Fuga dal Call Center

locandina_fuga_dal_call_center.jpgFUGA DAL CALL CENTER
un film, un caso, una grande colonna sonora

Cari lettori, “mi preme l’uzzolo” di segnalarvi un film che è un piccolo caso. Un piccolo caso, per un grande film e una altrettanto grande colonna sonora. Iniziamo parlando del film, Fuga dal call center, diretto da Federico Rizzo; l’assunto narrativo descrive l’esperienza lavorativa di un giovane precario, Gianfranco Coldrin, laureato modello in “vulcanologia”, declassato all’ultimo grado della scala professionale di un call center. Catapultati dai nonni adottivi in un’indesiderata e improvvisa indipendenza, Gianfranco e la sua compare si imbattono di colpo nella realtà grottesca di un mondo alla rovescia governato da ambigui individui, dove non valgono lauree o competenze e sogni e ambizioni si infrangono contro la dura necessità di sbarcare il lunario. Marzia, aspirante giornalista, si trova costretta a lavorare come centralinista in un telefono erotico, mentre Gianfranco sprofonda nel vortice del doppio lavoro. Malgrado l’entusiasmo della giovane età e la buona volontà, il contrasto tra le aspettative e la realtà di una vita “terribilmente cara” finisce per ripercuotersi sul loro amore. Ormai precari nel lavoro e nei sentimenti, tutto sembra precipitare. Ma un evento giunge inaspettato…

Arriviamo al dunque; si tratta di una commedia romantica intrisa di humour nero, girato in HD con un largo utilizzo della camera a mano, in uno stile diretto e coerente all'alternarsi di scene di finzione e di interviste reali che conferiscono al film maggior credibilità e aderenza alla realtà del problema. Abbiamo accennato alle interviste reali, infatti, il film è frutto di testimonianze di milioni di giovani italiani, che, dopo la Laurea, sono costretti a riporre in un cassetto le proprie aspirazioni e ambizioni per accettare lavori temporanei, contratti a tempo, collaborazioni saltuarie e arrivare a fornire persino prestazioni gratuite pur di imparare un mestiere e crearsi un futuro. Il film si propone come fotografia di questa realtà, che trova nella dimensione del call center la sua espressione più paradossale.
E ora arriviamo alla travolgente colonna sonora, firmata da CapaRezza (Eroe (Storia di Luigi delle Bicocche), primo singolo del quarto album, Le Dimensioni Del Mio Caos, che fa parte della colonna sonora del film), Tre allegri ragazzi morti (Gruppo indie della scena punk rock italiana, composto da Enrico Molteni e Luca Masseroni e dal musicista e fumettista Davide Toffolo, dalla cui opera I cinque allegri ragazzi morti, la band ha tratto ispirazione dandosi nome e un’immagine caratterizzata dal fatto di nascondersi dietro maschere/teschio, nel film si ascolta “La tatuata bella” e “Piccolo borghese”) Peppe Voltarelli (Artista poliedrico e versatile con incursioni nel cinema e nel teatro, è fondatore e frontman per quindici anni del gruppo Il parto delle nuvole pesanti. In Fuga canta “L’anima è vulata” e “Distratto ma però”), Luci della centrale elettrica (E’ il nome del progetto musicale di Vasco Brondi, autore del disco Canzoni da Spiaggia Deturpata, vincitore della targa Tenco 2008 come migliore opera prima. Apre i concerti dei più noti gruppi indipendenti italiani e di recente dell’importante concerto sold-out londinese di Vinicio Capossela. Nel film con il singolo “Per combattere l’acne”).
Della colonna sonora fanno parte anche i Jimsonweed con “Reason e Carillon”, i Superpartner con “Chic and shine”, il Quartetto urbano con “Combattete lavoratori”, Guido Tognarini con “Fuga granulare” e con il tema “Fuga dal call center”.

Sito web: http://www.fugadalcallcenter.com/

 

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