo trovare nomi eccellenti se guardiamo anche le partiture finaliste che non ottennero la candidatura: Rocky di Bill Conti, La fuga di Logan di Jerry Goldsmith e il famigerato remake di King Kong musicato da John Barry.

1977 (50a Edizione)

Per quanto riguarda la categoria Colonna Sonora Originale, viene temporaneamente cambiato il metodo di selezione dei candidati: anziché utilizzare il solito sistema dei “finalisti”, il Music Branch sottopone ai propri membri un elenco di 23 partiture, da cui verranno poi estratti i cinque candidati finali.

Best Original Score

Close Encounters of the Third Kind (Incontri ravvicinati del terzo tipo) -- John Williams
Julia (id.) -- Georges Delerue
Mohammad - Messenger of God (Il messaggio) -- Maurice Jarre
The Spy Who Loved Me (007 - La spia che mi amava) -- Marvin Hamlisch
Star Wars (Guerre stellari) -- John Williams *

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Best Original Song Score and Its Adaptation or Adaptation Score

A Little Night Music (id.) -- Adaptation Score by Jonathan Tunick *
Pete's Dragon (Elliot, il drago invisibile) -- Song Score by Al Kasha and Joel Hirschhorn; Adaptation Score by Irwin Kostal
The Slipper and the Rose--The Story of Cinderella (La scarpetta e la rosa) -- Song Score by Richard M. Sherman and Robert B. Sherman; Adaptation Score by Angela Morley

La vibrante, romantica partitura gransinfonica di Guerre stellari conquista la statuetta e scrive definitivamente il nome di John Williams nel firmamento dei più grandi compositori di musica da film di tutti i tempi. Il successo di questa colonna sonora, ulteriormente sancito dalla vittoria dell'ambita statuetta, segna inoltre l'inizio di una nuova era nella storia cinemusicale di Hollywood, ovvero il ritorno in grande stile del commento musicale sinfonico. E non è forse un caso che, nella cinquina dei candidati, l'avversario più temibile di Guerre stellari sia un'altra partitura altrettanto importante composta sempre da John Williams: Incontri ravvicinati del terzo tipo, il capolavoro sci-fi di un giovane Steven Spielberg. Poco hanno avuto quindi da sperare gli altri nominati, ovvero Georges Delerue (candidato per la partitura di Julia di Fred Zinneman), Marvin Hamlisch (presente con La spia che mi amava – una nomination discutibile, se si pensa che nessuna delle partiture o delle canzoni scritte da John Barry per la serie di James Bond ha mai ricevuto la candidatura) e Maurice Jarre (nominato per Il messaggio, dimenticata biografia hollywoodiana del profeta Maometto). Tra le 23 partiture sottoposte per la nomination troviamo comunque alcuni titoli che avrebbero meritato almeno la candidatura: la struggente Isole nella corrente di Jerry Goldsmith, la malinconica Providence di Miklos Rozsa e Novecento di Ennio Morricone. La categoria Musical & Adattamenti segna invece il passo, con la presenza di tre film finiti nel dimenticatoio da parecchi anni.

1978 (51a Edizione)

Best Original Score

The Boys from Brazil (I ragazzi venuti dal Brasile) -- Jerry Goldsmith
Days of Heaven (I giorni del cielo) -- Ennio Morricone
Heaven Can Wait (Il paradiso può attendere) -- Dave Grusin
Midnight Express (Fuga di mezzanotte) -- Giorgio Moroder *
Superman (id.) -- John Williams

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Best Original Song Score and Its Adaptation -or- Adaptation Score

The Buddy Holly Story (id.) -- Joe Renzetti *
Pretty Baby (id.) -- Jerry Wexler
The Wiz (I'm magic) -- Quincy Jones

Come già capitato in passato, anche in questa annata troviamo un vincitore perlomeno discutibile: la partitura di Fuga di mezzanotte composta da Giorgio Moroder conquista infatti la statuetta battendo candidati assai più meritori come Superman di John Williams e I ragazzi venuti dal Brasile di Jerry Goldsmith. Inoltre, l'italiano Moroder ha anche il fardello di sconfiggere il compatriota Ennio Morricone, qui alla sua prima nomination per I giorni del cielo di Terrence Malick. La vittoria di Moroder risulta ancora più incomprensibile se leggiamo la lista dei finalisti che non hanno ricevuto la candidatura: Jerry Goldsmith è presente con tre spettacolari partiture (Capricorn One, Coma profondo e Magic) di cui almeno una avrebbe meritato una menzione. Goldsmith inoltre arrivò come finalista anche nella categoria Miglior Adattamento con la partitura de La maledizione di Damien, ovvero il sequel del premio Oscar Il presagio. E' curioso infatti notare come in questi anni le partiture dei sequel che riutilizzavano temi dai film precedenti venissero talvolta (e in maniera assai arbitraria) valutate ora nella categoria Colonna Sonora Originale, ora in quella dell'Adattamento.

