31 Gen2018
Scritto da Roberto Pugliese . Pubblicato in Cinema
Dario Marianelli
L’ora più buia (Darkest Hour, 2017)
Deutsche Grammophon B002776702
19 brani – Durata: 51’58”
Lorne Balfe
Churchill (Id., 2017)
Filmtrax B07895ZWWX
14 brani – Durata: 48’33”
Il ruolo di protagonista assoluto nella storia del XX° secolo, soprattutto nella strenua resistenza alla barbarie nazifascista, giustifica ampiamente il mito di Sir Winston Churchill e la frequenza con cui la sua personalità è stata visitata dal cinema, dagli anni giovanili a quelli cruciali della sua permanenza al 10 di Downing Street: offrendo così a numerosi grandi attori il destro per esibirsi tra cinema e tv in interpretazioni differenziate, ma tutte maiuscole, del personaggio.
Solo negli anni più recenti e senza contare le apparizioni di contorno (come Timothy Spall in Il discorso del re) vanno ricordati almeno il dittico televisivo Guerra imminente e Into the Storm-La guerra di Churchill (2002 e 2009), con protagonisti rispettivamente Albert Finney e Brendan Gleeson (musiche di Howard Goodall), il John Baddeley di Churchill (doc del 2003, musiche di Chris Elliott), sempre per la tv Michael Gambon in Churchill's Secret (2006, musiche di Adrian Johnston), John Lithgow nella miniserie The Crown (2016, musiche della premiata ditta Zimmer-Rupert Gregson Williams-Balfe) e ora, appunto, Gary Oldman in L'ora più buia e Brian Cox in Churchill.
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