23 Nov2020
Scritto da Pierfrancesco Giancane. Pubblicato in Cinema
Michael Kamen
Robin Hood - Principe dei ladri (Robin Hood Prince of Thieves, 1991)
Intrada (2 CD 2018)
CD 1: 16 brani – Durata: 63’03”
CD 2: 21 brani – Durata: 71’36”
Michael Kamen
Robin Hood - Principe dei ladri (Robin Hood Prince of Thieves, 1991)
Intrada (4 CD 2020)
CD 1: 21 brani – Durata: 70’59”
CD 2: 15 brani – Durata: 61’07”
CD 3: 16 brani – Durata: 38’04”
CD 4: 21 brani – Durata: 50’36”
Dopo Sherlock Holmes e James Bond, il personaggio di finzione che, nel corso della storia del cinema, ha avuto il più ampio numero di trasposizioni sia filmiche che televisive, probabilmente è Robin Hood. Dall’ormai classica versione con protagonista l’attore Errol Flynn (Le avventure di Robin Hood, Michael Curtiz e William Keighley, 1938) a quella recentissima – ma stroncata dalla critica – in cui il fuorilegge che ruba ai ricchi per donare ai poveri ha il volto di Taron Edgerton (Robin Hood – L’origine della leggenda, Otto Bathurst, 2018), molti sono stati i registi che hanno voluto dare la propria versione del fuorilegge, avvalendosi degli attori più famosi: tra questi possiamo citare il da poco dipartito Sean Connery per il Robin e Marian di Richard Lester (1976), o Russel Crowe per il Robin Hood di Ridley Scott, o ancora Cary Elwes per la parodia Robin Hood - Un uomo in calzamaglia (Mel Brooks, 1993). Come dimenticare poi la versione disneyana della leggenda (Robin Hood, Wolfgang Reitherman, 1973), in cui i personaggi sono animali antropomorfizzati ispirati, nelle fattezze, a quelli presenti nella raccolta di racconti Renart la volpe, datata al XII-XIII secolo. Ma se c’è un film sull’arciere della Foresta di Sherwood a cui il pubblico italiano è più affezionato, sicuramente questo è Robin Hood - Principe dei ladri di Kevin Reynolds (1991).
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