1979 (52a Edizione)

Best Original Score

The Amityville Horror (Amityville Horror) -- Lalo Schifrin
The Champ (Il campione) -- Dave Grusin
A Little Romance (Una piccola storia d'amore) -- Georges Delerue *
Star Trek - The Motion Picture (Star Trek – Il film) -- Jerry Goldsmith
10 (id.) -- Henry Mancini

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Best Original Song Score and Its Adaptation -or- Adaptation Score

All That Jazz (All That Jazz – Lo spettacolo comincia) -- Adaptation Score by Ralph Burns *
Breaking Away (All American Boys) -- Adaptation Score by Patrick Williams
The Muppet Movie (Ecco il film dei Muppet) -- Song Score by Paul Williams and Kenny Ascher; Adaptation Score by Paul Williams

Un altro anno che si contraddistingue per una vittoria sorprendente: nella categoria Migliore Colonna Sonora Originale, l'ottimo Georges Delerue vince l'unica statuetta della sua carriera con Una piccola storia d'amore, ovvero una partitura dominata quasi esclusivamente da adattamenti di brani di Antonio Vivaldi. E' infatti incomprensibile la ragione per cui la colonna sonora non viene nominata nella categoria apposita. Delerue si trova così a sconfiggere in primis il favoritissimo Jerry Goldsmith e la sua epica, spettacolare partitura di Star Trek – Il film. Tra gli altri nominati va comunque menzionato anche Lalo Schifrin, candidato per la sua bella partitura del classico dell'orrore Amityville Horror. Tra i finalisti che non hanno ottenuto la nomination troviamo inoltre alcuni notevoli “esclusi” come Laurence Rosenthal con Meteor, Jerry Goldsmith con 1885: la grande rapina al treno, Jerry Fielding con Fuga da Alcatraz e Miklos Rozsa con L'uomo venuto dall'impossibile. Nella categoria Musical & Adattamenti invece vince l'ottimo lavoro di adattamento di Ralph Burns per All That Jazz di Bob Fosse.

1980 (53a Edizione)

A partire da questa edizione cambiano i regolamenti e i criteri di selezione per entrambe le categorie: l'Academy abbandona il sistema dei dieci finalisti, d'ora in avanti sottoporrà ai membri del Music Branch l'intera lista delle partiture eleggibili, da cui poi verranno votati i cinque candidati finali. Il sistema pare così più snello e trasparente, ma anche in questo caso, come vedremo, non mancheranno le controversie. La categoria Musical & Adattamenti cambia nome per l'ennesima volta, mutandosi in “Best Adaptation Score” ed eliminando così il riferimento alle “Song Score”.

Best Original Score

Altered States (Stati di allucinazione) -- John Corigliano
The Elephant Man (Elephant Man) -- John Morris
The Empire Strikes Back (L'impero colpisce ancora) -- John Williams
Fame (Saranno famosi) -- Michael Gore *
Tess (id.) -- Philippe Sarde



Il cambio di regolamento produce subito la prima, imbarazzante conseguenza: a vincere la statuetta nella categoria Miglior Colonna Sonora Originale è infatti Saranno famosi, battendo così quattro superbe partiture orchestrali di alta scuola, che probabilmente rappresentano davvero il meglio di quell'anno: L'impero colpisce ancora di John Williams (da molti considerata uno dei vertici assoluti della carriera di Williams), la struggente Elephant Man di John Morris, la moderna Stati di allucinazione di John Corigliano e la suadente, melodica Tess di Philippe Sarde. La vittoria di Michael Gore è infatti dovuta ad un refuso del regolamento, che includeva nella categoria suddetta anche le colonne sonore composte da canzoni originali. La categoria Migliore Adattamento invece non produce nessuna nomination, data la mancanza di un numero sufficiente di partiture eleggibili.

