25 Ott2017
Scritto da Roberto Pugliese . Pubblicato in Cinema
Pino Donaggio
Dove non ho mai abitato (2017)
Quartet Records QR295
15 brani – Durata: 36’13”
Pino Donaggio
Via degli Specchi (1982)
Music Box Records MBR-123
12 brani + 6 bonus tracks – Durata: 39’15”
Un ulteriore tassello va ad aggiungersi all’affascinante puzzle che compone la personalità artistica di Pino Donaggio. Di lui conosciamo i trascorsi classici, intimamente legati alla stagione del barocco veneziano, poi la carriera internazionale di cantautore, poi ancora l’ingresso trionfale nella musica per film, ramificato nei generi più diversi: thriller, horror, avventura, commedia, western, peplum, fantasy, film politico, televisione…
Ciò che ci svela invece la partitura per il quarto lungometraggio di Paolo Franchi (La spettatrice, Nessuna qualità agli eroi, E la chiamano Estate) è un lato che definire “minimalista” sarebbe forse improprio, a meno di non intendere come tale non tanto l’ossessione per microstrutture iterate e autosufficienti che caratterizza compositori come Glass o Nyman quanto una costante, coerente e intensa sottrazione espressiva, un’assenza radicale di retorica o enfasi (d’altronde mai ricorrenti in Donaggio), un pudore ed una sobrietà di eloquio straordinariamente attenti, ed un’economia di interventi musicali estremamente parsimoniosa e perciò ancora più efficace e risaltante, in un’epoca di film – italiani e non – farciti di musica inutile dal primo all’ultimo minuto.
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