11 Ott2016
Scritto da Massimo Privitera. Pubblicato in Cinema
Un labirinto di folli sorprese!
La fanciullesca bellezza viziata di Sarah, la glaciale cinica imperturbabilità di Jareth, il re dei Goblin, la ruvidezza gongolante del collezionista fifone Gogol, l’eroica irruenza aulica di Sir Didimus, la monumentale morbidezza tenerissima di Bubo, i brutti e stupidi Goblin, il bimbo rapito vestito come un marinaretto, Toby e un Labirinto dove tutto è possibile in un mondo ‘oltre’ che vive nel confine sottile tra sogno e realtà. Tutto questo, e ancora di più, è il cult del 1986 del grande genio Jim Henson (Greenville, 24 settembre 1936 – New York, 16 maggio 1990), papà dei Muppet, Labyrinth – Dove tutto è possibile con i personaggi umani principali interpretati dalla soave Jennifer Connely (C’era una volta in America, Phenomena, A Beautiful Mind, Hulk) e dal gelido e compianto David Bowie (Londra, 8 gennaio 1947 – New York, 10 gennaio 2016), contornati da pupazzi animati da burattinai, da nani e in animatronica, in una fantasmagorica carrellata di eventi stupefacenti che ad ogni fotogramma svelano un ambiente, un personaggio ed un’idea innovativa da lasciare a bocca aperta…grandi e piccini, ancora oggi dopo 30 anni!
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