1981 (54a Edizione)

La categoria Migliore Adattamento (probabilmente a causa di lamentele da parte di alcuni membri per la vittoria di Fame nell'anno precedente) torna a chiamarsi “Best Original Song Score and Its Adaptation or Adaptation Score”. Ciononostante, data la mancanza di partiture eleggibili, anche quest'anno non viene assegnata la statuetta in questa categoria.

Best Original Score

Chariots of Fire (Momenti di gloria) -- Vangelis *
Dragonslayer (Il drago del lago di fuoco) -- Alex North
On Golden Pond (Sul lago dorato) -- Dave Grusin
Ragtime (id.) -- Randy Newman
Raiders of the Lost Ark (I predatori dell'Arca perduta) -- John Williams

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Il compositore greco Vangelis vince per la colonna sonora di Momenti di gloria, sconfiggendo così candidati eccellenti e assai più meritori come John Williams (candidato per la partitura del primo capitolo delle avventure di Indiana Jones, I predatori dell'Arca perduta), Dave Grusin (nominato per la melodica e delicata colonna sonora di Sul lago dorato), Alex North (candidato per la moderna, stridente Il drago del lago di fuoco) e Randy Newman (candidato per Ragtime). A distanza di quasi trent'anni possiamo affermare senza troppi problemi che il tema musicale (abusato fino alla nausea in tanti spot pubblicitari, videoclip e promo sportivi) è l'unica cosa che si ricorda di quel film. La vittoria di una colonna sonora certamente non eccelsa come questa indica inoltre uno dei trend più ricorrenti nella storia dell'assegnazione di questo premio: la presenza di un tema e/o di una canzone di immediata presa e di facile cantabilità è uno dei requisiti indispensabili per vincere un Oscar in questa categoria.

1982 (55a Edizione)

Best Original Score

E.T. The Extra-Terrestrial (E.T. L'extraterrestre) -- John Williams *
Gandhi (id.) -- Ravi Shankar, George Fenton
An Officer and a Gentleman (Ufficiale e gentiluomo) -- Jack Nitzsche
Poltergeist (Poltergeist – Demoniache presenze) -- Jerry Goldsmith
Sophie's Choice (La scelta di Sophie) -- Marvin Hamlisch



Best Original Song Score and Its Adaptation -or- Adaptation Score

Annie (id.) -- Adaptation Score by Ralph Burns
One from the Heart (Un sogno lungo un giorno) -- Song Score by Tom Waits
Victor/Victoria (id.) -- Song Score by Henry Mancini and Leslie Bricusse; Adaptation Score by Henry Mancini *

John Williams conquista il suo quarto Oscar per la struggente, ariosa colonna sonora di E.T. L'extraterrestre, una vittoria che diventa quasi una consolazione: questo premio è uno dei pochi che il film di Spielberg non si vede soffiare via dall'imponente Gandhi, il biopic sul Mahatma diretto da Richard Attenborough. Tra gli altri candidati troviamo la magnifica e suggestiva partitura di Poltergeist composta di Jerry Goldsmith (che forse avrebbe meritato il premio tanto quanto Williams), La scelta di Sophie di Marvin Hamlisch e Ufficiale e gentiluomo di Jack Nitzsche (che in questa edizione vince la statuetta per la canzone tratta dal medesimo film, la celebre “Up Where We Belong”). Tuttavia, il 1982 è ritenuto un anno particolarmente entusiasmante per la musica da film e infatti tra le colonne sonore sottoposte all'Academy per la candidatura troviamo partiture indimenticabili come Rambo (Jerry Goldsmith), Blade Runner (Vangelis), Conan il barbaro (Basil Poledouris), Dark Crystal (Trevor Jones), Star Trek II (James Horner), Brisby e il segreto di NIMH (Goldsmith), Interceptor - Il guerriero della strada (Brian May), Il mistero del cadavere scomparso (ultima opera cinematografica del grande Miklos Rozsa). Nella categoria Musical & Adattamenti, Henry Mancini vince l'ultimo Oscar della sua carriera (insieme al paroliere Leslie Bricusse) grazie alla commedia musicale Victor/Victoria di Blake Edwards.

1983 (56a Edizione)

Best Original Score

Cross Creek (La foresta silenziosa) -- Leonard Rosenman
Return of the Jedi (Il ritorno dello Jedi) -- John Williams
The Right Stuff (Uomini veri) -- Bill Conti *
Terms of Endearment (Voglia di tenerezza) -- Michael Gore
Under Fire (Sotto tiro) -- Jerry Goldsmith

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Best Original Song Score or Adaptation Score

The Sting II (La stangata II) -- Adaptation Score by Lalo Schifrin
Trading Places (Una poltrona per due) -- Adaptation Score by Elmer Bernstein
Yentl (id.) -- Song Score by Michel Legrand, Alan Bergman and Marilyn Bergman *



Bill Conti conquista il suo primo Oscar per la colonna sonora di Uomini veri, patriottico film sull'aviazione spaziale diretto da Phil Kaufman. La vittoria di Conti fa storcere il naso a più di qualcuno, soprattutto per via della assai evidente “ispirazione” della partitura a parecchie pagine di musica classica (il Concerto per Violino di C'ajkovskj e “I pianeti” di Gustav Holst). Jerry Goldsmith, candidato per la magnifica colonna sonora di Sotto tiro, si vede così soffiare un'altra meritatissima statuetta, così come l'ormai onnipresente John Williams, nominato quest'anno per il capitolo finale (almeno sino ad allora) della Saga di Star Wars. Abbastanza discutibile anche la presenza di Michael Gore per la colonna sonora di Voglia di tenerezza nella cinquina finale, una candidatura probabilmente favorita unicamente dalle molte nomination avute dal film (la pellicola vincerà difatti l'Oscar come Miglior Film). Nella categoria Musical & Adattamenti vince il meritevole Michel Legrand per la struggente colonna sonora di Yentl, battendo Elmer Bernstein (candidato per il delizioso pastiche mozartiano di Una poltrona per due) e Lalo Schifrin (nominato per l'oscuro e dimenticato sequel de La stangata).

1984 (57a Edizione)

Best Original Score

Indiana Jones and the Temple of Doom (Indiana Jones e il tempio maledetto) -- John Williams
The Natural (Il migliore) -- Randy Newman
A Passage to India (Passaggio in India) -- Maurice Jarre *
The River (Il fiume dell'ira) -- John Williams
Under the Volcano (Sotto il vulcano) -- Alex North



Best Original Song Score

The Muppets Take Manhattan (I Muppet alla conquista di Broadway) -- Jeff Moss
Purple Rain (id.) -- Prince *
Songwriter (Songwriter – Successo alle stelle) -- Kris Kristofferson

Maurice Jarre conquista la sua terza statuetta, ancora una volta grazie ad un film diretto da David Lean: Passaggio in India. Tra gli sconfitti troviamo un manipolo di eccellenti compositori come l'immancabile John Williams (candidato sia per l'esuberante partitura del secondo capitolo delle avventure di Indiana Jones che per l'intimista e graziosa colonna sonora de Il fiume dell'ira, dimenticato film di Mark Rydell interpretato da Mel Gibson), Randy Newman (nominato per Il migliore, magnifica partitura in stile “Americana”) e il leggendario Alex North (qui alla sua quindicesima ed ultima nomination ed ancora a secco di vittorie). Tuttavia, questa edizione soffre di una clamorosa svista da parte dell'Academy: a causa di un pasticcio burocratico l'immortale colonna sonora di C'era una volta in America di Ennio Morricone non viene presa in considerazione dal Music Branch. Nella categoria Musical & Adattamenti vince Purple Rain di Prince. Sarà l'ultima statuetta assegnata in questa categoria: vista l'ormai definitivo tramonto del genere musical, a partire dall'edizione successiva l'Academy eliminerà la categoria (una decisione che tuttavia verrà rivista a metà degli anni Novanta, ma di questo parleremo nella prossima puntata del nostro dossier).

1985 (58a Edizione)

Best Original Score

Agnes of God (Agnese di Dio) -- Georges Delerue
The Color Purple (Il colore viola) -- Quincy Jones, Jeremy Lubbock, Rod Temperton, Caiphus Semenya, Andrae Crouch, Chris Boardman, Jorge Calandrelli, Joel Rosenbaum, Fred Steiner, Jack Hayes, Jerry Hey, Randy Kerber
Out of Africa (La mia Africa) -- John Barry *
Silverado (id.) -- Bruce Broughton
Witness (Witness – Il testimone) -- Maurice Jarre



John Barry sale sul podio per la quarta volta (ma è solo la sua quinta nomination) grazie alle avvolgenti melodie e agli ariosi temi de La mia Africa. Vengono così battuti i francesi Maurice Jarre (candidato per la partitura completamente elettronica di Witness – Il Testimone) e Georges Delerue (presente con la struggente colonna sonora di Agnese di Dio) e l'ottimo Bruce Broughton (qui alla sua prima e per ora unica candidatura per il roboante ed avvincente score di Silverado). Tuttavia, l'edizione è contraddistinta per un'altra spinosa vicenda legata alla categoria musicale: la partitura di Quincy Jones per Il colore viola di Steven Spielberg ottiene una meritata nomination, ma l'Academy si ritrova costretta a dover nominare i nomi di ben dodici compositori. Il celebre musicista afro-americano infatti dichiarò sui cue sheets che inoltrò all'Academy i nomi di tutti i compositori che collaborarono alla stesura della partitura; in totale erano ben 19 – incluso lo stesso Quincy Jones – ma il Music Branch chiese al compositore di circoscrivere l'elenco ad un numero più ristretto (nella speranza di arrivare ad un massimo di tre autori), ma Jones fu categorico nell'asserire l'importanza di tutti i suoi collaboratori. Il colore viola ottenne infine la nomination, ma il comitato modificò successivamente il regolamento per tentare di impedire che una situazione simile potesse nuovamente presentarsi ed avvallare così modus operandi considerati poco onesti: d'ora in avanti la partitura da candidare deve essere in larga percentuale il lavoro di un solo compositore e non quello di un nutrito “team” di autori. Ma al di là di tutto, l'edizione di quest'anno è da ricordare soprattutto per il dovuto (anche se tardivo) riconoscimento al lavoro di un grande compositore: Alex North (Spartacus, Cleopatra, Un tram che si chiama desiderio, Viva Zapata!) viene insignito infatti di un meritato Oscar alla carriera. E' il primo compositore a ricevere questo ambito premio.

1986 (59a Edizione)

Best Original Score

Aliens (Aliens – Scontro finale) -- James Horner
Hoosiers (Colpo vincente) -- Jerry Goldsmith
The Mission (Mission) -- Ennio Morricone
'Round Midnight ('Round Midnight – A mezzanotte circa) -- Herbie Hancock *
Star Trek IV: The Voyage Home (Star Trek IV: Rotta verso la Terra) -- Leonard Rosenman

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Un'altra edizione macchiata da una vittoria incomprensibile. Un imbarazzato Herbie Hancock sale infatti sul podio a ritirare la statuetta per 'Round Midnight, colonna sonora composta quasi esclusivamente da brani pre-esistenti, sconfiggendo James Horner (Aliens), Jerry Goldsmith (Colpo vincente), Leonard Rosenman (il quarto capitolo di Star Trek) e soprattutto il favoritissimo Ennio Morricone, dato da tutti (assai giustamente) come il vincitore annunciato per l'indimenticabile partitura di Mission, una delle vette assolute del compositore romano. La vittoria di Hancock causò un ennesimo emendamento nel regolamento della categoria: per essere giudicata eleggibile, d'ora in avanti la partitura originale deve essere l'elemento musicale dominante dell'intera colonna sonora del film preso in considerazione. Ancora oggi il Music Branch si riferisce a questa postilla con il nome di “Emendamento Hancock”. E nonostante ciò, la storia sarà destinata a ripetersi negli anni successivi...

1987 (60a Edizione)

Best Original Score

Cry Freedom (Grido di libertà) -- George Fenton, Jonas Gwangwa
Empire of the Sun (L'impero del sole) -- John Williams
The Last Emperor (L'ultimo imperatore) -- Ryuichi Sakamoto, David Byrne, Cong Su *
The Untouchables (Gli intoccabili) -- Ennio Morricone
The Witches of Eastwick (Le streghe di Eastwick) -- John Williams


E' l'anno del trionfo di Bernardo Bertolucci e del suo Ultimo Imperatore, che conquista l'Oscar anche per la Migliore Colonna Sonora. Nonostante la problematica situazione de Il colore viola di solo due anni prima, l'Academy decide di giudicare la partitura eleggibile anche se porta la firma di tre autori differenti (il cinese Cong Su, l'inglese David Byrne e il nipponico Ryuichi Sakamoto). Il trittico internazionale batte così una doppia nomination di John Williams (candidato per Le streghe di Eastwick di George Miller e lo spielberghiano L'impero del sole, entrambe partiture che avrebbero meritato la statuetta ben più di Sakamoto & Co.), oltre ad Ennio Morricone (giustamente nominato per l'ottima partitura de Gli intoccabili di Brian De Palma) e George Fenton (candidato insieme a Jonas Gwangwa per Grido di libertà).

1988 (61a Edizione)

Best Original Score

The Accidental Tourist (Turista per caso) -- John Williams
Dangerous Liaisons (Le relazioni pericolose) -- George Fenton
Gorillas in the Mist (Gorilla nella nebbia) -- Maurice Jarre
The Milagro Beanfield War (Milagro) -- Dave Grusin *
Rain Man (Rain Man – L'uomo della pioggia) -- Hans Zimmer

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Dave Grusin ritira la sua prima statuetta per la melodica partitura di Milagro, seconda opera registica di Robert Redford. Gli altri candidati si dividono equamente in decani storici e nuove leve: Maurice Jarre e John Williams sono candidati rispettivamente per Gorilla nella nebbia (lirica colonna sonora per il dramma ispirato alla vita di Diane Fossey) e Turista per caso (meravigliosa, sussurrata partitura intimista per il bel film di Lawrence Kasdan), mentre George Fenton e Hans Zimmer sono nominati per Le relazioni pericolose (lussuosa colonna sonora con echi neoclassici) e Rain Man (a tutt'oggi una delle migliori e più originali prove di Zimmer, all'epoca ancora lontano dai martelli sinfoelettronici che lo hanno reso famoso).

1989 (62a Edizione)

Best Original Score

Born on the Fourth of July (Nato il quattro luglio) -- John Williams
The Fabulous Baker Boys (I favolosi Baker) -- Dave Grusin
Field of Dreams (L'uomo dei sogni) -- James Horner
Indiana Jones and the Last Crusade (Indiana Jones e l'ultima crociata) -- John Williams
The Little Mermaid (La sirenetta) -- Alan Menken *



Dopo un fosco decennio di insuccessi e passi falsi, il cinema d'animazione della Disney risorge in grande stile con La sirenetta e conquista così l'Oscar per la Migliore Colonna Sonora grazie alle trascinanti melodie di Alan Menken, che diventerà il nuovo Re Mida musicale della Casa del Topo e il re incontrastato delle categorie musicali per i successivi quattro-cinque anni. La forte componente da “Broadway Musical” della partitura di Menken infatti fa irritare alcuni membri del comitato, facendo così tornare a galla il problema della tipologia di partiture da eleggere e la natura della categoria. Vengono infatti così messe in competizione colonne sonore a carattere “di commento” (come appunto vorrebbe la categoria) contro un esempio seppur brillante (ed appositamente scritto per il film) di teatro musicale. Ma è ormai evidente che le regole del gioco vengono scritte, riviste e corrette successivamente alla nascita dei problemi. E dunque tra gli sconfitti dell'anno troviamo due spettacolari opere di John Williams, Nato il Quattro Luglio (partitura di un lirismo abbacinante) e Indiana Jones e l'ultima crociata (ennesimo miracoloso tour de force sinfonico), L'uomo dei sogni di James Horner (gentile e delicato score fortemente debitore degli stilemi di Aaron Copland) e I favolosi Baker di Dave Grusin.


FINE DELLA TERZA PUNTATA

Nel prossimo capitolo ci occuperemo delle nomination e delle vittorie del periodo 1990-2006. Se avete segnalazioni, commenti e osservazioni, scriveteci all'indirizzo e-mail redazione@colonnesonore.net

Alla prossima puntata!

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Fonti delle ricerche:

Sito Ufficiale della Academy of Motion Picture Arts & Sciences: http://www.oscars.org
Articoli di Scott Bettencourt apparsi su Film Score Monthly: http://www.filmscoremonthly.com
Fred Karlin, “Listening to Movies: The Film Lover's Guide to Film Music”, Schirmer Books, New York, 1994
Christopher Palmer, “The Composer in Hollywood”, Marion Boyars Publishing, London, 1990
Tony Thomas, “Music for the Movies” - Second Edition, Silman-James Press, Los Angeles, 1997

“Oscar" and "Academy Awards" are registered trademarks of the Academy of Motion Picture Arts and Sciences.


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